Accompagnati da una nota esplicativa,
sono arrivati i documenti che avevo richiesto per capire come gli uffici
regionali avessero potuto protocollare, in entrata, un documento prima che lo
stesso venisse scritto (si veda la richiesta di accesso agli atti del 26 maggio 2016).
La risposta (allegata) banalizza il
tutto come un mero errore informatico dovuto al sistema di gestione del
protocollo che, rilevando il medesimo oggetto nelle due missive, ha richiamato
il protocollo precedentemente assegnato.
Diversamente sono convinto che ci si
trovi difronte ad un falso redatto da un pubblico
ufficiale, ad un reato commesso, quindi, contro la Pubblica Amministrazione.
La protocollazione non è solo la registrazione di un foglio
con il numero progressivo, ma è l'inizio di un procedimento
amministrativo. Il numero di protocollo è unico ed
obbligatorio e viene fornito automaticamente dal software di programmazione
che opera in maniera progressiva; cioè ogni volta che viene richiesto un
numero, viene fornito il numero + 1, cioè un numero di una unità superiore al
precedente.
Il numero diventa così una sorta di censimento automatico dei documenti ed è uno
strumento di classificazione cronologica che determina e certifica la
data di inizio del procedimento.
Quindi, quanto riportato nella risposta
della Direzione regionale, è
particolarmente grave in quanto conferma che, a distanza di ben quindici
giorni, ad un nuovo documento in entrata è stato assegnato lo stesso numero di
protocollo attribuito ad altro documento registrato due settimane prima. Se non
bastasse, dalla lettura attenta delle due etichette si evince che i due documenti sono stati processati da due protocolli diversi
e nonostante questo è stato attribuito loro lo stesso identico numero. La
prima etichetta, infatti, è identificata con Prot n° 0018850/A-/ lett; data
28/09/2011, CL.-UO-DIR-CPL
uff. La seconda: Prot.n° 00118850/A- lett 28/ 09/2011; CL- GFC-IT-SLO-07-13 uff.(vedi foto allegate)
A
questo punto è da ritenere che il sistema di protocollazione della Direzione
regionale abbia potuto essere inaffidabile anche per i bandi di gara, le
offerte, la presentazione dei progetti comunitari, le rendicontazioni, le
selezioni pubbliche …... Chi ci garantisce che non venisse richiamato un protocollo
di data antecedente e con lo stesso oggetto ad esempio in un bando di gara in
cui conta l’ordine d’arrivo delle buste?
Analizzando il contenuto delle lettere, si
evince che si tratta di difficoltà nelle rendicontazioni da parte dell’autore
della lettera e, quindi, ci si chiede chi garantisce che le scadenze di tutte
le rendicontazioni della gestione dei fondi comunitario siano state sempre
rispettate?
Vedremo se l’esecutivo intende realmente
fare chiarezza su di un tema di estrema importanza per il Friuli Venezia Giulia
perché fatti come questi mettono in discussione la stessa credibilità della
Regione. Considerato l’attuale livello di informatizzazione
dell’amministrazione, che prevede una password e un sistema autorizzativo
personalizzato per gli operatori risalire ai responsabili è solo una questione
di volontà politica.
Nessun commento:
Posta un commento