venerdì 28 giugno 2013

Sull'OSPEDALE DI CIVIDALE del FRIULI.


In questi giorni sulla stampa locale sono comparsi alcuni articoli del Consigliere regionale Roberto Novelli a difesa della sanità regionale e dell'Ospedale di Cividale in particolare .

Questa sua attenzione, questo sposare temi e battaglie che mi sono proprie da anni, non può che farmi piacere, ma non posso dimenticare che fino a pochi mesi fa il consigliere Novelli sedeva tra i banchi della maggioranza e che in cinque anni ben poco è stato fatto a salvaguardia del presidio cividalese.

La prevista ristrutturazione del nostro nosocomio, per la quale erano stati accantonati 10 milioni di euro, non è mai partita per una colpevole assenza della giunta Tondo che ha prodotto una pseudo riforma della sanità soltanto negli ultimi mesi del suo mandato.

Alcuni giorni fa ho portato all'attenzione dell'assessore Telesca le note criticità che affliggono la sanità cividalese, ribadendo l'indifferibilità di scelte chiare che rendano il nostro presidio funzionale alle necessità della popolazione del cividalese e delle Valli del Natisone.

Considerato che così come configurata l'offerta dell'ospedale è insufficiente e antieconomica, ho proposto che Cividale diventi a tutti gli effetti la day surgery di Udine, superando il concetto attuale che lascia ai primari una scelta che, invece, deve essere aziendale, in quanto strategica.

Perchè l'Ospedale di Udine possa svolgere al meglio la "mission" cui è chiamato,vale a dire essere il  presidio di riferimento della regione, è sempre più necessario ridurre la pressione ed il congestionamento di cui soffre facendo gestire agli ospedali periferici le patologie minori.

Credo evidente a tutti che non sia più possibile scaricare sui Direttori Generali scelte che sono politiche e che devono tener conto dell'intero assetto sanitario della regione con l'obbiettivo di garantire a tutti i concittadini le stesse possibilità di cura a prescindere che abitino in un grosso centro o nelle Valli del Natisone. 

mercoledì 26 giugno 2013

SALUTE PUBBLICA come BENE COMUNE


Alle ore 9.30 di martedì 25/6 a Trieste, negli uffici di Franco Iacop, Presidente del Consiglio Regionale, una delegazione del "Comitato per la salute pubblica bene comune" di Pordenone ha consegnato le quasi 5000 firme raccolte a Pordenone, città e in provincia, in questi ultimi tre mesi. Condividendo le ragioni dell'iniziativa ho accompagnato il Comitato promotore, a sostegno e garanzia della petizione, che chiede:

che si RINUNCI AL PROGETTO DI TRASFERIMENTO DELL'OSPEDALE DI PORDENONE in località Comina (come da Delibera di Giunta Regionale di febbraio) mantenendolo, adeguato alle norme, sul sito attuale, in centro città, via Montereale

che si CANCELLI OGNI IPOTESI DI RICORSO AL "PROJECT FINANCING" per ogni intervento sanitario che produce, come altrove dimostrati, costi insostenibili per la collettività

che I RISPARMI OTTENUTI, assieme alla ridefinizione delle risorse per la sanità con criteri di equa distribuzione su tutto il territorio regionale, SIANO invece USATI PER UN PIANO DI RIASSETTO DI TUTTA LA RETE OSPEDALIERA E DEI SERVIZI TERRITORIALI, investendo in prevenzione e riabilitazione in tutto il territorio della provincia di Pordenone

che sulle scelte importanti di politica della salute pubblica siano attivati IDONEI STRUMENTI DI PARTECIPAZIONE E CONSULTAZIONE DEI CITTADINI.