mercoledì 30 novembre 2011

Il servizio Pedibus non c'entra con i volontari della sicurezza.

Oggi il Consigliere Kocijancic ed io abbiamo presentato una mozione concernente il fatto che il servizio Pedibus non c'entra con i volontari della sicurezza.

"Considerato che la legge regionale 9/2009, oltre a definire gli indirizzi generali dell'organizzazione dei servizi di polizia locale, contempla espressamente lo "sviluppo della cultura della legalità e alla prevenzione dei fenomeni dell'illegalità";

rilevato che i "volontari per la sicurezza", così come esplicitato nella relazione introduttiva alla predetta legge, nascono in "un'ottica di ausilio dei corpi di polizia e possono contribuire alla prevenzione dei fenomeni di microcriminalità e degrado urbano" e sono, quindi, destinati e preposti ad un servizio di informazione ed osservazione del territorio;

considerato che il Decreto del Ministro dell'Interno dell'8 agosto 2009, all'art. 3, prevede che sia un'ordinanza del Sindaco a formalizzare e a definire gli ambiti di operatività delle associazioni di volontari, cosa questa che non pare essere fatta in numerose realtà locali ove queste associazioni operano;

ritenuto che l'associazione "Pedibus" abbia esclusiva finalità di sicurezza limitata all'ambito dell'educazione stradale e dell'accompagnamento senza rischi dei bambini e non abbia alcuna attinenza con il controllo del territorio e le finalità istitutive dei volontari della sicurezza;

atteso che l'Assessore regionale con delega alle politiche della sicurezza ha espressamente manifestato l'intenzione di modificare il regolamento dei Volontari per la sicurezza in modo tale da prefigurare un loro improprio utilizzo;

tutto ciò premesso e considerato si impegna la Giunta Regionale

1. a mantenere separate e distinte le associazioni di volontariato citate in premessa, le cui finalità istituzionali sono completamente diverse e distinte, rilevando che l'estensione del "servizio Pedibus" ai volontari per la sicurezza sarebbe un'operazione propagandistica atta a mitigare il sostanziale insuccesso dell'iniziativa,

2. a non procedere alle modifiche regolamentari sulla scorta delle motivazioni espresse in premessa.

domenica 27 novembre 2011

Dimissioni di Kosic

Le recenti dimissioni dell'assessore alla salute, ancorché auspicate da molti, non saranno servite a nulla se, come pare dalle prime esternazioni, Tondo si ostinerà a gestire la sanità regionale con le stesse modalità di Kosic.

Credo che chiunque si appresti a guidare una macchina di tale complessità dovrebbe iniziare con una buona dose di umiltà, poi, con pazienza, ascoltare medici e infermieri che sono i veri autori del funzionamento della sanità regionale, spesso per senso di responsabilità e con sacrifici personali, poi a seguire i direttori generali e il direttore centrale della salute .

Mi è sembrato doveroso fare questa premessa poiché fino ad ora Kosic ha rovesciato questa piramide e prestava orecchie esclusivamente al dott. Basaglia (direttore centrale ), i cui meriti contabili /amministrativi sono noti ma insufficienti a gestire il tutto.

I rappresentanti dei lavoratori sono sempre stati convocati a cose fatte quasi a temere un dibattito o un confronto nel merito delle questioni .

Tondo, circa un mese fa, con quello che io chiamo un vuoto decisionismo, ha comunicato all'aula la sua intenzione di istituire una azienda sanitaria unica in tutta la regione.

Questa decisione sembra sia stata presa "a prescindere" perché per una scelta così impegnativa il presidente non ha coinvolto nessuno degli attori principali della sanità: non i direttori generali ancora impegnati nell'organizzazione dell' area vasta, non i sindacati e nemmeno i partiti della sua stessa maggioranza che per votare quanto richiesto dal loro presidente hanno dovuto riunirsi in conclave per un paio d'ore.

Tondo , che non ha mai brillato per la scelta dei collaboratori, qui ha superato se stesso e per il posto di direttore centrale della Salute, che con la chiusura dell'Agenzia Regionale della Sanità sarà il vero esecutore della riforma , ha scelto un professionista che è alla prima esperienza in ambito sanitario.

