giovedì 30 ottobre 2008

La crisi della Caffaro

Oggi i rappresentanti dei vari gruppi consiliari, assieme al Presidente della Regione, hanno ricevuto una delegazione dei lavoratori della Caffaro di Torviscosa accompagnati da alcuni sindaci del basso Friuli.
Il sindacato ha evidenziato le difficoltà e le preoccupazioni delle maestranze considerato il prolungarsi di un fermo dell’attività dovuto ad un sequestro degli impianti di cui non si verde la fine.
Sequestro dovuto non tanto ad un improvviso aumento dell’inquinamento o ad una emergenza ma al mancato avvio di tutte quegli ammodernamenti che erano stati concordati e considerati necessari per proseguire la lavorazione di sostanze così pericolose.
E’ stata messa in evidenza la latitanza dell’azienda che, dopo lo stop imposto dalla magistratura, non ha presentato un piano industriale dal quale si possa capire se la SNIA intende ancora investire nella chimica primaria.
Sembra del tutto evidente che l’azienda, con la minaccia di lasciare senza lavoro e senza reddito quindi circa 800 famiglie, cerca di fare un indebito ricatto alle varie forze politiche che dovrebbero farsi carico di non si sa quale progetto od onere.
Maggioranza e ed opposizione, senza distinzioni, hanno garantito che faranno di tutto per risolvere un problema che interessa tutta la Regione ed in primis chiederanno al menagement piani industriali seri senza i quali non si va da nessuna parte.

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