giovedì 26 aprile 2012

La sanità di Tondo... con riferimento a Cividale.


In ogni seduta d'Aula alcune ore della mattinata sono riservate alle interrogazioni a risposta immediata (IRI) la cui presentazione deve essere fatta entro le ore 12 del giorno che precede l'inizio dell'Aula. Ciascun Consigliere regionale può presentare un'unica interrogazione per seduta e questa deve essere concisa, attuale ed urgente. A questi limiti si contrappone il vantaggio, non trascurabile, che l'Assessore competente è costretto a rispondere in quella seduta.

Ho indirizzato la mia IRI, concernente il futuro previsto per l'ospedale di Cividale del Friuli, al presidente della Regione nonché Assessore alla sanità Tondo che, presente in aula per tutta la giornata di mercoledì 18, ha deciso di evadere le interrogazioni che gli competevano il giorno successivo, giorno in cui sapeva di essere assente in quanto aveva già programmato un viaggio a Roma.
Il 19.4.'12 l'Assessore De Anna, delegato da Tondo alla risposte delle IRI, non ha potuto che leggere pedissequamente una risposta del tutto tecnica preparata dagli uffici (http://longpost.blogspot.it/2012/04/risposta-allinterrogazione-ospedale-di.html) omettendo la valutazione politica del quesito.
Nonostante questo, però, tra le righe è emersa la volontà di arrivare al progressivo smantellamento, e infine alla chiusura, del nosocomio cividalese.

Ma c'è di più: nella mia interrogazione auspicavo che l'Assessore competente non promettesse l'installazione della TAC come viene fatto da 10 anni ogniqualvolta si chiude / riduce un servizio (ovviamente una TAC dismessa da Udine) e invece SORPRESA! Con sorprendente faccia tosta anche questa volta la promessa è stata reiterata.

E' evidente che Tondo e la sua maggioranza hanno tutto il diritto di proporre la chiusura di quello che resta dell'ospedale di Cividale (e anche del resto della sanità regionale, stante la proposta di azienda unica), ma devono avere il coraggio di dirlo a chiare lettere, di assumersi la responsabilità politica delle loro scelte in modo che tutti, cividalesi e non, possano legittimamente condividere o dissentire su quelle scelte.

Questi mezzucci, questo delegare, questo dire non dire, questo trincerarsi con risposte tecniche che tali sono solo sulla carta, mentre nascondono ben precise scelte politiche, non possono che peggiorare il già pessimo giudizio che i cittadini hanno dei politici.

L'unico modo per recuperare credibilità è iniziare a trattare i cittadini come tali e non come sudditi, informandoli e coinvolgendoli nei processi decisionali. 

lunedì 16 aprile 2012

Ospedale di Cividale.

Il 21 marzo 2012 la Direzione del SMM di Udine ha predisposto l’ennesima riduzione dei servizi che i cividalesi possono fruire presso quello che resta del loro pluricentenario ospedale.

Il medico radiologo sarà presente a Cividale solo tre giorni la settimana e le donne del comprensorio, anche per fare una eco-mammografia, dovranno recarsi a Udine. Inoltre, nelle giornate in cui non c’è il medico non si potranno più fare le ecografie e le radiografie tradizionali verranno refertate da Udine.

Sicuramente, con la solita faccia tosta, spacceranno anche questo taglio come un miglioramento del servizio, mentre quel poco che resta dell’Ospedale di Cividale viene distrutto foglia per foglia alla stregua di come si mangiano i carciofi.

Credo sia chiaro a tutti che i reparti ed i servizi sono strettamente interconnessi tra loro e la riduzione/cancellazione degli uni, rende inutile la presenza degli altri e, alla fine, tutta la struttura è destinata al collasso.

Così, se il pronto soccorso non può contare sempre (e non a giorni alterni) sulla possibilità di eseguire un’ecografia o altri approfondimenti diagnostici, è costretto a trasferire tutti i pazienti ove questi esami possono essere eseguiti, ma se il numero dei trasferimenti supera una certa entità, certifica contestualmente la propria inutilità. Ecco che a breve, forti dei numeri prodotti da questo meccanismo, riproporranno la chiusura prima del Pronto Soccorso e poi di tutto il resto.

Anche la riforma della sanità ospedaliera, voluta da Tondo in questo scorcio di legislatura, di fatto propone quello che potremmo chiamare la “cividalizzazione “ del sistema ospedaliero.

L’Assessore infatti prevede tre grossi ospedali,Udine Trieste Pordenone, cui faranno riferimento le altre strutture ospedaliere minori delle rispettive province, mettendo così le basi per il progressivo svuotamento di quest’ultime strutture, appunto come accaduto a Cividale.

