Quali sono i dati regionali sul percorso alternanza scuola-lavoro?
La legge 13 luglio 2015, n. 107, recante: «Riforma del
sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle
disposizioni legislative vigenti» al comma 35 dell’articolo 1, dispone: “L'alternanza
scuola-lavoro può essere svolta durante la sospensione delle attività
didattiche secondo il programma formativo e le modalità di verifica ivi
stabilite nonché con la modalità dell'impresa formativa simulata. Il percorso
di alternanza scuola-lavoro si può realizzare anche all'estero”. L’alternanza
scuola-lavoro è stata concepita come una nuova forma di approccio alla didattica che prevede, oltre ai
normali percorsi di studi della scuola
secondaria di secondo grado, altresì percorsi di formazione che aiutino
i giovani ad introdursi nel mercato del lavoro: questo provvedimento ha come
scopo principale quello di colmare quella frattura tra il mondo accademico ed il mondo professionale che da sempre
caratterizza il sistema italiano. Il provvedimento di alternanza scuola-lavoro
prevede quindi, per i giovani a partire dai 15 anni, l’alternarsi tra ore di studio in aula a ore di formazione svolte sia all’interno delle scuole sia
nelle aziende. Pertanto l’alternanza scuola-lavoro si presenta come una vera e
propria opportunità per i giovani che verranno così avviati a quello che viene
chiamato “lifelong
learning”, un processo
educativo di stampo innovativo che mira alla realizzazione di un
procedimento finalizzato ad un apprendimento ed a una formazione permanente.
APPRESO da
fonti di stampa che l’agenzia Ansa ha calcolato che per l’anno scolastico in
corso dovrebbero essere oltre 500 mila gli studenti delle scuole superiori coinvolti,
con un pacchetto di 400 o 200 ore a seconda rispettivamente dell'indirizzo,
istituti tecnici e professionali oppure licei, ed uno stanziamento che si
attesta sui 100 milioni. Tenuto
conto dell’indubbio valore formativo che un periodo di formazione all’estero
rappresenta per uno studente della scuola secondaria di secondo grado sotto il
profilo personale, culturale e professionale, è opportuno che la scuola
frequentata dal giovane in Italia si impegni per una efficace applicazione
degli strumenti legislativi. Le modalità di inserimento nei piani di studio
delle esperienze da realizzarsi all’estero nell’ambito del progetto di
alternanza possono essere varie ed è opportuno affidare all’autonomia della
singola istituzione scolastica la scelta degli strumenti progettuali ed
organizzativi più efficaci anche rispetto alla loro spendibilità nel mondo del
lavoro e delle professioni, utilizzando le più opportune forme di flessibilità
didattica e organizzativa per personalizzare il progetto triennale di alternanza.
ATTESO, per
esempio, che Informest, l’Agenzia per lo sviluppo e la cooperazione economica
internazionale con sede a Gorizia e presieduta da Enrico Bertossi, è stata
capofila di un progetto che ha coinvolto come partner le Regioni Marche e
Abruzzo in Italia e soggetti istituzionali in Albania, Montenegro, Croazia e
Bosnia ed ha avuto come partner associato la Regione Friuli Venezia Giulia,
durato 7 mesi, con il coinvolgimento di 15 istituti tecnici superiori, due dei
quali in Friuli Venezia Giulia: la Scuola Alberghiera Ial di Monfalcone e
l’Isis Nautico Tomaso di Savoia di Trieste.
CONSIDERATO per
contro che dal territorio emergono tuttavia anche situazioni critiche, con
segnalazioni relative a realtà in cui tali progetti stentano a decollare, o non
vengono addirittura attivati.
Tutto
ciò premesso e considerato,
Interroga
Il Presidente
della Regione e l’assessore regionale competente per sapere:
1) Quali sono i
dati relativi all’applicazione nella nostra Regione dell’articolo 1, comma 35,
della legge n. 107 del 2015.
2) Quanti e quali
progetti di alternanza scuola-lavoro all’estero vedono coinvolta
l’amministrazione Regionale, ed attraverso quali modalità.
3) In quale
misura i progetti di alternanza scuola-lavoro si ripartiscono tra istituti
tecnici e professionali e licei; e tra questi ultimi, quali sono i dati
relativi ai licei linguistici.
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