giovedì 9 settembre 2010

MUTUI PRIMA CASA: perché mi sono astenuto.

La quarta Commissione consiliare ieri ha approvato il testo della delibera della giunta sul regolamento per l’edilizia pubblica, con la quale si sono rivisti criteri e modalità di esecuzione delle garanzie integrative offerte dalla Regione sui mutui prima casa.
Condivido lo spirito della norma e considero il suo impianto buono, ma i requisiti soggettivi per accedere al mutuo, cosi come definiti all’art. 6, sono discriminatori e questo non solo nei confronti dei degli extracomunitari, ma anche nei confronti degli italiani.
In concreto si dice che i soggetti privati che chiedono la garanzia devono essere residenti o prestare attività lavorativa da almeno dieci anni, anche non continuativi, sul territorio nazionale, di cui uno in Regione.
Con queste regole una giovane coppia in cui uno dei due provenga da fuori regione non ha i requisiti per accedere al mutuo a meno che non faccia la domanda solo quello dei due che è residente in regione da almeno un anno .
Questo scenario però apre altre problematiche complesse: se sia giusto intestare la casa ad una persona sola magari quando il compagno/a ha contribuito in solido all’acquisto, oppure di quanto si riduce il contributo nel momento in cui è uno solo dei due a fornire le necessarie garanzie, se 10 anni di residenza in Italia non siano troppi ecc.

Per questi motivi avevo deciso per un voto contrario ma poi, volendo dare fiducia alle dichiarazioni del capogruppo della Lega che, dopo aver convenuto sulla congruità dei rilevi fatti, si impegnava a modificare la norma in questione, ho deciso per un più benevolo voto di astensione.

giovedì 2 settembre 2010

La Lega Nord e Ballaman.

In questi giorni, a seguito di una inchiesta giornalistica, è emerso che il Presidente del Consiglio regionale Eduard Ballaman avrebbe utilizzato l’auto di servizio anche per fini non istituzionali.

Se quanto asserito dal Messaggero Veneto risultasse vero ci troveremo di fronte all’ennesimo abuso di potere da parte di un politico che, per inciso, fa parte di quella Lega Nord che da anni, proprio per evidenziare la propria rettitudine morale, ha coniato l’efficace slogan di “Roma ladrona”.

Faccio, però, oggettivamente fatica a capire l’ondata di sdegno che questa notizia sta provocando perché l’asserito abuso è oggettivamente minuscolo rispetto a quanto sta avvenendo da anni nei palazzi del potere con l’evidente consenso del partito guidato da Bossi .

Ultimo in ordine di tempo il caso Mondadori che, grazie anche ai voti della Lega Nord, permetterà alla casa editrice di Berlusconi di pagare allo Stato solo 8,6 milioni di euro al posto dei 350 milioni dovuti per mancati versamenti d’imposta, sanzioni, interessi, ecc. (decreto n° 40 approvato dal governo il 25 marzo e convertito in legge il 22 maggio).

Il saccheggio delle casse dello Stato e l’approvazione di leggi per permettere al premier di sfuggire alla giustizia sono diventate leggi con i voti dalla Lega che non si capisce con quale coraggio, quando parla di ladroni, guardi gli altri.

Il termine “ladro” da sempre si divide equamente tra chi ruba e chi tiene il sacco.

Trovo patetico il tentativo di Fontanini di scaricare Ballaman nella speranza di separare eventuali responsabilità personali da quelle del partito, perché ormai la Lega Nord per il federalismo, ha accettato tali e tanti compromessi che non la fanno distinguere dai partiti ladroni che combatteva.
La lega del “Berluskaz”, della vignetta del carro funebre con dentro Berlusconi, della Milano 2 costruita con i soldi della mafia, che esibiva il cappio a Montecitorio per rivendicare legalità, di Bossi che diceva che tutti i politici erano come Craxi è finita da tempo; adesso sono esattamente come gli altri solo che loro hanno sostituito Craxi con Belusconi .