Come noto ai più, l’assestamento al bilancio di previsione è un atto dovuto, ben regolamentato sia per quanto riguarda la scansione temporale sia per i vincoli procedurali. Va subito detto, per chi non conosce la materia, che le cifre di cui stiamo parlando non sono fondi nuovi o derivati da una oculata gestione della spesa corrente, ma di fondi vecchi.
Per il 2009 il saldo finanziario accertato è di 146 milioni di euro di cui 130 già impegnati.
In buona sostanza parliamo quindi di un impegno di spesa di 15 milioni di euro di cui 14 vanno in ammortizzatori sociali e 1 per i terremotati dell’Abruzzo.
Il vero motivo per cui giovedì abbiamo chiuso la seduta alle due di notte è lo stesso che, giusto un anno fa, ci ha visto fare le 4 del mattino: i colpi di mano della maggioranza.
Un anno, fa sempre durante la discussione delle variazioni al bilancio, sono state abrogate quattro leggi (reddito di base per la cittadinanza, legge sull’immigrazione, tutore dei minori e difensore civico regionale) che con il bilancio non hanno nessuna attinenza.
Quest’anno, in modo analogo, le comunità montane sono state commissariate e si è e ridisegnato il cuore della sanità regionale.
Mi è difficile capire perché una maggioranza che è in grado di far approvare una qualsiasi legge che reputi opportuna, abbia bisogno di presentare, con dei veri propri blitz, corposi emendamenti (4-5 pagine) che modificano così in profondità la sanità regionale ed il governo della montagna.
Nessuno di questi argomenti era mai stato discusso nelle commissioni competenti che spesso discutono di problemi molto più marginali.
Comunità Montane
Credo che la maggior parte delle persone intellettualmente oneste riconosca che molte delle comunità montane, così come concepite, non funzionino e che si debba trovare una soluzione alternativa che tuteli la montagna e la sua specificità.
Stupisce tuttavia la rigidità di Tondo che di fronte all’apertura dei sindaci e dei rappresentanti delle comunità montane, che già un anno fa si erano dichiarati disponibili a trovare una soluzione comune, abbia imposto il commissariamento.
Se è vero che una proposta di legge verrà discussa a settembre –ottobre, che necessità c’era di inviare un funzionario regionale, un estraneo, a reggere le comunità montane per due mesi uno dei quali, agosto, vede bloccate tutte la attività?
Perché rifiutare, in modo aprioristico, ogni forma di collaborazione ?
Quali gli interessi economici, politici in gioco?
Uno spot per far finta di essere un presidente che decide?
Attualmente l’ipotesi più accreditata è quella che vede le attuali comunità montane, ritenute troppo grandi, sostituite dalle comunità di vallata.
E' utile ricordare che circa 20 anni fa le comunità montane comprendevano i comuni di una stessa vallata e furono chiuse, credo proprio da Tondo, perchè ritenute troppo piccole.
E’ evidente che non ci troviamo di fronte ad un problema di facile soluzione e forse per questo era utile sentire e collaborare con tutti quelli che avevano interesse alla tutela di un territorio tanto bello quanto problematico come quello della montagna ed in primis con gli amministratori locali.
Sanità regionale
Va innanzitutto detto che due sono stati gli emendamenti che andavano a modificare il cuore direttivo e gestionale della sanità regionale: il primo presentato il mattino di martedì ed il secondo, che sostituiva completamente il precedente, nel pomeriggio del giorno 8.7.09.
Nella prima stesura tutto il potere e metà del bilancio regionale (2.600 milioni di euro) venivano concentrate nelle mani di un unico direttore che era assoggettato al solo controllo di tre revisori dei conti.
Tutta la politica sanitaria regionale veniva quindi gestita e diretta da un funzionario il cui unico obbiettivo era quello economico.
Il sub emendamento del giorno 8 a firma Tondo,quello che è stato effettivamente approvato, ha fatto una parziale retromarcia “limitandosi” a sopprime l’Agenzia Regionale della Sanità, il Centro Servizi Condivisi e a ridurre la Conferenza dei Sindaci ad un organismo inutile cui chiedere un parere di cui si potrà anche non tenere conto.
E mentre per l’Agenzia si è individuato un commissario straordinario, che è lo stesso direttore della Direzione Centrale della Salute, per il CSC si parla in modo molto generico del trasferimento delle funzioni a uno più enti non ancora identificati.
Delle comunità montane e delle possibili soluzioni si parlava da tempo, della sanità nessuno, nemmeno della maggioranza, era a conoscenza dei progetti di Tondo e del suo assessore, che solo la settimana prima aveva relazionato su di un problema minore in terza commissione.
Pur convenendo che un centro di comando unico ha una sua logica, trovo indigeribile che modifiche così radicali al centro di comando della sanità regionale, sia varata senza entrare nel merito e di fatto esautorando sia l'assessore che la commissione consiliare competente.
Sembra che Tondo, smentendo quanto affermato all'inizio di legislatura quando aveva criticato l'era Illy e il di lui decisionismo, abbia imboccato la stessa strada.
Anche la scelta del nuovo direttore generale, dott. Basaglia, noto per la facilità e l'indifferenza con cui esegue importanti e talora generalizzati tagli di dirigenti, non lascia presagire nulla di buono. Non sempre infatti le riduzioni indiscriminate del personale portano a quei risparmi cui si tendeva, a meno che non si intenda ridurre anche le prestazioni erogate o la loro qualità.
