mercoledì 21 novembre 2012

Centro Trapianti

Lunedì ho presentato la seguente interrogazione a risposta immediata sul Centro Trapianti di Udine
http://longpost.blogspot.it/2012/11/iri-centro-trapianti.html

a cui mi è stata data questa risposta:
http://longpost.blogspot.it/2012/11/risposta-alliri-centro-trapianti.html

Risposta vergognosa, o meglio una non-risposta che non va a spiegare il perchè, quali sono gli ostacoli che, dopo che si era accordato un percorso, dopo che era emersa una proposta concreta, impediscono che il Centro Trapianti di Udine riprenda a funzionare correttamente.

lunedì 19 novembre 2012

In sanità: Ostruzionismo?


Una comoda accusa della maggioranza per giustificare una riforma fatta esclusivamente per fini elettorali, ma non per questo meno pericolosa.

Secondo il Devoto Oli con la parola “ostruzionismo” si intende, infatti, “con cavilli e pignolerie ostacolare una determinata attività o linea di condotta”.

Definirei il mio atteggiamento, al contrario di quanto si tenta di far passare, del tutto responsabile perchè affrontare il riordino di un settore così importante come quello della sanità non può essere fatto se non vagliando studi, numeri, statistiche e criticità del settore. E quale la sede più opportuna per tali discussioni e chiarimenti se non nel luogo deputato proprio a questo: la Commissione competente. Quale luogo migliore per una discussione costruttiva?

Tutta la documentazione citata, che ogni interessato può consultare, (desunta da lavori ufficiali fatti dall’AGENAS, dall’Università Luigi Bocconi, dalla CERGAS) dimostrano l’eccellenza della nostra sanità regionale e, pertanto, chiunque proponga un riordino del settore deve contestualmente dimostrare che tali performance saranno migliorate.

Più volte ho sollecitato l’Assessore a spiegare sulla base di che cosa si vuole il riordino, quali sono le proiezioni, i risultati o i risparmi attesi? Quali i vantaggi per i pazienti ? Perché si dice di voler uniformare la sanità regionale e poi si mantengono due modelli organizzativi diversi? Perché a inizio legislatura il Presidente Tondo promette  di non voler toccare/sminuire la sanità isontina e poi fa l’esatto contrario? Dove l’urgenza visto che la riforma partirà solo dal 2014? Che senso hanno avuto le audizioni degli stakeholders se nemmeno una, e sottolineo, una loro osservazione è stata accolta?
Non si può trascurare il fatto che, ad eccezione dei Direttori Generali, tutti gli auditi si sono dichiarati contrari a tale riforma rilevando criticità più o meno importanti.

Come si concilia questo con la volontà, più volte manifestata proprio dallo stesso Presidente Tondo a inizio legislatura, che ogni riforma per essere tale deve essere condivisa, deve partire dal basso, fatta previa individuazione delle criticità e delle eccellenze, con il coinvolgimento dei professionisti?


La scelta di interrompere la discussione della commissione e di andare direttamente in aula non è stata forse motivata dall’impossibilità di dare risposte documentate alle obiezioni della minoranza?

La dimostrazione che non c’è mai stata la volontà di discutere seriamente di riordino della sanità la si può anche desumere da alcuni fatti:
si pensava seriamente di esaurire una discussione di tale importanza in tre sedute di commissione?
 la decisione di portare in aula questa riforma nello stesso giorno che approdava in commissione non sta a significare che si era deciso, a prescindere, che le discussioni andavano stoppate?
l’assenza strategica del consigliere Marini non ha fatto molto più ostruzionismo delle mie domande?
quanto hanno pesato le divisioni della maggioranza nella decisione di andare direttamente in aula con un unico relatore d’ufficio che è l’assessore?

Forse il fatto più grave di tutta questa vicenda è che per interessi di parte e in modo irresponsabile si improvvisa, sulla pelle dei cittadini, una riforma della sanità regionale con motivazioni inconsistenti.


venerdì 9 novembre 2012

Riordino SSR: come volevasi dimostrare.


Da molti mesi questa maggioranza non perde l’occasione per ribadire l’urgenza e la necessità di dare l’avvio ad una riforma della governance della sanità.
Le motivazioni sono sempre le stesse: il fattore economico e la necessità di migliorare il sistema.

