Non
è ancora un malato terminale (si definisce terminale un paziente che ha
un'aspettativa di vita di 3 mesi), perchè la constatazione del decesso
avverrà dopo le elezioni, ma ci siamo quasi. Mi riferisco ovviamente alle
condizioni di salute dell'Ospedale di Cividale che si sono ulteriormente
aggravate dopo la recente visita del Direttore Sanitario che comunicava
l'ennesimo taglio.
Questa
volta tocca al laboratorio e le motivazioni sono sempre le stesse: si eseguono
troppo pochi esami per giustificare la presenza del tecnico. Peccato che si
ometta di dire che si è fatto di tutto perchè questo accadesse. E' come se a
fine anno la direzione sanitaria, commentando la riduzione del numero delle
ecografie e il crollo delle mammografie a Cividale, omettesse di dire che il
mammografo se lo sono portato via e il collega della radiologia lo hanno spostato
a Udine due giorni su 5.
D'ora
in poi sarà lo stesso infermiere che esegue il prelievo a preparare il campione
e introdurlo nella macchinetta dedicata che eseguirà automaticamente l'analisi.
Sono
sicuro che la Direzione Sanitaria ha fatto tutte le verifiche legali del caso,
ma sono ugualmente curioso di acquisire il parere della magistratura per capire
chi risponderà nel caso in cui un paziente subisca un danno per un esame
sbagliato. Arresteranno la macchinetta, l'infermiere che si è improvvistato
tecnico o il medico che si è fidato di un esame non validato?
Bisognerà,
inoltre, capire quale reponsabilità attribuire all'infermiera/e che abbandona
il reparto per andare in pronto soccorso a fare le analisi.
Ammettendo
che il tutto fosse legale, mi aspetto che il numero dei tecnici di laboratorio
di Udine cali drasticamente in favore di tanti nuovi apparecchi automatici e che
il primario di laboratorio sia sostituito da un omino che girando tra le
macchinette provvede alla loro pulizia e rifornimento.
Di
contro, i tecnici, per la proprietà transitiva, potranno essere impiegati in
reparto, previo rapidissimo stage di nursing.
Il
prossimo passaggio sarà fare la macchinette a gettoni, ovviamente, con
possibilità del resto.
Anche
questa volta attendiamo le calibrate rimostranze dei politici locali che
possano rassicurare il loro elettorato senza irritare troppo l'esecutivo
regionale a loro affine. Del resto, come diceva don Abbondio, se uno il
coraggio non c'è l'ha non se lo può dare.
Facezie
a parte credo che i cittadini delle Valli e del Cividalese abbiano il diritto
di sapere, prima delle elezioni, quali impegni formali si assumeranno i politici
locali su questo tema così come i Triestini hanno il diritto di sapere che se
si farà il rigassificatore a Zaule sarà solo perchè Tondo ha espresso l'intesa
con Roma.
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