giovedì 27 novembre 2008

Perchè non è sempre vero che quando si vince si torna a casa contenti

Ieri è stata approvata la legge omnibus che, come si desume dal titolo, comprende appunto un po’ di tutto (ambiente, edilizia, ricostruzione, trasporto, demanio, ecc...).
L’intendimento dichiarato era quello di risolvere problemi puntuali, eliminare pastoie burocratiche e in buona sostanza rendere più facile la vita a imprenditori e cittadini, il fatto che poi che questa maggioranza sia riuscita a centrare l’obbiettivo è altra cosa.
Uno dei momenti più accesi del dibattito è stato, senza dubbio, il brusco innalzamento dei requisiti per l’accesso alle case popolari.
Premesso che da anni lo stato non investe nella costruzione di case popolari e che questo è il primo motivo per cui ce ne sono poche, è vero che le richieste da parte di cittadini extracomunitari è aumentata in modo significativo negli ultimi 4 anni. E’ anche vero però che circa il 94% delle assegnazioni è a favore di cittadini italiani.
Guarda a caso i picchi di domande si hanno nelle periferie delle zone industriali ove le varie aziende, in mancanza di manodopera locale, hanno assunto extracomunitari.
Alcune forze politiche, invece di entrare nel merito del problema e cercare soluzioni di equilibrio nella tutela di tutti i meno abbienti, convinte di un futuro tornaconto elettorale, hanno amplificato in modo strumentale un reale disagio dei cittadini.
Così, forti dei numeri, in commissione è passata la proposta della Lega Nord: 15 anni di residenza in Regione per poter fare una domanda per l’assegnazione di un alloggio ATER, e badate bene che questa legge vale per tutti: italiani, cittadini europei o extracomunitari.
Detto questo, si capisce perché, in un'ottica della riduzione del danno, abbiamo votato un emendamento dell’UDC che prevede una residenza in Italia di 10 anni di cui "solo" 5 in Regione (favorevoli UDC, PD, SA, IdV-Citt; contrari LN, Asquini-Misto, Ferone-Pensionati e PdL con l'astensione di Camber, Marini e Blasoni).
Con l’astensione dei tre componenti del PdL questo emendamento è passato.
E visto che la coerenza è cosa per pochi voglio ricordare a questa maggioranza di centro destra che la legge Bossi - Fini prevede che un cittadino extracomunitario con regolare permesso di soggiorno biennale abbia diritto di accesso alle case popolari alla stregua di un cittadino italiano.

mercoledì 26 novembre 2008

Incontro con i cittadini

Venerdì 28 novembre alle ore 19, presso la sede della SOMSI a Cividale del Friuli, terrò assieme al consigliere Igor Kocijančič un incontro pubblico per stilare, a 6 mesi dalle elezioni, il bliancio dell'attività della Sinistra in Regione. Il meeting è organizzato dal circolo del cividalese "G. Venica". Partecipate numerosi!

venerdì 21 novembre 2008

Stato di abbandono della diagnostica per immagini dell'Ospedale di Cividale

Ho depositato un'interrogazione a risposta immediata (IRI) che verrà evasa nella seduta del Consiglio prevista per la settimana prossima. Di seguito il testo dell'interrogazione.

"Considerato che la Radiologia dell’Ospedale di Cividale del Friuli dispone di quattro sezioni di radiodiagnostica di cui tre smantellate e che l’unica sezione residua è costretta a frequenti fermi dovuti alla rottura dell’unico apparecchio disponibile causa la sua vetustà (anno di costruzione: 1985);
considerato che i tecnici di radiologia sono da anni sotto organico, e che i tre rimasti svolgono un’attività ridotta (per motivi di salute, legge 104 e per premessi politici) e che fra l’altro hanno anche l’obbligo della reperibilità;
considerato che l’unico medico radiologo spesso è costretto a rinunciare a corsi di aggiornamento perché non sostituito;
considerato che da anni i vari direttori generali che si avvicendano promettono di sanare questa situazione sia con nuove apparecchiature che riempiendo gli organici, e che puntualmente ciò non è avvenuto;
considerato che le liste di attesa si possono ridurre solo con scelte chiare e finanziamenti che in primis devono essere fatti alla struttura pubblica e non a convenzioni con i privati;
considerato che spesso si giustificano le riduzioni di organico o peggio la chiusura di reparti imputandoli alla bassa produttività degli stessi quando invece questi risultati negativi sono ascrivibili a precise responsabilità della dirigenza ospedaliera;

Chiede all’assessore alla salute a protezione sociale Vladimir Kosic, se questi disservizi che si trascinano da anni siano dovuti ad una precisa scelta politica che prelude una definitiva chiusura dell’Ospedale di Cividale o viceversa quali azioni intenda intraprendere per risolvere in modo serio e definitivo questo annoso problema."

