martedì 13 ottobre 2015

Piano dell'emergenza-urgenza, riorganizzazione del 118.

Ieri la III Commissione consiliare è stata chiamata ad esprimere il proprio parere sul Piano regionale dell’emergenza-urgenza, così come assunto dalla delibera della Giunta regionale n.1674.
Premetto che considero un errore il non aver voluto una riunione di maggioranza atta a risolvere, prima del dibattito in commissione, alcune delle criticità che erano chiaramente emerse dalla lettura del piano, chiarimenti tanto più necessari stante la complessità del tema trattato.
Altro errore è stato non aver voluto audire i sindacati che sono i legittimi ed unici rappresentanti di quei soggetti che poi dovranno mettere in pratica quanto deciso dall’Esecutivo. Ascoltare, che non vuol dire necessariamente condividere, è un atto di democrazia e di partecipazione che sembra essere sempre più di peso al renzismo galoppante.

Entrando nello specifico:
-          la costituzione di un unico 118 regionale può finalmente dare una risposta all’emergenza sanitaria omogenea in tutti i territori, andando sanare quelle disparità di mezzi e di risorse umane che fino ad ora hanno caratterizzato le varie centrali operative, in un giusto equilibrio tra costi ed efficacia del servizio;
-          nella stesura del piano non sempre si sono seguiti questi principi e per questo ho evidenziato, con spirito assolutamente costruttivo, lacune e criticità nella speranza che i miei rilievi possano essere motivo di un miglioramento del testo;
-          l’ipotesi di estendere l’elisoccorso anche nelle ore notturne è molto discutibile e merita una valutazione più approfondita, esplorando anche la possibilità di intervento degli elicotteri militari abilitati da sempre a volare con qualsiasi tempo e nelle ore notturne; il tutto ovviamente prima di impegnare cospicue risorse per omologare le piazzole al volo notturno.

Due considerazioni su temi puntuali: Grado e Cividale.
Condivisibile la decisione dell’assessore di ripristinare i mezzi di soccorso a Grado e Monfalcone (anche se non è chiaro ove verrà posizionata l’automedica), più sfaccettata la situazione di Cividale.
L’attivazione di una ulteriore Ambulanza di tipo “A” nelle 24 ore a S. Pietro al Natisone, rappresenta senza dubbio un potenziamento del servizio dell’area cividalese, ma non può essere spacciata come la messa in sicurezza di quel territorio e questo perché, in ogni caso, non garantisce che molte località delle Valli vengano raggiunte nei tempi previsti dalla normativa europea e dal decreto Balduzzi (18 e 20 minuti rispettivamente).

Il mio voto finale di “astensione” necessita una breve premessa. Il 29 dicembre 2014 la III commissione si è riunita per esprimere un parere sulla delibera di giunta che stabiliva il numero di posti letto nelle strutture ospedaliere della Regione. Due giorni dopo (31 dicembre) la Giunta ha modificato in modo sostanziale la delibera appena approvata con la scusa che l’Assessore, in commissione, aveva annunciato alcune correzioni marginali. Scottato dalla precedente esperienza e considerato che anche ieri l’Assessore ha verbalmente preannunciato alcune modifiche alla DGR in discussione ho chiesto di poter votare su di un testo scritto e definitivo perché in caso contrario mi sarei astenuto….. e così è stato.


Nessun commento: