mercoledì 25 ottobre 2017

La risposta dell'Assessore Telesca



La risposta fornita dall’Assessore Telesca, in allegato, mi lascia del tutto insoddisfatto.
Premetto che nel testo originario dell'interrogazione, poi sintetizzata per esigenze di Regolamento, ripercorrevo i passaggi storici che hanno condotto 40 anni fa all’istituzione del nostro SSN.
Con la riforma del 1978, Tina Anselmi, all’epoca ministro della sanità, aveva come obiettivo la piena realizzazione dell’art 32 della nostra costituzione, posto che il sistema delle mutue, il cui livello di prestazioni era commisurato all’entità dei contributi versati dalle rispettive categorie di lavoratori, non era in grado di garantirla. 
La dimostrazione che quel sistema non fosse equo si rinveniva nell'operatività delle numerose associazioni di volontariato, spesso confessionali, che cercavano di aiutare i meno tutelati e gli ultimi, mettendo in pratica la dottrina sociale della chiesa.
Le classi più abbienti, spesso le stesse che basavano le loro ricchezze sullo sfruttamento dei lavoratori, per tacitare la propria coscienza, oliavano questo meccanismo caritatevole con le donazioni.
Il fatto che in questi giorni, a Pordenone, il Sindaco Ciriani insieme al vice presidente della Regione abbia inaugurato un ambulatorio gestito da medici in pensione che, a titolo totalmente gratuito, prestano la loro opera a favore delle persone non abbienti e che non possono attendere i tempi della sanità pubblica non può che far piacere e ricevere il nostro plauso.
Di contro questa pur lodevole iniziativa mette in evidenza la carenza del servizio sanitario regionale che, in modo evidente, non riesce a dare risposte adeguate proprio ai cittadini più fragili anche dal punto di vista economico.   
Mi sarei aspettato, da parte dell’Assessore, una riflessione costruttiva se non una dichiarazione di intenti, volta quantomeno a prendere in considerazione il potenziamento di quei servizi che non riescono a soddisfare le richieste di assistenza sanitaria delle fasce deboli della popolazione.
Le sempre più numerose attività di volontariato e le variegate forme assicurative, se associate ai tagli registrati nel servizio pubblico, fanno pensare che la scelta politica in ambito sanitario sia quella di rivolgersi in modo sistematico a servizi multi pilastro che garantiscono ottime prestazioni solo a fronte di ottimi versamenti.



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