Ieri la III Commissione
consiliare è stata chiamata ad esprimere il proprio parere sul Piano regionale
dell’emergenza-urgenza, così come assunto dalla delibera della Giunta regionale
n.1674.
Premetto che considero un errore
il non aver voluto una riunione di maggioranza atta a risolvere, prima del
dibattito in commissione, alcune delle criticità che erano chiaramente emerse
dalla lettura del piano, chiarimenti tanto più necessari stante la complessità
del tema trattato.
Altro errore è stato non aver
voluto audire i sindacati che sono i legittimi ed unici rappresentanti di quei
soggetti che poi dovranno mettere in pratica quanto deciso dall’Esecutivo.
Ascoltare, che non vuol dire necessariamente condividere, è un atto di democrazia
e di partecipazione che sembra essere sempre più di peso al renzismo
galoppante.
Entrando nello specifico:
-
la costituzione di un unico 118 regionale può
finalmente dare una risposta all’emergenza sanitaria omogenea in tutti i
territori, andando sanare quelle disparità di mezzi e di risorse umane che fino
ad ora hanno caratterizzato le varie centrali operative, in un giusto
equilibrio tra costi ed efficacia del servizio;
-
nella stesura del piano non sempre si sono
seguiti questi principi e per questo ho evidenziato, con spirito assolutamente
costruttivo, lacune e criticità nella speranza che i miei rilievi possano
essere motivo di un miglioramento del testo;
-
l’ipotesi di estendere l’elisoccorso anche nelle
ore notturne è molto discutibile e merita una valutazione più approfondita,
esplorando anche la possibilità di intervento degli elicotteri militari abilitati
da sempre a volare con qualsiasi tempo e nelle ore notturne; il tutto
ovviamente prima di impegnare cospicue risorse per omologare le piazzole al
volo notturno.
Due considerazioni su temi
puntuali: Grado e Cividale.
Condivisibile la decisione
dell’assessore di ripristinare i mezzi di soccorso a Grado e Monfalcone (anche
se non è chiaro ove verrà posizionata l’automedica), più sfaccettata la situazione
di Cividale.
L’attivazione di una ulteriore
Ambulanza di tipo “A” nelle 24 ore a S. Pietro al Natisone, rappresenta senza dubbio
un potenziamento del servizio dell’area cividalese, ma non può essere spacciata come la messa in sicurezza di quel territorio
e questo perché, in ogni caso, non garantisce che molte località delle
Valli vengano raggiunte nei tempi previsti dalla normativa europea e dal
decreto Balduzzi (18 e 20 minuti rispettivamente).
Il mio voto finale di “astensione” necessita una breve premessa. Il
29 dicembre 2014 la III commissione si è riunita per esprimere un parere sulla
delibera di giunta che stabiliva il numero di posti letto nelle strutture
ospedaliere della Regione. Due giorni dopo (31 dicembre) la Giunta ha
modificato in modo sostanziale la delibera appena approvata con la scusa che l’Assessore,
in commissione, aveva annunciato alcune correzioni marginali. Scottato dalla
precedente esperienza e considerato che anche ieri l’Assessore ha verbalmente
preannunciato alcune modifiche alla DGR in discussione ho chiesto di poter votare
su di un testo scritto e definitivo perché in caso contrario mi sarei
astenuto….. e così è stato.
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