Premetto di non avere nessuna incertezza sul fatto che sia
ormai irrinunciabile la tutela/difesa della scuola pubblica e anche della
sanità, dei consultori, del sistema pensionistico e delle tante realtà
pubbliche che funzionano nonostante il continuo tentativo di smantellamento per
motivi ideologici o di lucro.
Nel rileggere quanto scritto da Calamandrei, che nel lontano
1950 lucidamente analizza come si può distruggere la scuola pubblica, si resta
colpiti di quanto fossero veritiere e lungimiranti le sue affermazioni.
In questa Finanziaria regionale, che registra 240 milioni di
euro di minori entrate, siamo riusciti a cancellare unicamente i contributi
alla scuole private.
Per quanto riguarda le scuole parificate, che sono per la maggior parte confessionali, è stato mantenuto lo status quo per molti motivi e i principali sono:
- il peso dell’elettorato cattolico e, quindi, dei suoi rappresentati in Regione o in Parlamento
Per quanto riguarda le scuole parificate, che sono per la maggior parte confessionali, è stato mantenuto lo status quo per molti motivi e i principali sono:
- il peso dell’elettorato cattolico e, quindi, dei suoi rappresentati in Regione o in Parlamento
- la mancata volontà di attenersi e rispettare
quanto affermato nell’art. 33 della Costituzione, che testualmente recita "(...) La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di
istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato. La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali. (...)"
- la mancata pianificazione del sistema scolastico
nel suo insieme valutandone le priorità, le potenzialità e le criticità in modo
che lo Stato, e non altri, possa garantire questo fondamentale diritto in tutto
il territorio. La mancata pianificazione permette, infatti, di giustificare la presenza
delle scuole paritarie senza le quali un territorio sarebbe privato di un
servizio.
E’ pleonastico dire che non sono “sviste”, ma scelte precise
volte a tutelare chiari interessi economici o politici. E per non farci mancare niente, in una finanziaria lacrime e
sangue, abbiamo confermato (con il solo voto contrario del sottoscritto) il finanziamento
dei consultori cattolici che nella nostra regione vanno a sovrapporsi a quelli
pubblici, ai quali ovviamente non va un euro.
Credo non possa sfuggire il senso politico di questa
operazione che su di un tema estremamente delicato come la sessualità, la contraccezione,
la maternità e l’aborto vuole propagandare/imporre una visione confessionale,
che sarebbe legittima solo qualora finanziata dalla componente cattolica e non
con i soldi dello stato che è, o meglio dovrebbe essere, laico.
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