Il 29.05.09 ho rilasciato un'intervista a Paolo Pichierri del Gazzettino, l'intervista era telefonica e vi è stato qualche problema di ricezione pertanto la riposta alla domanda «Che voto da a Tondo?» è stata fraintesa, troverete in corsivo la risposta corretta.
Stefano Pustetto, il grillo parlante
«La prima cosa è l’equità fiscale»
di Paolo Pichierri
Minuto, con la barba, sempre discreto e gentile, Stefano Pustetto sembra essere in Consiglio regionale contro il proprio interesse. Quasi come una sentinella della coscienza politica, un grillo parlante di cui tutti hanno rispetto. Lui è uomo di sinistra, ma non si sente più alto degli altri. Non perché sia basso di statura. Magari perché viene dalla montagna, dove tutti sono più piccoli, più umili o perché ha conosciuto la sofferenza negli ospedali, nelle cui chirurgie, tra Trieste, Cividale e Udine, ha operato a lungo. 58 anni, sposato, con due figli, dal gruppo della Sinistra Arcobaleno ha scelto l' opzione di Sinistra e Libertà.
Pustetto, la distribuzione della sinistra in vari partiti è talmente complessa che forse solo gli addetti ai lavori riescono a decifrarla. Come si è arrivati a questo?
«È difficile dirlo. Trovo folle che si faccia l' analisi del sangue per dire chi ce l' ha più rosso. Io sono per quella sinistra che cerca l' aggregazione. Che cerca di essere di governo, ma non a tutti costi. Facile fare i duri e puri, il difficile è trovare soluzione ai problemi della gente con la mediazione».
Lei è favorevole alla ricostruzione dell'arco di Intesa Democratica?
«Si. Ma prima di dire un si convinto, il Pd esca da alcune ambiguità. Per esempio una Binetti che lo condiziona è un problema. Il partito deve essere laico. Possibile che tutti in Europa abbiano risotto il problema del testamento biologico?»
Nel 2010 ci saranno meno risorse in regione e la sanità grava per metà del bilancio. Lei vede strutture sanitarie a rischio tagli?
«Quando si fanno dei risparmi si va a vedere dove sono i doppioni e le cose che non servono. Serve un ordine mentale prima . Al Comitato di controllo ho chiesto se la legge 13 ci sta portando nella direzione giusta. Allora si erano salvate le strutture che avevano l' appoggio di lobby politiche».
Può essere più preciso?
«Si è chiuso l' ospedale di Cividale e si è pompato quello di San Daniele. Cividale era in piena espansione. A Spilimbergo è stata fatta un'area di emergenza».
Come valuta la disponibilità dell'assessore Kosic di venire incontro alle fasce disagiate nelle spese
dentistiche?
«Kosic è inadeguato. Grandi discussioni di principio senza esito. Come il Libro verde: si parla di
revisione della rete, che cosa vuol dire?»
Taglierebbe in Regione qualche reddito?
«La prima cosa da fare è l'equità fiscale. Bisogna combattere l' evasione, lì avremo un recupero di
risorse. Ma ci deve essere un rapporto onesto tra le retribuzioni di operai e dirigenti. Il rapporto non può essere di uno a mille».
Che voto dà a Tondo?
«A lui 6 e mezzo. Alla sua Giunta solo una sufficienza. Ma hanno vinto le elezioni senza aspettarselo e complessivamente è una squadra debole».
(A lui sei, sei e mezzo. Alla sua giunta insufficiente. Hanno vinto le elezioni senza aspettarselo e complessivamente è una squadra debole)
Accetterà l' invito del presidente Ballaman di esprimersi in Aula nella propria lingua madre?
«No. Sono contro le imposizioni».
Bocciata dalla Consulta la legge sul friulano, ovviata anche la legge sulla caccia. Ma questi consiglieri regionali non sono un po' troppo pasticcioni?
«Senz' altro».
Chi è il consigliere di opposizione che stima di più?.
«Mi place Iacop. È preparato. Sotto il profilo del perseguimento dell'ideale, Travanut».
E nelle file del centrodestra?
«Molinaro. Ha una linea e una storia politica».
Lei è in pensione. Perché si scanna con la politica. Per passione o per i soldi?
«Ho avuto tanto nella vita. Ora cerco di restituire. I soldi fanno comodo, ma non è stata quella la molla».
Lei è di Cortina. Che ci fa un comunista a Cortina?
«È una mosca bianca. Anche se la storia delle regole ampezzane è comunista. La proprietà dei boschi e dei pascoli è della comunità. Le donne single avevano diritto di voto quando le italiane
ancora non l' avevano».
Vede il rischio di un ritorno dell'eversione brigatista?
«Dipende da quanto si tirerà la corda. Quando le disuguaglianze sono troppo grandi, quando non hai chance, fai la scelta sbagliata».
Walter Chiari ha fatto scrivere sul suo epitaffio: " Era solo sonno arretrato". Lei ha un'idea?