Sono purtroppo certo che questo modo di operare troverà molti estimatori, da parte mia resto convinto che solo con la discussione e il confronto si ottengono le migliori soluzioni a problemi complessi come quello della sanità.
Per il 2009 il saldo finanziario accertato è di 146 milioni di euro di cui 130 già impegnati.
In buona sostanza parliamo quindi di un impegno di spesa di 15 milioni di euro di cui 14 vanno in ammortizzatori sociali e 1 per i terremotati dell’Abruzzo.
Il vero motivo per cui giovedì abbiamo chiuso la seduta alle due di notte è lo stesso che, giusto un anno fa, ci ha visto fare le 4 del mattino: i colpi di mano della maggioranza.
Un anno, fa sempre durante la discussione delle variazioni al bilancio, sono state abrogate quattro leggi (reddito di base per la cittadinanza, legge sull’immigrazione, tutore dei minori e difensore civico regionale) che con il bilancio non hanno nessuna attinenza.
Quest’anno, in modo analogo, le comunità montane sono state commissariate e si è e ridisegnato il cuore della sanità regionale.
Mi è difficile capire perché una maggioranza che è in grado di far approvare una qualsiasi legge che reputi opportuna, abbia bisogno di presentare, con dei veri propri blitz, corposi emendamenti (4-5 pagine) che modificano così in profondità la sanità regionale ed il governo della montagna.
Nessuno di questi argomenti era mai stato discusso nelle commissioni competenti che spesso discutono di problemi molto più marginali.
Comunità Montane
Credo che la maggior parte delle persone intellettualmente oneste riconosca che molte delle comunità montane, così come concepite, non funzionino e che si debba trovare una soluzione alternativa che tuteli la montagna e la sua specificità.
Stupisce tuttavia la rigidità di Tondo che di fronte all’apertura dei sindaci e dei rappresentanti delle comunità montane, che già un anno fa si erano dichiarati disponibili a trovare una soluzione comune, abbia imposto il commissariamento.
Se è vero che una proposta di legge verrà discussa a settembre –ottobre, che necessità c’era di inviare un funzionario regionale, un estraneo, a reggere le comunità montane per due mesi uno dei quali, agosto, vede bloccate tutte la attività?
Perché rifiutare, in modo aprioristico, ogni forma di collaborazione ?
Quali gli interessi economici, politici in gioco?
Uno spot per far finta di essere un presidente che decide?
Attualmente l’ipotesi più accreditata è quella che vede le attuali comunità montane, ritenute troppo grandi, sostituite dalle comunità di vallata.
E' utile ricordare che circa 20 anni fa le comunità montane comprendevano i comuni di una stessa vallata e furono chiuse, credo proprio da Tondo, perchè ritenute troppo piccole.
E’ evidente che non ci troviamo di fronte ad un problema di facile soluzione e forse per questo era utile sentire e collaborare con tutti quelli che avevano interesse alla tutela di un territorio tanto bello quanto problematico come quello della montagna ed in primis con gli amministratori locali.
Sanità regionale
Va innanzitutto detto che due sono stati gli emendamenti che andavano a modificare il cuore direttivo e gestionale della sanità regionale: il primo presentato il mattino di martedì ed il secondo, che sostituiva completamente il precedente, nel pomeriggio del giorno 8.7.09.
Nella prima stesura tutto il potere e metà del bilancio regionale (2.600 milioni di euro) venivano concentrate nelle mani di un unico direttore che era assoggettato al solo controllo di tre revisori dei conti.
Tutta la politica sanitaria regionale veniva quindi gestita e diretta da un funzionario il cui unico obbiettivo era quello economico.
Il sub emendamento del giorno 8 a firma Tondo,quello che è stato effettivamente approvato, ha fatto una parziale retromarcia “limitandosi” a sopprime l’Agenzia Regionale della Sanità, il Centro Servizi Condivisi e a ridurre la Conferenza dei Sindaci ad un organismo inutile cui chiedere un parere di cui si potrà anche non tenere conto.
E mentre per l’Agenzia si è individuato un commissario straordinario, che è lo stesso direttore della Direzione Centrale della Salute, per il CSC si parla in modo molto generico del trasferimento delle funzioni a uno più enti non ancora identificati.
Delle comunità montane e delle possibili soluzioni si parlava da tempo, della sanità nessuno, nemmeno della maggioranza, era a conoscenza dei progetti di Tondo e del suo assessore, che solo la settimana prima aveva relazionato su di un problema minore in terza commissione.
Pur convenendo che un centro di comando unico ha una sua logica, trovo indigeribile che modifiche così radicali al centro di comando della sanità regionale, sia varata senza entrare nel merito e di fatto esautorando sia l'assessore che la commissione consiliare competente.
Sembra che Tondo, smentendo quanto affermato all'inizio di legislatura quando aveva criticato l'era Illy e il di lui decisionismo, abbia imboccato la stessa strada.
Anche la scelta del nuovo direttore generale, dott. Basaglia, noto per la facilità e l'indifferenza con cui esegue importanti e talora generalizzati tagli di dirigenti, non lascia presagire nulla di buono. Non sempre infatti le riduzioni indiscriminate del personale portano a quei risparmi cui si tendeva, a meno che non si intenda ridurre anche le prestazioni erogate o la loro qualità.
Sono purtroppo certo che questo modo di operare troverà molti estimatori, da parte mia resto convinto che solo con la discussione e il confronto si ottengono le migliori soluzioni a problemi complessi come quello della sanità.
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