In seguito all’ondata di caldo,
le sale operatorie dell’ospedale di Cividale del Friuli sono state temporaneamente
chiuse.
"Panta rei": tutto
scorre . Le stagioni si susseguono, è tornata l'estate, con essa il caldo e in
modo altrettanto puntuale si é tornati al blocco delle sale operatorie dell’ospedale
di Cividale per l’eccessivo innalzamento della temperatura. E' da anni che lo
show si ripete con la stessa puntualità e prevedi bilità
delle stagioni. Decisione giusta perchè "in primis" va tutelata la
salute dei pazienti e poi anche quella degli operatori, ma allora perchè non si
vuole risolvere un problema che non pare essere così complesso? Da anni il
condizionamento non funziona e, oltre all'invio di qualche "pinguino",
non si è fatto nulla. Anche i sassi sanno che dalla legge Fasola in poi si fa
di tutto per chiudere l'ospedale di Cividale e che la modalità scelta per
questa operazione è quella della lenta demolizione.
Nell'elenco del lungo saccheggio
registriamo la recente chiusura definitiva della sezione mammografica, la
riduzione a soli tre giorni la settimana delle sedute ecografiche e, solo pochi
mesi fa, la Direzione del S. Maria della Misericordia ha tentato di accollare
ai medi ci di base i pazienti che
assumono anticoagulanti orali e che da sempre sono seguiti dal centro
trasfusionale con l'ovvio obbiettivo di chiudere anche quello.
Purtroppo quando Favaretti
lamenta l'assoluta incapacità decisionale della Regione ha perfettamente ragione. Che senso ha spendere migliaia di
euro per ammodernare Cividale nel momento in cui il progetto di massima per
ricostruire ex novo il gruppo operatorio è imbucato in un cassetto della
Diresione Centrale della Salute solo in attesa che l'assessore si degni di
decidere cosa fare?
Tondo senza arrossire, riesce a
passare da un'unica azienda sanitaria regionale a tre, che poi miracolosamente
lievitano a sei dimostrando, nei fatti, come un tema così delicato possa essere
affrontato con superficialità e incoscienza.
Prima l'urgenza era tale che tutte
le aziende dovevano essere commissariate con il primo di luglio, adesso si
riconosce che un tema di questa portata merita una discussione più approfondita
che durerà almeno un anno.
Sono convinto che Tondo e la sua
maggioranza possano, del tutto legittimamente, proporre la chiusura dell’ospedale
di Cividale e anche di tutti gli altri presidi ospedalieri minori (-vedi azienda unica ), o pensare ad una privatizzazione
sul modello lombardo, ma queste scelte devono essere fatte in modo chiaro e
alla luce del sole in modo che i cittadini, altrettanto legittimamente, possano
decidere chi debba governarli in un prossimo futuro.
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