giovedì 9 settembre 2010

MUTUI PRIMA CASA: perché mi sono astenuto.

La quarta Commissione consiliare ieri ha approvato il testo della delibera della giunta sul regolamento per l’edilizia pubblica, con la quale si sono rivisti criteri e modalità di esecuzione delle garanzie integrative offerte dalla Regione sui mutui prima casa.
Condivido lo spirito della norma e considero il suo impianto buono, ma i requisiti soggettivi per accedere al mutuo, cosi come definiti all’art. 6, sono discriminatori e questo non solo nei confronti dei degli extracomunitari, ma anche nei confronti degli italiani.
In concreto si dice che i soggetti privati che chiedono la garanzia devono essere residenti o prestare attività lavorativa da almeno dieci anni, anche non continuativi, sul territorio nazionale, di cui uno in Regione.
Con queste regole una giovane coppia in cui uno dei due provenga da fuori regione non ha i requisiti per accedere al mutuo a meno che non faccia la domanda solo quello dei due che è residente in regione da almeno un anno .
Questo scenario però apre altre problematiche complesse: se sia giusto intestare la casa ad una persona sola magari quando il compagno/a ha contribuito in solido all’acquisto, oppure di quanto si riduce il contributo nel momento in cui è uno solo dei due a fornire le necessarie garanzie, se 10 anni di residenza in Italia non siano troppi ecc.

Per questi motivi avevo deciso per un voto contrario ma poi, volendo dare fiducia alle dichiarazioni del capogruppo della Lega che, dopo aver convenuto sulla congruità dei rilevi fatti, si impegnava a modificare la norma in questione, ho deciso per un più benevolo voto di astensione.

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