giovedì 13 dicembre 2012

Finanziaria.


La discussione della legge finanziaria è uno degli atti politici più importanti di ogni esecutivo perchè in modo del tutto concreto, oserei dire tangibile, si vedono le scelte politiche che ogni maggioranza viene a fare.
Se poi, come in questo caso, è anche l’ultima di una consigliatura pare ovvio fare un BILANCIO complessivo che volge lo sguardo agli ultimi 5 anni.

Va subito detto che tutte le leggi finanziarie hanno una loro rigidità con possibilità di manovra sempre più ristrette e, quest’anno, il tutto è stato accentuato anche da un significativo calo delle risorse. Trovo però del tutto semplicistico e comodo, così come sta facendo il centro destra, attribuire ogni problema alla CRISI economica mondiale nel tentativo, effimero, di coprire una politica fallimentare dei governi Berlusconi che, voglio ricordar,e hanno guidato questo Paese per 9 degli ultimi 11 anni.

Pur non condividendo molti dei provvedimenti del governo Monti, soprattutto per la mancanza di equità nel ripartire i sacrifici, gli si deve riconoscere senza dubbio che molte delle scelte compiute sono state obbligate per quanto operato dal precedente governo. Non dobbiamo dimenticare che l’IMU l’hanno voluta Berlusconi/Tremonti, che l’abolizione dell’ICI sulla prima casa è stato un errore sempre del governo B. e che i 370 milioni chiesti alla nostra Regione per il federalismo fiscale sono sempre il frutto di quelle politiche.
Ma nel nostro piccolo Tondo non ci ha fatto mancare nulla: partendo dal valzer degli assessori che hanno, di fatto, bloccato per mesi la macchina regionale in attesa che i nuovi referati venissero “digeriti”; al furor secandi, degno di altri obbiettivi, con cui all’inizio della legislatura ha iniziato a demolire quanto fatto dal precedente governo senza poi riuscire ad edificare praticamente nulla. Cito, a mero titolo esemplificativo, l’abrogazione della legge 5 sull’immigrazione, del tutore dei minori, la vicenda relativa alle ATER, alle comunità montane, alla sanità, al reddito di cittadinanza, alla legge Sonego ecc. ecc.
E’ mancata una visione strategica e d’insieme della regione. Non si è riusciti a fare leggi organiche come il PIANO ENERGETICO REGIONALE O il PIANO RIFIUTI, non si è nemmeno riusciti ad incidere sul piano trasporti, lasciando migliaia di pendolari in balia di Trenitalia, che  colpevolmente continua a marginalizzare la regione.
In compenso il governo regionale si è incaponita a voler “fare da soli” per una terza corsia che serve solo marginalmente alla regione, la quale però dovrà farsene carico per l’intero importo.

E’ per questo motivo, per coprire il vuoto prodotto dall’esecutivo, che  in questi ultimi mesi stiamo assistendo ad una rincorsa per l’approvazione di leggi abborracciate e confuse, pensate solo per permettere a Tondo e alla sua maggioranza di presentarsi alle prossime elezioni facendo finta di aver fatto qualche cosa di utile.

Tondo in questi giorni sta portando avanti la costituzione di un nuovo partito facendo esplicito riferimento alla CDU bavarese, ma da questo dovrebbe copiare anche l’attenzione che quel partito ha per il suo territorio. Perché se è vero che assistiamo ad un attacco alla specialità della regione è altrettanto vero che sui temi cruciali, RIGASSIFICATORE, TRASPORTI E COLLEGAMENTI FERROVIARI, ELETTRODOTTI la Regione invece di rivendicare la potestà decisionale, di FAR VALERE LA SPECIALITA, di andare allo scontro con il governo questo esecutivo si ritrae delegando lucidamente queste scelte scomode a Roma.
La Regione ha rivendicato la sua autonomia decisionale, anche a costo di aprire contenziosi con il governo centrale, sul  welfare in salsa padana, il friulano e altri problemi minori solo per far piacere ad una parte della coalizione.

Il consigliere Colautti nel denunciare l’arroganza di molte decisioni governative e il tentativo del governo Monti di cancellare la specialità della regione, ha parlato di un vulnus alla democrazia e della necessità di rispettare le scelte del territorio. Ha ragione. Però poi questo esecutivo, di cui LUI è figura di primo piano, si comporta allo stesso modo dei ministri che critica. Nella recente approvazione della riforma della Sanità non è stato accolto uno, dico un emendamento dell’opposizione o degli stakeholders, e cosa dire della scelta  fatta due giorni fa che, con un emendamento alla legge di manutenzione, ha inserito la possibilità che un Direttore Generale di un’azienda sanitaria possa contemporaneamente fare il DG anche per un’altra Az Sanitaria? Con questo provvedimento è di fatto iniziato l’accorpamento della strutture  e una volta di più la politica delega o meglio FA FINTA DI DELEGARE ai tecnici scelte e tagli di cui dovrebbe farsi carico in prima persona.

E che non si tratti di incidenti di percorso lo si può anche evincere dal fatto che per si sta utilizzando la stessa modalità/arroganza per il Piano di Governo del Territorio o per il rigassificatore.
I fatti di questi giorni mettono in evidenza che il non voler ascoltare le legittime istanze del territorio non fa che aumentare i conflitti scontentando tutti.

Un'altra pessima abitudine che osserviamo ad ogni  finanziaria è l’inutilità delle discussioni nelle commissioni di merito rese superflue da un fiume di emendamenti puntuali che approdano in aula all’ultimo minuto, magari a notte inoltrata. Se poi sono costituiti da numerose pagine e della Giunta è facile comprendere che più che un fatto casuale sono una scelta opaca.Quest’anno, poi, lo stravolgimento è iniziato non appena finite le commissioni di merito, perchè la disponibilità di 73 milioni in più  costituiscono da soli una piccola finanziaria.

Concludendo: in un momento di crisi come quello attuale mi sarebbero piaciute scelte chiare a sostegno del lavoro, della scuola (quella pubblica così come dice la Costituzione), la riduzione dell’Irap, un aumento dei fondi di rotazione, un sostegno a quelle aziende che applicano i contratti di solidarietà. Nulla di tutto ciò, assistiamo ad una finanziaria concepita “in difesa“ dello status quo che applica tagli lineari e non fa nessuna scelta di campo.
Se è vero che le risorse scarseggiano è altrettanto vero che i 42 milioni  per la benzina  potevano essere ridotti e destinandone una quota  solo ai comuni confinari. E lo stesso dicasi per i tanti soldi buttati per la tutela del  friulano, perché il miglior modo di conservare una lingua è non costringere gli abitanti della regione ad emigrare.
Tondo si continua a vantare della scelta di aver voluto  ridurre il debito e così, per aver risparmiato 400 milioni di euro in 4 anni ha rinunciato alla possibilità di investirne 1000.
Si è rincorsa la crisi del lavoro mentre si doveva ridurre l’IRAP, aumentare i fondi di rotazione, aiutando le imprese che applicavano i contratti di solidarietà.
Questi evidentemente sono banalissimi esempi tanto per rimarcare che, proprio nei momenti di crisi, vanno fatti tagli mirati e scelte strategiche  che guardano lontano.

Tondo tutto questo non l’ha fatto e per questo fallimento spero in un cambio di maggioranza nella prossima tornata elettorale.

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