Nella seduta della III
Commissione del 19 gennaio l’Assessore Telesca ha risposto alla mia
interrogazione sulla composizione dell’Osservatorio Regionale per la Formazione
Medico Specialistica (allegata IRO e
risposta).
L’impegno formalmente assunto
dall’Assessore a nominare un ulteriore componente tra i membri
dell’Osservatorio - che sia espressione dell’area ospedaliera in modo da
realizzare la “pariteticità” con la componente universitaria - peraltro
prevista dalla normativa nazionale - non può che vedermi soddisfatto.
Altra cosa è constatare come
l’Assessore pensi di trattare con degli interlocutori minus habens.
L’Assessore Telesca scrive
infatti che il Presidente dell’Osservatorio, universitario di diritto, non
rientra nel conteggio dei componenti universitari perché “ritenuto neutro” rispetto agli altri componenti
dell’assemblea. A ben vedere, le cose non stanno così. Il Presidente dell’Osservatorio non solo ha diritto di voto ma, come
recita la Delibera della Giunta regionale di data 22 aprile 2016 e suo allegato,
“l’Osservatorio decide a maggioranza dei componenti presenti ed in caso di
parità prevale il voto di chi presiede la seduta”. Questo significa che il
Presidente vota sempre e comunque, e in caso di parità, il suo voto vale il
doppio.
Come se ciò non bastasse a svilire
la “pariteticità”, è altresì previsto che, in caso di assenza del Presidente,
il suo voto spetti al Vicepresidente – che guarda caso è universitario anch’egli!
Questo l’ho appreso dall’accesso agli atti che ha dimostrato che per volontà
espressa dai Rettori di Udine e Trieste l’esecutivo regionale ha accordato che
il Vicepresidente sia anch’egli individuato nell’area universitaria – senza
nulla obiettare!
E per quale ragione anche il
Vicepresidente deve appartenere all’area universitaria e non a quella
ospedaliera? Non pare proprio che l’intento sia quello di perseguire la
“pariteticità”.
L’Assessore, con riguardo alla
ulteriore incresciosa questione della nomina dall’alto dei medici
specializzandi che sono stati individuati in assenza delle elezioni previste
per delibera giuntale, scrive che: “gli uffici della direzione centrale …ne hanno preso
atto nel rispetto delle determinazioni di stretta competenza delle Università,
e nell’intento che fosse prioritario l’avvio di un importante organismo da più
parti fortemente atteso”.
In altre parole, l’Assessore
afferma che vista l’urgenza (n.b. il decreto legislativo da attuare è del 1999)
la Regione ha omesso i dovuti controlli sul rispetto della delibera di giunta a cui
sta dando attuazione.
Ancora una volta l’Assessorato
rinuncia a svolgere quel ruolo di controllore equidistante tra le due
componenti della sanità regionale schierandosi in modo plateale e dannoso con
uno dei due schieramenti.