martedì 29 ottobre 2013

Buone pratiche per imparare a spendere meglio.

Il progetto CAPIRe è stato costituito circa 10 anni fa con lo scopo dichiarato sia di rilanciare la funzione di controllo da parte delle Assemblee legislative regionali sia di valutare nel modo più obbiettivo possibile il raggiungimento o meno degli obbiettivi individuati dall’esecutivo

Lì ove adottati i risultati ottenuti sono stati giudicati di notevole importanza strategica ed operativa in quanto, su dati certi, si è potuto porre in essere quei correttivi necessari al raggiungimento dell’obbiettivo prefissato.

Al progetto CAPIRe hanno aderito 17 regioni e ieri, in qualità di rappresentante della Regione FVG all’interno del Comitato di indirizzo del Progetto, ho partecipato all’incontro tenutosi a Trieste al il fine di discutere e approvare il documento “imparare a spendere meglio. Manifesto delle Assemblee regionali a favore di un impiego diffuso di strumenti e metodi per valutare l’efficacia delle politiche.”

Condividendo i punti del manifesto di Bari, ma anche quanto dichiarato dal filosofo R. Bin che “un’Assemblea che funziona è un’Assemblea che conosce le cose” ci si è posti il problema di come rendere cogenti delle regole che ove applicate hanno dimostrato di migliorare in modo significativo l’operato del legislatore.

La dura crisi economica ha costretto tutti a familiarizzare con la parola spendine review il cui vero significato non è quello di spendere meno, ma di spendere meglio!

La questione del come e se si sono spesi bene i soldi dei contribuenti dovrebbe essere sempre il principale pensiero dell’amministratore pubblico, ma in un momento drammatico per moltissimi italiani diventa centrale, strategico e ineludibile. Ciascun euro impegnato deve centrare l’obiettivo per cui è stato destinato.

Per questo è necessario avere dati di partenza certi e verificare quelli di arrivo con metodi scientifici, in modo da dare risposte efficaci alle attese delle comunità. Non è più pensabile non effettuare controlli; servono, infatti, azioni concrete perché la valutazione diventi una pratica normale.

Forse inserire nelle modifiche costituzionali, così come proposto dai saggi voluti dal Presidente Napolitano, le valutazioni delle politiche pubbliche è un po’ eccessivo, ma senza dubbio pone in primo piano un problema non più eludibile. 


Viste queste premesse ecco i PUNTI del MANIFESTO DI BARI sostanzialmente condivisi dalle Regioni aderenti al progetto CAPIRe:

I.                    accrescere il rigore metodologico e la qualità delle valutazioni condotte
II.                 legare le decisioni alla disponibilità di evidenza sull’efficacia delle soluzioni
III.               consentire il libero accesso ai dati e la replicabilità degli studi
IV.              comunicare gli esiti delle valutazioni e farne materia di discussione pubblica
V.                 creare strutture tecniche competenti, specializzate e autorevoli.


Concludendo, possiamo dire che un organo legislativo non può legiferare in modo consapevole se non possiede le informazioni essenziali sui fenomeni che intende influenzare. 

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