Ecco il testo dell'articolo pubblicato oggi sul quotidiano "Il Piccolo".
L’esecutivo ha fornito risposte solo
sull’11% degli atti di indirizzo adottati in Consiglio. Moretti: «Bisogna
comunicare di più»
L’aula bacchetta i “silenzi” della
giunta
TRIESTE
Diminuisce la disponibilità della giunta a sottoporre alla verifica del
Consiglio regionale il percorso d’attuazione di mozioni e ordini del giorno,
divenuti operativi dopo il voto dell’aula, col conseguente obbligo per
l’esecutivo di farsi carico di quanto chiesto dai proponenti. Da maggio 2013 a
settembre 2015, risultano pervenute dalla giunta 29 note, finalizzate appunto a
evadere l’onere informativo su altrettanti provvedimenti votati in aula. Si
tratta dell’11,2% dei 259 atti di indirizzo adottati dal Consiglio regionale
dall’insediamento della giunta Serracchiani: 46 mozioni, 7 ordini del giorno
generici, 201 odg su progetti di legge, un odg su comunicazioni della giunta,
due su voti alle Camere e due su documenti di indirizzo. La percentuale
dell’11,2%, relativa nello specifico a 12 mozioni e 17 odg, corrisponde a meno
della metà rispetto alla media dei cinque anni della scorsa legislatura, quando
la giunta Tondo fornì informazioni sugli esiti del 23% degli atti di indirizzo.
I dati sono stati forniti ieri, durante la seduta del Comitato per la
legislazione, il controllo e la valutazione, che ha verificato la conformità
delle risposte fornite dalla giunta, dichiarando comunque soddisfazione sulle
informazioni ricevute e sulle tempistiche, grazie ad attese che durano
mediamente sei mesi fra l’inoltro degli atti e la presentazione delle
spiegazioni da parte della giunta. I temi sono i più vari: dall’incremento dei
fondi per la cooperazione sociale alla situazione del Consorzio dell’Aussa
Corno, dalla chiusura dello stabilimento Ideal Standard di Orcenico ai pericoli
derivanti da coltivazioni ogm, dagli interventi sui disturbi di apprendimento
al gioco d’azzardo, dall’alleggerimento degli zaini degli studenti al rilancio
degli investimenti per le pmi. Rimane però il nodo della scarsità di riscontri
sul totale. Stefano Pustetto (Sel) è
insoddisfatto: «Spiace vedere che il governo del centrodestra è stato più
attento riguardo alle competenze dei consiglieri rispetto al centrosinistra. La
giunta Serracchiani ha seguito una procedura informativa molto inferiore a
quella Tondo. Sembra che per migliorare l’efficienza, l’esecutivo ritenga che
la soluzione sia penalizzare le funzioni di controllo: è un atteggiamento
simile a quello adottato a livello centrale dal governo Renzi, che vive con
fastidio tutte le forme di verifica sul suo operato». Parole condivise nel
corso della riunione dal presidente del Comitato, Riccardo Riccardi (Fi), che
tuttavia non rilascia dichiarazioni a margine. Diego Moretti (Pd) ammette che
«l’11,2% è un valore basso e certamente si può fare di meglio, anche se ciò non
significa disattenzione da parte della giunta. Ad ogni modo, sarà bene
confrontare i dati alla fine della legislatura, quando sarà possibile il vero
confronto con i cinque anni della giunta Tondo. Quanto a Pustetto, registro che
si interessi soprattutto a fare polemiche gratuite contro Renzi».
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