giovedì 28 luglio 2011

Oggi, durante la discussione sull’assestamento di bilancio, molti Consiglieri di maggioranza e di opposizione hanno presentato numerosi emendamenti che mi hanno lasciato a di poco sconcertato. Non possiamo, infatti, pensare di recuperare una credibilità, incrinata da fatti nazionali noti, nel momento in cui un Consiglio presenta EMENDAMENTI PUNTUALI solo per solleticare la propria base elettorale.


In un momento di crisi come quello in cui ci troviamo in questo periodo è INACCETTABILE che più di 1 milione di euro venga usato solo per sollecitare il consenso del proprio territorio.


Sono convito che il compito principale di un organo legislativo come quello regionale sia quello di individuare le strategie e i criteri per favorire lo sviluppo e la crescita dell’intera comunità preferibilmente con un adeguata lungimiranza.


Spetterà poi ai Comuni, tenuto conto dei criteri individuati dalla regione, fare le opportune richieste e porre ristoro alle criticità riscontrate sul proprio territorio.


A titolo esemplificativo trovo giusto fare un breve elenco di alcuni degli emendamenti, presentati ed approvati,di cui sopra:


Baiutti – Moretton:


40.000 euro alla Parrocchia Maria Madre della Chiesa di Ronchi dei Legionari per opere di adeguamento alle norme di sicurezza degli impianti tecnologici e 40.000 euro alla Parrocchia dei Santi Martino e Bartolomeo di Morsano al Tagliamento per ristrutturazione e adeguamento immobili


Cargnelutti – Galasso – Narduzzi – Sasco – Asquini:


40.000 euro alla Parrocchia di S. Maria Maddalena di Trieste per il recupero dell’edificio adibito ad abitazione del Parroco,


110.000 euro alla Parrocchia di S. Lorenzo Martire di Trieste per il recupero edilizio degli edifici adibiti a culto,


160.000 euro alla Banda Comunale “Filarmonica di Tizzo 1901” di Azzano Decimo,


30.000 euro alla Parrocchia di San Martino V di Percoto,


93.000 euro alla Parrocchia di San Giorgio di Pordenone per la realizzazione di un mosaico e


150.000 euro alla Parrocchia di San Marco Evangelista presso il Villaggio del Pescatore in comune di Duino Aurisina


Giunta regionale:


30.000 euro al Comune di Udine per la strutturazione e la sperimentazione di un sistema informativo finalizzato alla gestione, all’aggiornamento ed alla elaborazione di dati di tipo geografico – energetici


Che una parrocchia del pordenonense chieda ed ottenga 93.000 per fare un mosaico in una chiesa invece che privilegiare azioni a sostengo dei più bisognosi spiega, a mio avviso, il perché le chiese siano sempre più vuote anche se abbellite da una splendido mosaico.

mercoledì 20 luglio 2011

Proposta di MISSIONE VALUTATIVA sulla GESTIONE DELLA RESPONSABILITA' CIVILE DEL SSR DEL FVG.

Fino al 31.12.2005 ogni Azienda Sanitaria gestiva il rischio di responsabilità civile (delle aziende e dei suoi dipendenti) per danni provocati a terzi (pazienti, visitatori e dipendenti) derivanti dalle attività svolte dalle aziende sanitarie, in modo "tradizionale" ovvero stipulando singolarmente una polizza RCT con compagnie, costi, franchigia e condizioni contrattuali diverse.


Nel 2005 il costo assicurativo della Aziende del Servizio Sanitario Regionale (SSR), con questo modello, ammontava a 16,5 milioni di euro.


Dal 1 gennaio 2006 il SSR ha modificato questo modello di gestione dei rischi di responsabilità civile delle Aziende Sanitarie e dei suoi dipendenti per danni provocati a terzi adottando una forma di auto assicurazione sul modello anglosassone.


Anche alcune regioni Italiane o aree vaste hanno adottato, con alcune varianti, questo modello assicurativo che consiste in :


- Una sola polizza RCT/O cosiddetta di "secondo rischio " stipulata e gestita in modo autonomo dal CSC in seguito DSC qualora la richiesta di risarcimento sia inferiore ai 500.000,00 €


- In caso la richiesta superi il valore di € 500.000,00 il sinistro viene gestito direttamente dalla Compagnia Assicuratrice che ha stipulato l’accordo con la Regione per la gestione dei rischi nel ramo RCT/O.


- la copertura per la " colpa grave " personale viene fornita agli operatori dalla stessa compagnia assicuratrice, come appendice della polizza RCT/O ed è facoltativa. Gran parte degli operatori hanno vi hanno aderito.


Dal 2006 le compagnie assicuratrici per la polizza di 2° rischio, individuate mediante gara, sono state la CARIGE 2006-2007), la HDI Gerling (2008-marzo 2009) , la QBE aprile 2009- 2010)


In linea con quanto avviene nella maggior parte dei paesi europei, anche nella nostra regione il numero dei sinistri denunciati, sia quelli al di sopra che quelli al di sotto della franchigia, è stato in progressivo aumento dagli anni novanta ed ora si è stabilizzato.


Il risparmio ottenuto dall’Amministrazione regionale con questo “riordino“ della gestione assicurativa potrebbe però essere buono nel breve periodo ma pessimo nel medio e lungo termine. Tra pochi anni infatti , quando le sentenze dei contenziosi aperti saranno definitive potrebbe evidenziarsi una vera voragine nei bilanci delle ASS.


Credo utile ricordare che in Italia il problema maggiore per questo tipo di auto-assicurazione consiste nell'impossibilità della Pubblica Amministrazione di operare su base discrezionale avendo libertà di decidere cosa e quanto liquidare a fronte di richieste di risarcimento.