Se i cittadini della Regione non riusciranno a capire in tempo la portata della riforma Tondo credo che si troveranno a dover rimpiangere la sanità regionale così come erano abituati a conoscerla, con grande gioia (e profitti) della sanità privata.

Per quanto riguarda invece il nostro nosocomio vedremo se l’azione dei consiglieri regionali di maggioranza, eletti in questo territorio, sarà condizionata da logiche di partito o saranno in grado, almeno una volta, di dire dei no.


Per tutta questa serie di ragioni, oggi ho presentato un'interrogazione a cui verrà data risposta nei prossimi giorni:

Preso atto della riorganizzazione dell'attività di diagnostica radiologica predisposta a marzo 2012 dalla Direzione Sanitaria dell'AOUSMM di Udine che, nella ridefinizione dei percorsi diagnostici, ha stabilito che: il medico radiologo sarà presente a Cividale solo tre giorni a settimana, l'attività eco-mammografica viene trasferita in toto presso l'ospedale di Udine, le urgenze ecografiche verranno evase a Cividale solo il lunedì, il mercoledì e il venerdì, cioè quando è presente il medico radiologo; le indagini radiologiche tradizionali eseguite nelle giornate di martedì e giovedì continueranno ad essere eseguite a Cividale, ma la loro refertazione verrà fatta a Udine mediante la teleradiologia;

considerato che con questo provvedimento si è costretti a registrare l'ennesimo depauperamento della struttura cividalese che, negli anni, ha già visto chiudere tre delle quattro sezioni radiologiche per mancata riparazione/sostituzione delle apparecchiature stesse;

considerato che, allo stato attuale delle cose, la Direzione del SMM non pare intenzionalta a sostituire il mammografo e, come se ciò non bastasse, continua la pratica di trasferire le apparecchiature dismesse dalla radiologia di Udine a Cividale (come se i cittadini di tale comprensorio necessitassero di una diagnostica meno accurata);

con l'auspicio che nella risposta l'Assessore competente, così come i suoi predecessori hanno fatto negli ultimi 10 anni, non prometta l'installazione a Cividale di una TAC (ovviamente anche questa dismessa da Udine)

si chiede all'Assessore Tondo se la politica del Direttore Generale di Udine, volta al progressivo smantellamento anche dei servizi residuali dell'Ospedale di Cividale, non sia in contrasto con quanto più volte dichiarato dai precedenti Assessori regionali e cioè che la diagnostica e i servizi a Cividale sarebbero stati potenziati per soddisfare le esigenze del territorio e a ridurre la pressione degli utenti sul SMM.

martedì 3 aprile 2012

Carta d'identità bilingue: diritto effettivo.

Premesso che l’articolo 8 della legge 23 febbraio 2001, n. 38 “Norme per la tutela della minoranza linguistica slovena della Regione Friuli-Venezia Giulia” prevede il diritto ad ottenere la carta d’identità in formato bilingue italiano/sloveno;

stante che l’ambito territoriale di tutela per la minoranza linguistica in cui trova applicazione il citato articolo 8 della legge 38/2001 è stato definito in via normativa attraverso il D.P.R. 12 settembre 2007 “Approvazione della tabella dei Comuni del Friuli-Venezia Giulia nei quali si applicano le misure di tutela della minoranza slovena, a norma dell’articolo 4 della legge 23 gennaio 2001, n. 38”;

considerato che la tabella allegata al D.P.R. in questione definisce in modo puntuale i Comuni e/o loro frazioni ove è presente la minoranza linguistica ed ove, pertanto, vanno applicate le misure di tutela;

considerato, altresì, che al fine di rendere effettivo il diritto dei cittadini ad ottenere i documenti in formato bilingue, il Comune di Cividale del Friuli ha attivato, attraverso apposita convenzione, il c.d. sportello bilingue a San Pietro al Natisone, presso i locali della Comunità montana, in data 2 dicembre 2011;

preso atto che la Convenzione tra il Comune di Cividale del Friuli e la Comunità del Torre, Natisone e Collio è scaduta il 31.01.2012;

tenuto conto che la richiesta di rilascio di una nuova carta d’identità bilingue da parte di un cittadino del Comune di Cividale del Friuli ha visto un indecoroso rimpallo tra il Comune stesso e quello di San Pietro al Natisone a causa della cessazione della Convenzione;

considerato che l’attivazione della Convenzione in questione per soli due mesi sembra poco lungimirante, stante che ci saranno sempre dei cittadini che chiedono di avere una carta d’identità bilingue;

interroga l’Assessore competente su quali azioni intenda intraprendere per rendere effettivo il diritto dei cittadini ad ottenere una carta d’identità bilingue nel Comune di Cividale del Friuli e in tutti gli altri Comuni così come identificati nel D.P.R. del 12 settembre 2007.