Ieri in IV Commissione è stato
votato a maggioranza il “Piano del Governo del Territorio”, che in realtà è il PROGETTO
del PGT.
Il mio VOTO CONTRARIO è dovuto a
diverse motivazioni.
Per prima cosa la gerarchia che
esiste nell’ambito della pianificazione è stata rovesciata in quanto si è partiti
dalla programmazione di settore, quella particolare, e manca invece, quella
generale e cioè il Piano Paesaggistico e la Carta dei Valori, che sono gli
strumenti principali a cui tutte le scelte pianificatorie dovrebbero fare capo.
È evidente che prima si
identificano i valori non negoziabili e solo dopo, o al massimo contestualmente,
si procede alla stesura del PGT
Si sono anche violate le stesse
regole che questa maggioranza si era data: si era detto di voler un piano
condiviso che doveva nascere dal basso, invece al territorio e ai vari
portatori di interesse si è presentato un progetto in cui le scelte strategiche
sono già state fatte.
Non sappiamo come questo Piano
verrà implementato, ma se questo esecutivo aveva la reale intenzione di
recepire le istanze degli stakeholders li avrebbe auditi prima e non dopo la
stesura del Piano.
Una legge come questa che è
strategica perchè andrà a condizionare lo sviluppo economico e sociale della
regione per i prossimi 20 anni, ma che nasce non condivisa, in modo frettoloso
e quale spot pre –elettorale di Tondo, rischia, una volta di più, un clamoroso
naufragio di cui non si sentiva il bisogno ma che rimarcherà la clamorosa
distanza tra la politica e il paese reale.
Si auspica, perlomeno, che
l’esecutivo su questo delicato tema voglia raggiungere con l’ANCI l’INTESA e
non ci si limiti a voler recepire solo un mero parere che non ha valore
vincolante e di cui si può tener conto o meno.
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