lunedì 1 ottobre 2012

Laboratorio di Cividale:malato terminale?


Non è ancora un malato terminale (si definisce terminale un paziente che ha un'aspettativa di vita di 3 mesi), perchè la constatazione del decesso avverrà dopo le elezioni, ma ci siamo quasi. Mi riferisco ovviamente alle condizioni di salute dell'Ospedale di Cividale che si sono ulteriormente aggravate dopo la recente visita del Direttore Sanitario che comunicava l'ennesimo taglio.

Questa volta tocca al laboratorio e le motivazioni sono sempre le stesse: si eseguono troppo pochi esami per giustificare la presenza del tecnico. Peccato che si ometta di dire che si è fatto di tutto perchè questo accadesse. E' come se a fine anno la direzione sanitaria, commentando la riduzione del numero delle ecografie e il crollo delle mammografie a Cividale, omettesse di dire che il mammografo se lo sono portato via e il collega della radiologia lo hanno spostato a Udine due giorni su 5.

D'ora in poi sarà lo stesso infermiere che esegue il prelievo a preparare il campione e introdurlo nella macchinetta dedicata che eseguirà automaticamente l'analisi.

Sono sicuro che la Direzione Sanitaria ha fatto tutte le verifiche legali del caso, ma sono ugualmente curioso di acquisire il parere della magistratura per capire chi risponderà nel caso in cui un paziente subisca un danno per un esame sbagliato. Arresteranno la macchinetta, l'infermiere che si è improvvistato tecnico o il medico che si è fidato di un esame non validato?
Bisognerà, inoltre, capire quale reponsabilità attribuire all'infermiera/e che abbandona il reparto per andare in pronto soccorso a fare le analisi.

Ammettendo che il tutto fosse legale, mi aspetto che il numero dei tecnici di laboratorio di Udine cali drasticamente in favore di tanti nuovi apparecchi automatici e che il primario di laboratorio sia sostituito da un omino che girando tra le macchinette provvede alla loro pulizia e rifornimento.
Di contro, i tecnici, per la proprietà transitiva, potranno essere impiegati in reparto, previo rapidissimo stage di nursing.
Il prossimo passaggio sarà fare la macchinette a gettoni, ovviamente, con possibilità del resto.

Anche questa volta attendiamo le calibrate rimostranze dei politici locali che possano rassicurare il loro elettorato senza irritare troppo l'esecutivo regionale a loro affine. Del resto, come diceva don Abbondio, se uno il coraggio non c'è l'ha non se lo può dare.

Facezie a parte credo che i cittadini delle Valli e del Cividalese abbiano il diritto di sapere, prima delle elezioni, quali impegni formali si assumeranno i politici locali su questo tema così come i Triestini hanno il diritto di sapere che se si farà il rigassificatore a Zaule sarà solo perchè Tondo ha espresso l'intesa con Roma. 

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