Sono passati tre mesi da quando ho presentato al presidente Venier Romano Giorgio la richiesta che si discutesse in III commissione tutta la vicenda della Gestione Immobili SpA e della centrale di teleriscaldamento del nuovo ospedale di Udine.
Le notizie giornalistiche e i numerosi documenti che ho acquisito avevano infatti accentuato e non fugato le numerose domande che tutta la vicenda poneva.
Ricordo che si parla della progettazione e costruzione di un opera del costo di circa 60 milioni di euro e che la gestione calore prevede un contratto trentennale per un valore di circa 500 milioni di euro.
A voce ho subito avuto delle rassicurazioni in cui si condividevano le perplessità e il desiderio di far luce sull’intera vicenda e che le audizioni sarebbero state calendarizzate prima possibile e cioè nei primi giorni di ottobre.
Considerata l’importanza e il costo dell’opera, ero e sono convinto che fosse fondamentale discuterla in modo prioritario anche perché l’asta pubblica si potesse fare in serenità, convinti che non vi erano ombre o sospetti.
Sembra invece che altri temi, come le "norme contro la vivisezione" o "gli interventi a sostegno delle persone con l’epilessia e dei loro familiari" (peraltro poi ritirate), siano decisamente più importanti.
Così, probabilmente, di questo problema si parlerà a gennaio ma questa scarsa attenzione, questo continuo rinvio non fanno che amplificare una domanda che non riesco a soffocare: cosa si vuole nascondere?
Le notizie giornalistiche e i numerosi documenti che ho acquisito avevano infatti accentuato e non fugato le numerose domande che tutta la vicenda poneva.
Ricordo che si parla della progettazione e costruzione di un opera del costo di circa 60 milioni di euro e che la gestione calore prevede un contratto trentennale per un valore di circa 500 milioni di euro.
A voce ho subito avuto delle rassicurazioni in cui si condividevano le perplessità e il desiderio di far luce sull’intera vicenda e che le audizioni sarebbero state calendarizzate prima possibile e cioè nei primi giorni di ottobre.
Considerata l’importanza e il costo dell’opera, ero e sono convinto che fosse fondamentale discuterla in modo prioritario anche perché l’asta pubblica si potesse fare in serenità, convinti che non vi erano ombre o sospetti.
Sembra invece che altri temi, come le "norme contro la vivisezione" o "gli interventi a sostegno delle persone con l’epilessia e dei loro familiari" (peraltro poi ritirate), siano decisamente più importanti.
Così, probabilmente, di questo problema si parlerà a gennaio ma questa scarsa attenzione, questo continuo rinvio non fanno che amplificare una domanda che non riesco a soffocare: cosa si vuole nascondere?
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