domenica 27 novembre 2011

Dimissioni di Kosic

Le recenti dimissioni dell'assessore alla salute, ancorché auspicate da molti, non saranno servite a nulla se, come pare dalle prime esternazioni, Tondo si ostinerà a gestire la sanità regionale con le stesse modalità di Kosic.

Credo che chiunque si appresti a guidare una macchina di tale complessità dovrebbe iniziare con una buona dose di umiltà, poi, con pazienza, ascoltare medici e infermieri che sono i veri autori del funzionamento della sanità regionale, spesso per senso di responsabilità e con sacrifici personali, poi a seguire i direttori generali e il direttore centrale della salute .

Mi è sembrato doveroso fare questa premessa poiché fino ad ora Kosic ha rovesciato questa piramide e prestava orecchie esclusivamente al dott. Basaglia (direttore centrale ), i cui meriti contabili /amministrativi sono noti ma insufficienti a gestire il tutto.

I rappresentanti dei lavoratori sono sempre stati convocati a cose fatte quasi a temere un dibattito o un confronto nel merito delle questioni .

Tondo, circa un mese fa, con quello che io chiamo un vuoto decisionismo, ha comunicato all'aula la sua intenzione di istituire una azienda sanitaria unica in tutta la regione.

Questa decisione sembra sia stata presa "a prescindere" perché per una scelta così impegnativa il presidente non ha coinvolto nessuno degli attori principali della sanità: non i direttori generali ancora impegnati nell'organizzazione dell' area vasta, non i sindacati e nemmeno i partiti della sua stessa maggioranza che per votare quanto richiesto dal loro presidente hanno dovuto riunirsi in conclave per un paio d'ore.

Tondo , che non ha mai brillato per la scelta dei collaboratori, qui ha superato se stesso e per il posto di direttore centrale della Salute, che con la chiusura dell'Agenzia Regionale della Sanità sarà il vero esecutore della riforma , ha scelto un professionista che è alla prima esperienza in ambito sanitario.

E ovvio che il modo superficiale con cui questa maggioranza ha gestito la riforma delle comunità montane spaventa perché giocare allo stesso modo con la sanità può provocare danni e disservizi che i nostri concittadini non meritano.

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