Il sospetto che queste motivazioni siano pretestuose e che, in modo irresponsabile, si metta mano alla gestione di una macchina molto delicata e complessa quale quella della sanità esclusivamente per meri interessi elettorali sono avvalorati una serie corposa di indizi:

la riforma è così urgente che inizierà il  1 gennaio 2014;

le Aziende sanitarie della Regione quest’anno hanno registrato un avanzo di bilancio di circa 22 milioni di euro e nella proposta di legge non viene mai esplicitato quali e quanti sarebbero i risparmi attesi con tale riorganizzazione;

le audizioni siano state convocare dopo che la legge aveva iniziato il suo iter e, in quell’occasione, ben il 90 % degli stakeolders ha espresso critiche sostanziali alla proposta di riorganizzazione che secondo loro avrebbe peggiorato il servizio;

oggi, dopo che era stata chiesta l’oltranza per la III commissione stante la indifferibile necessità di licenziare la legge oggi stesso, la maggioranza ha fatto mancare il numero legale e pertanto la commissione è stata rinviata a data da destinarsi.

Attendiamo con curiosità le prossime motivazioni per giustificare un iter accelerato di una riforma vuota e pericolosa nello stesso tempo.

martedì 6 novembre 2012

Come disfare la sanità facendo finta di riformarla.


Qualche giorno fa è iniziata la discussione sul progetto di riforma del sistema sanitario regionale, con il quale questa maggioranza vuole rivedere la governance della sanità senza proporre alcuna soluzione delle evidenti criticità del sistema.

Si vorrebbe che votassimo a favore di una legge i cui contenuti sono tutti da definire, ma che proprio per questo risulta altamente pericolosa, tanto più nel momento in cui si concentra il potere decisionale nelle mani di pochi Direttori Generali.

Per oltre due ore ho argomentato in Commissione quanto emerso in un convegno fatto dal dott. Basaglia il 1 marzo 2010, citando dati della Bocconi e dell’AGENAS (certamente non arruolabili alla mia parte politica) nel tentativo di evidenziare le contraddizioni di questo DDL e tutti i punti di forza della nostra sanità.

Considerato che la sanità del FVG risulta proprio, da quei dati, essere una delle migliori d’Italia sia per quanto riguarda i costi che per la qualità del servizio erogato, è evidente che mettendo le mani in modo sconsiderato in un meccanismo che funziona così bene si rischia di procurare solo danni.
Se, poi, si omette di dire quali e quanti sarebbero i vantaggi e i miglioramenti fruibili dai pazienti, il sospetto che si voglia semplicemente TAGLIARE prende sempre più corpo.

Per questi motivi farò il possibile perché non si arrivi a varare questa riforma il cui iter, per la complessità del sistema, andrebbe attentamente monitorato, cosa certamente non fattibile in corso di elezioni, con un Assessore inesperto perchè appena nominato, con in direttore centrale della salute in carica da solo un anno e mezzo.

A detta dei consiglieri del PDL, il mio argomentare, tanto puntuale da essere fastidioso, sarebbe privo di senso stante l’accordo raggiunto con il Partito Democratico che avrebbe garantito per un atteggiamento non ostruzionistico.

Sono convinto che le affermazioni dei consiglieri Blasoni e Marini si riferissero esclusivamente ad un accordo sulla data per la prossima seduta di commissione e del resto basterà attendere il prossimo venerdì per valutare le reali intenzioni del maggior partito di opposizione.

Da parte mia continuerò, dati alla mano, a cercare di impedire che si affossi la sanità regionale per un mero calcolo elettorale del PDL.

lunedì 5 novembre 2012

Un altro doppione?


Ecco di seguito l'interrogazione appena presentata:

Premesso che il Decreto del Presidente della Regione 26 aprile 2011, n. 88 reca il "Regolamento per la definizione dei criteri e delle modalità di concessione dei contributi in materia di interventi e servizi sociali previsti dall’articolo 9, comma 30, della legge regionale 29 dicembre 2010, n. 22 (Legge Finanziaria 2011)";

considerato che il comma 30 di detto articolo 9 afferma che "L’Amministrazione regionale è autorizzata a concedere contributi straordinari fino alla concorrenza massima del 100 per cento delle spese ammesse ad associazioni di volontariato e di protezione sociale operanti in regione, per l'attivazione di progetti sperimentali da realizzarsi anche in collaborazione con il Sistema integrato dei servizi sociali (...)";

richiamata l’attenzione sull’articolo 4 del Regolamento che reca le spese non ammissibili, e in particolare quanto riferito dalla lettera b);

visto che l’ASS 4 ha già stipulato con MEDICASA un contratto finalizzato all’assistenza territoriale domiciliare integrata la cui copertura è garantita nelle 24 ore;

posto che l’Associazione “cure palliative Mirko Spacapan – Amore per sempre” ha ricevuto il finanziamento regionale di cui all’art. 9 della L.R. 22/2010 per il progetto “Insieme dalla diagnosi alla cura” nel cui ambito ha attivato due percorsi di sostegno al malato oncologico e alla sua famiglia attraverso un modello assistenziale integrato ospedale- territorio;

si chiede all’Assessore competente a quale titolo sia stato concesso il contributo e se questo non configga con quanto stabilito dal succitato articolo 4.