lunedì 23 settembre 2013

Sull'Ospedale di Pordenone.

E’ di questi giorni l’ufficializzazione della decisione che il nuovo ospedale di Pordenone non sarà realizzato in Comina, ma nel sito di via Montereale, accanto a quello attuale.

Già dalla campagna elettorale per l’elezione del sindaco di Pordenone, che alla fine ha visto la vittoria di Pedrotti, SEL e IDV erano le uniche forze politiche che dichiaravano apertamente la loro contrarietà alla costruzione del nuovo ospedale in Comina.
La scelta di mantenere nel sito attuale il nuovo ospedale rispondeva ad una serie di motivazioni che vado ad elencare:
la scelta della Comina oltre che a distruggere l’ennesima area verde comportava la necessità di costruire nuove strade e spalancava le porte ad una futura e certa espansione residenziale della zona;presentava costi attualmente non sostenibili dall’amministrazione pubblica, rendendo così pressoché obbligato il ricorso al privato con la formula del Progetto di Finanza che ha dimostrato essere una mera speculazione a scapito degli enti pubblici;spostava il baricentro della città obbligando l’amministrazione a trasferire servizi in tale sede;
aveva come scopo, non dichiarato, quello di concentrare tutta la sanità a Pordenone a scapito dell’ospedale di San Vito avviato ad una morte certa.

Con il tempo il fronte dei no si è poi allargato ad altre forze politiche fino a coinvolgere la popolazione che pur rivendicando una nuova struttura ha saputo distinguere tra un progetto fattibile ed equilibrato da un progetto speculativo.

Bisogna riconoscere che il presidente Serracchiani ha saputo resistere ai tanti che la tiravano per la giacca e con pragmatismo ha dato una indicazione chiara e condivisa.


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