Tale limite è imposto dall'azione della Corte dei Conti presso la quale dovrebbero giungere tutte le proposte di transazione non iscritte a bilancio.


La difficoltà nel ricercare transazioni può comportare l'accumularsi di azioni giudiziarie con conseguenti spese legali ingenti e con risarcimenti che si trasformano in consistenti debiti futuri che maturano al momento delle sentenze.


Dal 2006 al 2009 , i sinistri aperti a carico del DSC sono stati 1368, di questi sono stati chiusi 822 mentre quelli tuttora pendenti (fino al 2009 ) e con sinistri non ancora definiti sono 546 di cui 133 con causa civile in corso.


La Compagnia assicuratrice, per lo stesso periodo di tempo, si è accollata la gestione di 151 sinistri con la possibile spesa a carico della Regione non inferiore a € 500.000,00 x 151 = 75.500.000,00. Va notato che manca ancora il 2010 e metà del 2011 con un incremento delle riserve di almeno il 25%


Dall’analisi dei dati emergono alcune criticità che vado ad elencare :


- alcuni dei contenziosi, catalogati come minori e quindi gestiti direttamente dal DSC, potrebbero alla fine concludersi con indennizzi ben al di sopra di quanto ipotizzato.


- non è detto che la compagnia assicuratrice accetti di farsi carico di questi contenziosi inizialmente assegnati al DSC , perché catalogati come minori, e successivamente risultati oltre il valore della franchigia e passibili di cospicuo risarcimento


- dal marzo 2009 la QBE ha introdotto una clausola che prevede proprio la non copertura assicurativa per i sinistri per i quali vi siano "circostanze sul sinistro note all'azienda", poi corretta e riscritta.


Stante quanto premesso, si propone una missione valutativa per approfondire i vantaggi e gli eventuali svantaggi dell'attuale forma assicurativa scelta dalla Regione considerando :


1. i criteri di determinazione dei valori di riserva , quale la percentuale d'invalidità , di responsabilità, eventuali relazioni parentali ecc..


2. l'evoluzione delle richieste dei sinistri già aperti e non ancora chiusi


3. la consistenza e l'adeguatezza delle poste a riserva: sono sotto o sopra stimate?


4. il costo non evidenziato nella gestione sinistri effettuata in proprio dal DSC , il costo delle spese legali proprie e dei querelanti in caso di soccombenza


5. un certo numero di pratiche con richiesta di risarcimenti importanti, scelte dalla commissione sinistri, fra quelli sopra e sotto soglia;


6. valutazione della solvibilità dell'attuale compagnia assicuratrice della RCT/O e della Fidejussione che garantisce la corretta esecuzione del contratto.


7. copia integrale dei contratti e quant'altro di utile la commissione proporrà considerato che una valutazione dei rischi assicurativi non adeguata potrebbe determinare un corposo debito futuro.

martedì 19 luglio 2011

Sull'introduzione dei ticket.

La reintroduzione dei ticket in sanità è l'ennesimo provvedimento vergognoso di questo governo e non è accettabile perché va a colpire i soliti noti.
E' regola elementare che si possono chiedere sacrifici agli altri esclusivamente dopo aver applicato lo stesso rigore, e in modo proporzionale, al proprio portafoglio.

I codici bianchi sono senza dubbio un problema per tutti i pronto soccorso, ma sono anche la prova tangibile di una difficoltà dei cittadini ad avere risposte certe, in breve tempo, alla loro richiesta di aiuto e quindi i ticket non possono essere spacciati nemmeno come una parziale soluzione del problema.

A livello regionale non è stato nemmeno approvato l'assestamento di bilancio che l'Assessore Kosic ha già dato il via libera al nuovo balzello: come sempre siamo stati più realisti del re!

Tutta la sanità è a carico della Regione, abbiamo un discreto avanzo di bilancio, abbiamo buttato dalla finestra milioni di euro in "sicurezza" e in finanziamento alle scuole confessionali solo per compiacere la Lega e i cattolici, non mi si venga a dire che adesso non ci sono i soldi e non possiamo decidere in maniera autonoma su di un tema così delicato!

In un momento di crisi come questo non si possono colpire le classi più deboli, che non sono solo gli anziani e i bambini in parte esenti dal ticket, ma sono le famiglie del ceto medio, quelle numerose, tanto più se non potranno nemmeno contare sulle detrazioni.

mercoledì 6 luglio 2011

IRI sull'Hospice di Martignacco

All'assessore regionale della sanità Vladimir Kosic


Preso atto della recente scelta aziendale di accettare, anche se in via sperimentale, che i ricoveri nell'Hospice di Martignacco vengano fatti direttamente dal Dipartimento di Oncologia di Udine creando nei fatti una impropria dilatazione del reparto stesso;

Considerato che in tal modo si delegittima il ruolo e la funzione del distretto cui giustamente fa riferimento l'Hospice ;

Considerato che con questa decisione l'Unita di Valutazione Distrettuale, che svolge un ruolo insostituibile per la sua composizione multidisciplinare, per il coinvolgimento dei MMG e le strutture territoriali , viene nei fatti esclusa dal potere decisionale che le compete;

Considerato che l'hospice nasce per dare delle risposte peculiari a tutti i malati terminali , di cui gli oncologici sono solo una parte, e che per tali motivi l'accordo fatto per il reparto oncologico andrebbe parimenti esteso a tutte le altre strutture ospedaliere;


Si chiede all'assessore competente


quali le motivazioni che hanno portato a queste scelte aziendali che di fatto contrastano con tutte le scelte regionali e nazionali fin qui fatte .


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