Come potrete vedere nel post precedente i conti della sanità sono in ordine. La manovra principale (30 milioni di €), è messa a copertura degli adeguamenti del contratto per il biennio 2006-07 e 2008-09.
Pochi sono invece 5 milioni di € per nuove assunzioni e riduzione delle liste di attesa.
Cifre a parte preoccupa di più il clima che si respira.
Asquini pensa di risolvere le liste di attesa privilegiando la diagnostica privata e in tal senso ha anche depositato una proposta di legge.
La lega è riuscita a depotenziare il reddito di cittadinanza e ne propone la sua abrogazione (già depositato la proposta di legge in tal senso).
L’assessore ricorda che esiste una legge (LR 13) che fin tanto che è in vigore va rispettata.
Dai giornali emerge l’intenzione della giunta a ridurre ulteriormente i posti ospedalieri, però assicurano che aumenteranno quelli per l’RSA.
Considero demenziale tale proposta anche perchè attualmente i posti letto per abitante sono nella media europea.
Speriamo resti solo una notizia stampa.
Se e quando verrà messa in agenda tale proposta considerato che non abbiamo i numeri per bocciarla tenteremo di depotenziarla proponendo:
a) che contestualmente alla riduzione dei letti nel pubblico si riducano le convenzioni con i privati;
b) che prima si aumentino quelli per l’RSA e solo in seguito si taglino quelli per acuti.
Dal canto mio ho cercato di far capire che, carichi di lavoro esagerati uniti a stipendi striminziti sono i veri problemi che determinano la fuga del personale infermieristico e medico dagli ospedali.
Le liste di attesa si possono ridurre solo concordando con gli operatori incentivi ed assunzioni non certo trasferendo risorse ai privati.
Proporre l’abolizione del reddito di cittadinanza senza proposte alternative vuol dire tornare alle elemosine.
Unica proposta condivisibile è stata quella in cui la maggioranza si impegna a rivedere alcune norme cavillose/assurde sulla concessione dei mutui (verrà discussa in 1^ commissione).
In conclusione: in questa seduta non vi erano decisioni importanti, vedremo in seguito.
Pochi sono invece 5 milioni di € per nuove assunzioni e riduzione delle liste di attesa.
Cifre a parte preoccupa di più il clima che si respira.
Asquini pensa di risolvere le liste di attesa privilegiando la diagnostica privata e in tal senso ha anche depositato una proposta di legge.
La lega è riuscita a depotenziare il reddito di cittadinanza e ne propone la sua abrogazione (già depositato la proposta di legge in tal senso).
L’assessore ricorda che esiste una legge (LR 13) che fin tanto che è in vigore va rispettata.
Dai giornali emerge l’intenzione della giunta a ridurre ulteriormente i posti ospedalieri, però assicurano che aumenteranno quelli per l’RSA.
Considero demenziale tale proposta anche perchè attualmente i posti letto per abitante sono nella media europea.
Speriamo resti solo una notizia stampa.
Se e quando verrà messa in agenda tale proposta considerato che non abbiamo i numeri per bocciarla tenteremo di depotenziarla proponendo:
a) che contestualmente alla riduzione dei letti nel pubblico si riducano le convenzioni con i privati;
b) che prima si aumentino quelli per l’RSA e solo in seguito si taglino quelli per acuti.
Dal canto mio ho cercato di far capire che, carichi di lavoro esagerati uniti a stipendi striminziti sono i veri problemi che determinano la fuga del personale infermieristico e medico dagli ospedali.
Le liste di attesa si possono ridurre solo concordando con gli operatori incentivi ed assunzioni non certo trasferendo risorse ai privati.
Proporre l’abolizione del reddito di cittadinanza senza proposte alternative vuol dire tornare alle elemosine.
Unica proposta condivisibile è stata quella in cui la maggioranza si impegna a rivedere alcune norme cavillose/assurde sulla concessione dei mutui (verrà discussa in 1^ commissione).
In conclusione: in questa seduta non vi erano decisioni importanti, vedremo in seguito.
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