giovedì 20 novembre 2008

III commissione

Ieri, in commissione, si è discusso come modificare la legge che permetteva alla Regione di anticipare delle somme di denaro ad un coniuge separato o divorziato per il mantenimento di un minore nel momento in cui il coniuge non affidatario non corrispondesse quanto dovuto.
Questa legge non poteva più essere applicata perchè correlata alla legge sul reddito di base per la cittadinanza che è stata recentemente abrogata.
Un altro evidente paradosso è stato che il parere del Tutore dei minori, che come dice il nome, nasce per tutelare i diritti dei minori, ha frapposto una serie di paletti che sembravano fatti a posta per impedire che questo aiuto potesse essere erogato. Ne cito solo alcuni tanto per dare un’idea di come si vogliano "tutelare" quei bambini in difficoltà: essere cittadini italiani o di altro stato europeo, risiedere da tot anni in regione, non vivere sotto lo stesso tetto di entrambi i genitori ecc.
Anche la legge sul tutore dei minori era stata cancellata e poi, visto che a livello nazionale veniva istituito dal governo Berlusconi il Garante Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, per non cadere nel ridicolo questo compito era stato affidato al presidente del Consiglio Regionale.
Tralasciando che Ballaman non ha i titoli, l’esperienza e forse nemmeno il tempo per tale incarico, si viene a trovare nella poco invidiabile situazione in cui il controllore fa parte della stessa maggioranza che deve essere controllata e i risultati si vedono.
In ogni caso, considerata la finalità del provvedimento e il fatto che, senza tener troppo conto di quanto puntualizzato da Ballaman, si intende ampliare e non restringere la platea dei destinatari, la legge è stata approvata all’unanimità.

sabato 15 novembre 2008

Perchè è giusto che Tondo accetti le dimissioni di Kosic

Il caso di Eluana Englaro investe in pieno anche la nostra Regione tanto più dopo le sorprendenti dichiarazioni dell’assessore alla sanità Kosic.
Come tutti ben sanno non è tanto il caso specifico che fa discutere ma la diversa interpretazione che si da della disponibilità che ha l’uomo della propria vita. I cattolici partono dal presupposto che Dio dona e toglie la vita mentre il mondo laico è convinto di poter decidere autonomamente della propria esistenza.
Il problema non è tanto quello di credere in una di queste due linee di pensiero quanto di tentare di imporre il proprio convincimento all’altro.
Lo Stato dovrebbe tutelare entrambi non costringendo i cattolici a pratiche che considerano lesive della propria fede e garantendo ai laici la possibilità all’autodeterminazione.
Invece assistiamo alla vergognosa ingerenza del Vaticano che in questi anni ha fatto di tutto perchè nessuna legge sul testamento biologico venisse discussa in Parlamento salvo poi lamentarsi delle decisioni che i giudici, ripeto costretti da un vuoto legislativo, hanno preso secondo il proprio libero convincimento a tutela di quanto sancito dalla costituzione sulla possibilità di accettare o meno ogni tipo di terapia.
Avrei anche da dire sul fatto che in Regione si viene solo per curarsi: gli Hospice sono delle strutture, presenti in tutti gli stati più evoluti d’ Europa, che servono ad accompagnare ad una morte dignitosa tutti quei pazienti che non hanno più possibilità di cure.
Anche il nostro assessore ha più volte ribadito la necessità di aumentare nella nostra Regione il numero e la diffusione di questi reparti, reparti la cui finalità è proprio quella di accompagnare senza dolore e nel modo più sereno possibile gli ultimi istanti dei pazienti ivi ricoverati.
L’assessore alla sanità ha il compito di tutelare tutti: ammalati o terminali, laici o cattolici, musulmani o buddisti, eterosessuali o gay, italiani o extracomunitari.
E nel momento in cui, per proprio legittimo convincimento, non si sente in grado di adempiere a questo compito DEVE dare le dimissioni che DEVONO essere accettate per il bene e la serenità di tutti.
Trovo veramente fastidioso anche il modo e la violenza verbale con cui gran parte dei “credenti” si sono rivolti e si rivolgono ad un padre accusandolo di volere la morte per fame e per sete della propria figlia.
L’unica colpa di Beppino Englaro è di aver voluto far rispettare ciò in cui sua figlia credeva e l’ha fatto alla luce del sole, senza infingimenti o ipocrisie.
Ecco, credo che noi tutti dovremmo il massimo rispetto per il papà di Eluana, abbassare i toni, non usare questo profondo, incolmabile dolore privato per delle battaglie politiche.

martedì 11 novembre 2008

Intervista a PNbox

Tratto da PNbox.tv :

"Sembra che in Friuli gli ospedali non abbiano particolare fortuna: non solo a Pordenone è in corso una diatriba sul restauro del vecchio o la costruzione del nuovo. Anche a Udine si sono susseguite molte polemiche sull'ospedale cittadino. Siamo andati da Stefano Pustetto, Consigliere Regionale della Sinistra Democratica, a farci spiegare come realmente sono andate le cose...guarda l'intervista."