martedì 20 gennaio 2009

Audizione del Direttore Generale dell'azienda Ospedaliero-Universitaria di Udine dott. Carlo Favaretti

Dopo lunga attesa e non poche sollecitazioni sono riuscito ad ottenere l'audizione del dott. Favaretti Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliero Universitaria di Udine, dei rappresentanti della piccole e medie industrie, degli artigiani e degli impiantisti in merito alla complessa e non del tutto chiara vicenda del teleriscaldamento del nuovo ospedale di Udine.
E' evidente che dal dott. Favaretti mi aspettavo le risposte più significative anche perchè arrivato da poco alla guida dell'azienda e quindi non coinvolto in nessuna delle precenti deliberazioni.

Il maggior rischio che credevo di correre era quello che le mie domande e i miei dubbi venissero strumentalizzati dal centro destra stante che tutte le decisioni erano state prese dal precedente governo.
Con vero stupore invece ho assistito ad una relazione molto carente del Direttore Generale, tanto che alla fine il presidente della III commissione ha chiesto una relazione scritta più esaustiva, e ad una serie di banali affermazioni degli altri componenti della III commissione. Solo il consigliere Asquini ha chiesto di bloccare l'appalto, anche pagando la penale, per riaprirne un altro che permettesse anche alle aziende friulane (che sono più piccole) di poter partecipare.

Da parte mia ho letto un riassunto di una decina di pagine in cui ho citato documenti della Regione e della Azienda ospeliero-universitaria in evidente contrasto tra loro, talora con errori formali grossolani.
Ho citato la relazione che Tondo ha inviato in Europa in cui comparivano affermazioni contradditorie. Ho espresso dubbi su chi avesse materialmente eseguito la progettazione di un'opera così complessa stante che la Gestione Immobili non poteva avere al suo interno le professionalità sufficienti. Nessuno ha obiettato al fatto che per legge non è, o meglio non dovrebbe essere possibile fare un assemblaggio di vari progetti. Non mi è stato detto quante volte abbiamo pagato il progetto.
Il consigliere Dal Mas, non sapendo che altri lo avevano già fatto, ha obbiettato che con tutte quelle domande avrei dovuto rivolgermi alla magistratura e che quella non era una commissione d'inchiesta ma solo un audizione.
In buona sostanza a mio avviso tutti i dubbi e le legittime domande che guardando gli atti di questa vicenda sorgono spontanei non hanno avuto nessuna riposta e la politica ha perso l'ennesima occasione di dimostrare che si può governare bene e con assoluta chiarezza.
Che in commissione non si voglia approfondire ogni più piccolo dettaglio, non si voglia fugare ogni dubbio in un opera che costerà 60 milioni di euro per la sua costruzione e 500 milioni per la gestione dell'energia, farà sì che a tutti resterà il dubbio, magari infondato, che qualche cosa di illecito sia stato perpetrato.

Per tutti quelli che volessero approfondire l'argomento, pubblico il riassunto cronologico di quanto scritto nei principali atti aziendali con un breve commento agli stessi.

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