La scorsa settimana, durante la seduta d’aula dedicata alla
legge finanziaria 2015, ho presentato il seguente Ordine del giorno riguardante
la difesa dei prati stabili, il contenimento del consumo di suolo e i possibili
risvolti negativi dell’ampliamento della zona industriale di Rivoli di Osoppo.
Il mio Ordine del giorno è stato considerato inammissibile
dalla Giunta regionale in quanto inconferente con la finanziaria, anche se
tanti altri odg, altrettanto inconferenti con il tema del bilancio regionale, sono
stati approvati.
Date queste premesse ognuno tragga le sue conclusioni.
Approfitto dell’occasione per porgere a tutti i migliori auguri
di buon Natale e felice anno nuovo.
ORDINE DEL GIORNO
(Collegato al disegno di legge n. 72
<< Disposizioni per la formazione del bilancio pluriennale ed annuale
(Legge finanziaria 2015)>>)
PRESENTATORI: PUSTETTO
Oggetto: Stop al consumo di suolo.
IL CONSIGLIO REGIONALE
VISTO
CHE, a più riprese, in maniera diffusa e quasi trasversale il programma
elettorale e di governo della Presidente Serracchiani indica con incisività gli
obiettivi e i modi per raggiungerli in tema di salvaguardia e conservazione del
patrimonio territoriale regionale, secondo una visione in costante ricerca di
uno sviluppo eco-compatibile, tanto che la stessa Presidente ha affermato che
“non consumare più suolo è un impegno del governo regionale”;
DATO
CHE il tema interseca svariati settori di azione e richiede una forte impegno
coordinato: dalle politiche di pianificazione del territorio alle diverse scale
istituzionali con una forte sottolineatura sul "consumo di suolo
zero", alla tutela del paesaggio inteso come luogo simbolico e
rappresentativo delle comunità regionale e locale e del loro benessere; dalle
politiche rivolte alla tutela e uso razionale e responsabile dello spazio
rurale e agrario, agli impatti della rete trasportistica e alla necessità di
una sostanziale rivisitazione degli strumenti di programmazione di
pianificazione delle infrastrutture di trasporto; dal potenziamento del
rapporto tra il sistema delle aree
tutelate e le superfici agrarie, alle politiche del settore industriale e dei
suoi poli territoriali;
ATTESO
CHE, come ha giustamente sottolineato la Presidente, “il territorio non è un
asino su cui caricare indistintamente e arbitrariamente di tutto, com’è
avvenuto per decenni”;
FATTO
ALTRESÍ PRESENTE che va potenziato il rapporto tra il sistema delle aree
tutelate, compresi i prati stabili, spesso mal gestiti, e le superfici agrarie,
che si stanno ridimensionando;
VISTO
CHE a dicembre 2013 l’Assessore Santoro, nel corso di una seduta d’aula, si è
impegnata a istituire nei primi mesi del 2014 l’Osservatorio regionale sul
consumo di suolo, strumento fondamentale per rendere operativo uno degli
obiettivi fondamentali della Giunta Serracchiani in tema di governo del
territorio, ovverosia lo stop al consumo di suolo;
CONSIDERATO
CHE, come ha recentemente reso noto l’Assessore alle infrastrutture, mobilità,
pianificazione territoriale, lavori pubblici e università, in Regione sono
previste ben 5873 zone industriali e commerciali nei piani regolatori comunali,
ma non è noto il loro reale stato di attuazione, di edificazione, di infrastrutturazione,
di attività in essere e di occupazione;
VISTO
CHE al momento è previsto un piano di ampliamento della zona del polo
industriale di interesse regionale gestito dal Consorzio per lo Sviluppo
Industriale ed Economico della Zona Pedemontana dell'Alto Friuli (CIPAF);
DATO
CHE l'ampliamento dell'area industriale, che riguarda i comuni di Buja, Gemona
del Friuli e Osoppo, incide in maniera significativa su aree ambientalmente
sensibili costituenti parte della rete regionale delle aree protette in ragione
della loro biodiversità suscitate da specifici indirizzi europei (prati
stabili) e sottoposti pure a un regime di tutela in base alla LR 9/2005;
VISTO
CHE l'ampliamento di detta area industriale, che è pari a circa 800.000 mq
ovvero un terzo dell'esistente, coinvolge nei fatti l'unico spazio libero, non
occupato da strutture del demanio militare, che si frappone tra gli
insediamenti industriali e l'abitato di Osoppo a salvaguardia e garanzia della
qualità della vita dei cittadini;
DATO
CHE tale ampliamento sottrarrà alla comunità regionale e locale una parte
rilevante di quel paesaggio rurale proprio della piana di Osoppo che si apre
verso il fiume Tagliamento, simbolo del Friuli;
CONSIDERATO
CHE questo ampliamento lederà uno spazio rurale integro, di qualità e
sensibilità ambientale e di rilievo paesaggistico e contribuirà alla scomparsa
totale di biodiversità, la cui rilevanza e valenza è riconosciuta dalla legge;
DICHIARATA
la rilevanza di ridurre l’impatto dell’ampliamento della zona industriale di
Rivoli di Osoppo sia nei confronti della cittadinanza locale, sia nei riguardi
dell’ambiente e della biodiversità;
DATO
CHE, in data 24/10/2012, i Consiglieri Brandolin e Della Mea formularono
un’interpellanza alla Giunta regionale sulla vicenda dell’ampliamento della
zona industriale di Osoppo sollevando alcune incongruenze e incompatibilità
nell’iter di modifica al Piano regolatore, facendo inoltre notare che la
variante n. 11 a PRGC di Osoppo prevede l’ampliamento della zona industriale proprio
in corrispondenza del tracciato della viabilità strategica
Cimpello-Sequals-Gemona;
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
a
rivedere la legge di tutela dei prati stabili (l.r. 29/04/2005 n. 9), tenendo
conto degli impegni presi, in modo da delimitare un ulteriore ed indiscriminato
consumo di suolo sul territorio regionale, e a perseguire una concertazione con
i territori per valutare la reale necessità di politiche di espansione;
a
riconsiderare l’entità dell’ampliamento della zona industriale di Rivoli di
Osoppo avviando un tavolo di confronto con le amministrazioni locali di Buja,
Gemona del Friuli e Osoppo ed il Consorzio industriale CIPAF entro il mese di
gennaio 2015;
a
limitare l’ampliamento della zona industriale verso l’abitato di Osoppo garantendo
la previsione e la formazione di un’ampia fascia di rispetto a verde a garanzia
della cittadinanza e tale da conservare la biodiversità delle superfici a prato
stabile poste a ovest e sud-ovest della polveriera dell’Esercito, ad eccezione
dello stretto indispensabile a implementare lo scalo ferroviario;
a
dare conto al Consiglio regionale dell’esito della riconsiderazione.