L’indagine
che la Procura della Repubblica ha aperto sull’operato del Centro Trapianti di
Udine non è un fatto casuale, dovuto ad
un “incidente di percorso”, ma la logica conseguenza di una evidente,
prolungata e colpevole assenza di una qualsiasi politica sanitaria di questo
esecutivo.
Al
pensionamento del prof. Bresadola, fatto previsto e prevedibile, per oltre un
anno ben due Assessori alla Sanità non sono stati in grado di nominare un
successore, lasciando privo di direzione un reparto fra i più complessi e
delicati della sanità regionale.
Questo,
unitamente a problemi organizzativi che si trascinavano da anni, ha messo in
serie difficoltà l’intera struttura, tanto che si è assistito ad un progressivo
svuotamento della lista dei pazienti in attesa di essere trapiantati, che allo
stato attuale si contano sulle dita di una sola mano.
Con
l’arrivo del nuovo Direttore e sulla spinta della Consulta trapianti, la Direzione Centrale
della Salute aveva preparato un progetto per la completa revisione
dell’organizzazione dei Trapianti in Regione, in modo da garantire ai pazienti
percorsi idonei alla cura, la corretta professionalità degli operatori e
strutture adeguate alla delicatezza degli interventi.
Ancora
una volta una logica di potere avulsa dal considerare l’interesse generale ha
visto il comparto universitario contrapporsi a quello ospedaliero con l’unico
risultato di bloccare ogni possibile riorganizzazione del Centro Trapianti.
Le
cattive scelte, così come l’incapacità di fare delle scelte da parte della
politica rendono da sempre pressoché inevitabile l’intervento della
magistratura, il cui compito però non è idoneo a risolvere problemi
strategici/organizzativi, ma può solo evidenziare e sanzionare comportamenti
illeciti.
Il
Presidente Tondo, come emerge da questi fatti, non ha nemmeno tentato di
risolvere quelli che sono i veri problemi della sanità regionale, e la riforma
del sistema sanitario, che contro ogni logica ha imposto a termine di
legislatura, ne è la dimostrazione più eclatante.
Le
prossime elezioni regionali possono essere l’occasione giusta per un benefico e
liberatorio cambio di direzione.
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