martedì 30 novembre 2010

Seduta d'aula di fine novembre.

Settimana scorsa la sessione mensile dei lavori d’aula prevedeva la discussione di diverse mozioni e proposte di legge già sottoposte al vaglio delle commissioni competenti.
In corso d’opera si è riformulato il calendario dei lavori stessi per inserire la Proposta di legge 144 concernente norme urgenti in materia di ordinamento Enti locali della Regione; in buona sostanza si andava recepire quanto stabilito dalla finanziaria statale la cui finalità era quella di ridurrei costi della politica.
I due articoli iniziali, sui quali tutti eravamo d’accordo, sono stati sommersi da una valanga di emendamenti che stravolgevano il testo iniziale.
Questa maggioranza così ha tentato di far passare in aula , con la scusa dell’urgenza, provvedimenti che non era riuscita a far passare in commissione per l’ostruzionismo fatto da una sua componente e non, come si è tentato di far passare, per l’ostruzionismo della minoranza.
Unico dato positivo, dopo tre giorni di inutili chiacchere, è che anche il Piano regionale delle Attività estrattive, che escludeva i Comuni da ogni possibilità di co-pianificazione è stato rinviato.

giovedì 25 novembre 2010

Visita CIE di Gradisca.

Ieri ho inoltrato formale richiesta alla Prefettura di Gorizia per poter visitare il CIE e il CARA di Gradisca, nella mia veste di consigliere regionale e tenuto anche conto delle mie competenze di medico. Dopo diverse sollecitazioni, mi viene risposto che la mia richiesta è stata inoltrata al Ministero dell’Interno, cosa che mi lascia alquanto stupito, visto che l’autorità preposta a rilasciare il permesso di visita è la Prefettura stessa e non comprendo quindi la necessità di chiedere nullaosta al Ministero.
Tale atteggiamento della Prefettura non fa che aumentare la mia preoccupazione per le notizie che sono trapelate dal CIE di Gradisca. Se la situazione fosse tranquilla, come dichiarato dall’autorità preposta al controllo, non ci dovrebbe essere nessun ostacolo ad autorizzare tempestivamente la mia visita.
Nella mia veste di consigliere regionale ho già visitato tutte le strutture carcerarie presenti in regione, non capisco quindi perché il CIE, del quale si dice che non è un carcere, mi sia precluso.

giovedì 18 novembre 2010

LISTE D'ATTESA.

Martedì, in III Commissione consiliare si è discusso di liste d’attesa in occasione dell’esame sullo stato di attuazione della legge 7/2009 concernente il loro contenimento.

A fronte della mole di dati che ci sono stati presentati è emerso che trattasi di dati non sempre confrontabili e, quindi, non sempre è stato possibile capire se la situazione sia migliorata o peggiorata.

Se andiamo a considerare esclusivamente gli sforamenti rispetto ai limiti temporali imposti della prioritarizzazione delle impegnative considerati per area vasta (e cioè il tempo, indicato sull’impegnativa dal medico di base, entro cui il medico ha l’obbligo di eseguire la prestazione) dobbiamo constatare che questi sono passati dagli 82 sforamenti del 2009 ai 51 del 2010 e quindi si registra un lieve miglioramento. Se diversamente andiamo a considerare i tempi medi di attesa perché i pazienti possano fare un esame dobbiamo registrare un diffuso peggioramento, anche nel rispetto dei tempi massimi previsti.

Due le cause principali che determinano liste di attesa inacettabilmente lunghe: la carenza di personale e la scarsa appropriatezza della prescrizione

E’, quindi, evidente che senza una politica lungimirante di assunzioni da un lato e di condivisione dei percorsi diagnostici tra medici di base e gli specialisti ospedalieri dall’altra, la sola aggiunta di risorse per l’acquisto di prestazioni dalle strutture private non solo non risolve il problema, ma non fa altro che trasferire risorse dal pubblico al privato.

Questa amministrazione non ha trovato nemmeno il tempo (o la voglia) di fare quelle riforme, come il centro unico di prenotazione regionale, che, a costo zero, avrebbero potuto migliorare in modo significativo il servizio.

martedì 16 novembre 2010

E' questione di diritti...

La clamorosa protesta dei migranti sulle gru di Milano e di Brescia pone a tutti noi che abitiamo questo paese una domanda di diritti calpestati, di dignità delle persone, di doveri delle istituzioni. Perché i diritti o sono per tutti o non sono diritti.
E’ preciso dovere delle istituzioni dare risposte, risolvere i problemi delle persone e non ridurre vicende come questa ad un problema di ordine pubblico da reprimere con l’intervento della polizia.
E invece la lotta dei migranti denuncia discriminazioni e soprusi e fa emergere l’inadeguatezza di norme propagandistiche e demagogiche per governare un problema complesso come quello dell’immigrazione. Perché è inammissibile che siano proprio le leggi dello Stato a causare l’irregolarità degli stranieri.
Il diritto alla mobilità, il pieno godimento dei diritti civili, sono questioni che ci riguardano tutti, italiani e stranieri, maggioranze e minoranze, bianchi e neri, donne e uomini.
Siamo impegnati in prima persona con la Rete dei diritti regionale per implementare e sostenere la sua azione all’interno delle istituzioni. Noi tutti ci adopereremo per esigere una soluzione giusta a questa gravissima situazione, sollecitando le autorità preposte a concedere un permesso di soggiorno temporaneo per motivi di protezione sociale agli immigrati che risultino vittime di truffe.
Sinistra ecologia libertà è nata per questo, per dare voce a chi non ne ha più, perché nessuno debba più salire su una gru, su un tetto, su un monumento, per esigere giustizia.

Aderiamo quindi convintamene all’Assemblea pubblica da voi indetta per oggi, seppur per impegni concomitanti non possiamo essere presenti fisicamente alla vostra iniziativa e diamo nostra piena disponibilità a proseguire insieme a voi questo cammino di lotta nelle forme che riterrete più opportune.