E ovvio che il modo superficiale con cui questa maggioranza ha gestito la riforma delle comunità montane spaventa perché giocare allo stesso modo con la sanità può provocare danni e disservizi che i nostri concittadini non meritano.

giovedì 17 novembre 2011

Mercoledì 15 la proposta di missione valutativa inerente l'assicurazione per la responsabilità civile in ambito sanitario che ho presentato è stata accolta all'unanimità dal Comitato di controllo.

Dal primo gennaio 2006 la Regione ha adottato una nuova modalità per gestire la responsabilità civile delle Aziende sanitarie e dei dipendenti per danni provocati a terzi (pazienti, visitatori, dipendenti).
Se da un lato questa scelta ha determinato, nel breve termine, degli indubbi vantaggi economici e gestionali, dall'altra ha fatto sorgere il dubbio che tra otto - dieci anni con questa modalità assicurativa si possa determinate un cospicuo debito.

La missione valutativa si pone, appunto, lo scopo di approfondire tutte le possibili criticità in modo da garantire per tempo che il sistema resti in equilibrio abùnche nel lungo periodo.


Ecco il link alla proposta di missione valutativa:

http://pustetto.blogspot.com/2011/07/proposta-di-missione-valutativa-sulla.html

martedì 15 novembre 2011

Nuova cabinovia a Forni di Sopra.

Premesso che il Consiglio di amministrazione di Promotur ha recentemente deliberato la realizzazione della nuova cabinovia in località Pian dei Poss, nel Comune di Forni di Sopra in Provincia di Udine, ampliando così il demanio sciabile sulla direttrice Mauria - Varmost grazie a un investimento di poco inferiore ai 12 milioni di euro,

considerato che la costruzione della collegata nuova pista di discesa è messa in forse dall’entità dei costi e dall’instabilità idro-geologica della zona,

preso atto che oltre al progetto di recupero dei 20.000 mc della dismessa colonia montana ODA trasformandoli in aree commerciali e servizi collettivi, sono previsti altri 3 blocchi residenziali per ulteriori 36.000 mc di ulteriori seconde e terze case di cui non si sente assolutamente il bisogno, stante che nel Comune di Forni di Sopra gli alloggi nuovi invenduti e quelli vuoti nel centro storico sono già numerosi,

ritenuto che un intervento di recupero di questa colonia montana sia auspicabile, ma solo con il fine di attivare un’attività per potenziare le peculiarità locali come lo sviluppo dei prodotti tipici, o la realizzazione di un albergo di qualità, o di un luogo di cura, o una sede per incontri o con un qualsiasi altro progetto finalizzato a mantenere in loco la gente durante tutto l’arco dell’anno,

ricordato che questa vallata alpina ha nelle Dolomiti, patrimonio dell’Umanità dichiarato dall’Unesco, il suo bene più prezioso, quindi da valorizzare e non deturpare con colate di cemento,

ritenuto che con questi interventi i flussi verranno spostati dal centro storico del Comune a una distante periferia e, posto che, l’economia di un paese si aiuti con interventi strutturali che abbiano benefici a lungo termine e non solo per un periodo ristretto dell’anno, valorizzando le sue attività produttive, le sue aziende, la sua economia e mantenendo i suoi presidi sociali,

richiamata l’attenzione sul fatto che, con la grave crisi economica che caratterizza questo periodo, sia imperativo che ogni finanziamento riesca a raggiungere l’effetto sperato

interroga

la Giunta regionale su quali studi siano stati commissionati perchè questi cospicui investimenti sostenuti dalla Regione abbiano una reale possibilità di sviluppare le potenzialità attrattive del Comune di Forni di Sopra o non rischino invece di essere un supporto più o meno inconsapevole alla solita e sterile speculazione edilizia,

se non sia più etico ed utile per la montagna e la sua gente che la Regione investa in agevolazioni per le imprese ivi insediate o nel mantenere scuole, uffici, poste presidi sanitari e quant’altro renda meno disagevole la vita dei nostri concittadini residenti in tali zone.