giovedì 25 febbraio 2016

Mozioni sul Punto nascita di Latisana/Palmanova.

In questi giorni più volte mi è stato chiesto “chi te lo fa fare?” o, in maniera più diretta e sincera, “quali interessi/vantaggi hai nel fare questa battaglia?” Per questi motivi tengo a ribadire che: a Latisana ho solo qualche amico e non interessi, i miei cognati medici vivono a Palmanova, uno lavora in ospedale proprio a Palmanova, l’altra è MMG; in più non mi presenterò alle prossime elezioni e quindi non cerco voti. Queste domande però fanno capire come, nell’opinione comune, non sia credibile l’ipotesi che un politico possa fare una battaglia nell’interesse generale e non per interessi personali.

Oggi mi sarebbe piaciuto che la maggioranza che governa questa Regione presentasse una mozione che, tenuto conto dell’evoluzione della situazione di Latisana, proponesse una moratoria sulla soppressione di quel punto nascita in attesa che molte delle incognite attualmente sul terreno si chiarissero. E questo perché la politica deve tener conto dei cambiamenti, solo per citare gli ultimi: proiezioni per 600 parti, 16 pediatri che partecipano al concorso, Portogruaro chiuso.
Queste e le molte altre considerazioni fatte poterebbero alla logica conclusione che ENTRAMBE LE STRUTTURE debbano rimanere APERTE, ma se si vuole un accorpamento allora non vi sono dubbi che si debba chiudere Palmanova. Ribadisco che non ho nulla contro l’ospedale di Palmanova, che il Sistema di valutazione delle performance dei SSR- bersaglio del S. Anna di Pisa mette tra i migliori nosocomi della regione. Ma dal punto di vista geografico l’utenza di Palmanova si può rivolgere a Udine o a Monfalcone, che distano solo pochi Km.

La mozione preparata da un esponente del PD aveva il pregio di superare alcune forzature degli analoghi documenti preparati dall’opposizione.
Il mio tentativo di convincere la Presidente sulla bontà della soluzione prospettata, ripeto da esponenti del suo partito, è fallito platealmente.
Pur rendendomi conto che il presidente è sempre e comunque chiamato a scelte spesso difficili, che spetta a lui e solo a lui l’ultima parola sono convinto che considerare l’apporto dei consiglieri sempre e comunque come un fastidio sia un limite ed un errore. I professionisti non sono alloggiati solo nelle stanze dell’Assessorato, ma anche fra i banchi del Consiglio.

Anche se quanto sto per fare risulterà inutile, proverò a evidenziare come la chiusura di Latisana, in realtà, è già stata presa da molto tempo, a prescindere.
L’unica decisione politica fatta alla luce del sole è stata quella di mettere in legge che nella Bassa friulana ci sarà solo un punto nascita, facendo finta che lo step successivo, quello che decide tra Latisana e Palmanova, fosse eminentemente tecnico. Solo gli sprovveduti possono pensare che una decisione così impattante non fosse preparata nei minimi particolari. La tecnica è collaudata: prima di tutto bisogna depauperare e precarizzare la struttura in modo tale che i pazienti fuggano scegliendo primari non attrattivi, assumendo pediatri solo a tempo determinato o gettonisti, alimentando voci di una imminente chiusura e quando tutto ciò accade la chiusura è decisamente più facile (si veda quanto accaduto a Gorizia). Vorrei precisare che per fare questo non è necessaria un’azione diretta, basta lasciare che le cose accadano, non intervenire quando si dovrebbe farlo. E poi andare in piazza a chiedere “possiamo noi tenere aperta una struttura non sicura che fa solo 450 parti all’anno?”, “possiamo ignorare la normativa nazionale?” (Ponzio Pilato docet).

Nostro compito è garantire a tutti i cittadini le stesse opportunità, invece la donna gravida ed il bambino critico di Latisana corrono molti più rischi di quello di Palmanova. Considerazioni come queste sono state fatte da altri professionisti del settore che hanno affermato come le<<indicazioni siano state del tutto disattese>>, che tre mesi non sono sufficienti ad organizzare un trasporto, tanto meno un trasporto a rischio come quello che prevederebbe lo STAM (Servizio Trasporto Assisto della Madre).

Considerato che sono stato l’unico consigliere di maggioranza a dare il suo voto alle mozioni dell’opposizione, sento l’obbligo di rimarcare che la cosa non mi rende felice, perché come ho detto vi sono delle forzature, ma TRA FARE UNA SCELTA che da PROFESSIONISTA considero PROFONDAMENTE SBAGLIATA, e manifestare fedeltà ad una coalizione non ho dubbi.

Concludendo: in tutta questa vicenda è mancata una volta di più LA POLITICA o, meglio, la politica ha lanciato il sasso e nascosto la mano. Non è serio aver osservato passivamente che due comunità della nostra regione si fronteggiassero lanciandosi reciproche e pesantissime accuse. Non è stato serio aver lasciato marcire la situazione.

Speravo che questa maggioranza avesse la voglia di trovare un punto di caduta tra le varie esigenze, ma…AVANTI TUTTA A PRESCINDERE. In questa vicenda è mancata l’umiltà di chi aveva in mano il potere decisionale per poter capire che era venuta l’ora di fermarsi e di ritornare sui propri passi nell’interesse dei nostri concittadini.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Hai tutta la mia stima Stefano!! so che anche questo è inutile ma mi premeva dirtelo
Alessandro Dente

Anonimo ha detto...

E in tutte le considerazioni precise e puntuali, bisognerebbe anche aggiungere mezzi e personale a disposizione del Pronto Soccorso di Latisana che si dovrà accollare tutti i trasferimenti di quei bambini e future madri che avranno bisogno di una valutazione specialistica all'ospedale di Palmanova. Nessuno ci ha pensato come nessuno ha considerato che a breve inizierà la stagione turistica a Lignano.

michele negro ha detto...

come altre volte, considerazioni attente e ben ponderate...un ottimo esponente politico Stefano Pustetto