«Non voglio né epitaffi, né tomba. Voglio essere cremato e che le mie ceneri siano portate sotto una pineta in montagna come concime. Venirmi a salutare sarà fare un picnic».
Stefano Pustetto, il grillo parlante
«La prima cosa è l’equità fiscale»
di Paolo Pichierri
Minuto, con la barba, sempre discreto e gentile, Stefano Pustetto sembra essere in Consiglio regionale contro il proprio interesse. Quasi come una sentinella della coscienza politica, un grillo parlante di cui tutti hanno rispetto. Lui è uomo di sinistra, ma non si sente più alto degli altri. Non perché sia basso di statura. Magari perché viene dalla montagna, dove tutti sono più piccoli, più umili o perché ha conosciuto la sofferenza negli ospedali, nelle cui chirurgie, tra Trieste, Cividale e Udine, ha operato a lungo. 58 anni, sposato, con due figli, dal gruppo della Sinistra Arcobaleno ha scelto l' opzione di Sinistra e Libertà.
Pustetto, la distribuzione della sinistra in vari partiti è talmente complessa che forse solo gli addetti ai lavori riescono a decifrarla. Come si è arrivati a questo?
«È difficile dirlo. Trovo folle che si faccia l' analisi del sangue per dire chi ce l' ha più rosso. Io sono per quella sinistra che cerca l' aggregazione. Che cerca di essere di governo, ma non a tutti costi. Facile fare i duri e puri, il difficile è trovare soluzione ai problemi della gente con la mediazione».
Lei è favorevole alla ricostruzione dell'arco di Intesa Democratica?
«Si. Ma prima di dire un si convinto, il Pd esca da alcune ambiguità. Per esempio una Binetti che lo condiziona è un problema. Il partito deve essere laico. Possibile che tutti in Europa abbiano risotto il problema del testamento biologico?»
Nel 2010 ci saranno meno risorse in regione e la sanità grava per metà del bilancio. Lei vede strutture sanitarie a rischio tagli?
«Quando si fanno dei risparmi si va a vedere dove sono i doppioni e le cose che non servono. Serve un ordine mentale prima . Al Comitato di controllo ho chiesto se la legge 13 ci sta portando nella direzione giusta. Allora si erano salvate le strutture che avevano l' appoggio di lobby politiche».
Può essere più preciso?
«Si è chiuso l' ospedale di Cividale e si è pompato quello di San Daniele. Cividale era in piena espansione. A Spilimbergo è stata fatta un'area di emergenza».
Come valuta la disponibilità dell'assessore Kosic di venire incontro alle fasce disagiate nelle spese
dentistiche?
«Kosic è inadeguato. Grandi discussioni di principio senza esito. Come il Libro verde: si parla di
revisione della rete, che cosa vuol dire?»
Taglierebbe in Regione qualche reddito?
«La prima cosa da fare è l'equità fiscale. Bisogna combattere l' evasione, lì avremo un recupero di
risorse. Ma ci deve essere un rapporto onesto tra le retribuzioni di operai e dirigenti. Il rapporto non può essere di uno a mille».
Che voto dà a Tondo?
«A lui 6 e mezzo. Alla sua Giunta solo una sufficienza. Ma hanno vinto le elezioni senza aspettarselo e complessivamente è una squadra debole».
(A lui sei, sei e mezzo. Alla sua giunta insufficiente. Hanno vinto le elezioni senza aspettarselo e complessivamente è una squadra debole)
Accetterà l' invito del presidente Ballaman di esprimersi in Aula nella propria lingua madre?
«No. Sono contro le imposizioni».
Bocciata dalla Consulta la legge sul friulano, ovviata anche la legge sulla caccia. Ma questi consiglieri regionali non sono un po' troppo pasticcioni?
«Senz' altro».
Chi è il consigliere di opposizione che stima di più?.
«Mi place Iacop. È preparato. Sotto il profilo del perseguimento dell'ideale, Travanut».
E nelle file del centrodestra?
«Molinaro. Ha una linea e una storia politica».
Lei è in pensione. Perché si scanna con la politica. Per passione o per i soldi?
«Ho avuto tanto nella vita. Ora cerco di restituire. I soldi fanno comodo, ma non è stata quella la molla».
Lei è di Cortina. Che ci fa un comunista a Cortina?
«È una mosca bianca. Anche se la storia delle regole ampezzane è comunista. La proprietà dei boschi e dei pascoli è della comunità. Le donne single avevano diritto di voto quando le italiane
ancora non l' avevano».
Vede il rischio di un ritorno dell'eversione brigatista?
«Dipende da quanto si tirerà la corda. Quando le disuguaglianze sono troppo grandi, quando non hai chance, fai la scelta sbagliata».
Walter Chiari ha fatto scrivere sul suo epitaffio: " Era solo sonno arretrato". Lei ha un'idea?
«Non voglio né epitaffi, né tomba. Voglio essere cremato e che le mie ceneri siano portate sotto una pineta in montagna come concime. Venirmi a salutare sarà fare un picnic».
Nessun commento:
Posta un commento