giovedì 26 maggio 2011

Acciaieria - Fonderia di Cividale del Friuli.

Il 24 mattina in IV Commissione consiliare si sono tenute le audizioni in merito alle scorie presenti all’interno dell’area di pertinenza dell’Acciaieria Fonderia Cividale e alla richiesta di autorizzazione integrata ambientale presentata dalla stessa ditta.

L’attenzione è stata rivolta all’annosa questione dell’inquinamento dell’aria nella zona industriale di Cividale e Moimacco, provocato sia dal mancato smaltimento delle scorie di fusione (enorme e polveroso cumulo a cielo aperto di 72000 tonnellate), sia dalla inadeguatezza dei sistemi di protezione dei laminatoi.

In questo contesto sono stati registrati più di 50 sforamenti delle polveri sottili dei limiti di legge in un anno, unitamente all’effusione di odori nauseabondi che si generano con la fusione del ferro.

Se è vero che l’attuale dirigenza sembra aver imboccato una strada diversa, più rispettosa della legge e dell’ambiente tanto che si è iniziato lo smaltimento delle scorie di fusione, è altrettanto vero che tutti i precedenti crono-programmi sono stati sistematicamente disattesi nonostante le numerosissime proroghe concesse.

Certamente non ha generato fiducia la mancata risposta di accesso agli atti che alcuni cittadini avevano formalizzato all’ARPA per avere informazioni sulla qualità dell’aria che erano costretti respirare nella vicinanza della fonderia.

In questo contesto, la ditta in questione, ha avviato e recentemente ottenuto l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) ben prima ancora di aver risolto il problema della “discarica abusiva”.

Fra l’altro le 7 integrazioni richieste per il completamento della procedura concessoria hanno di fatto impedito ai cittadini e a tutti gli aventi diritto a formulare rilievi ed osservazioni così come previsto dalla legge.

Questi ultimi due punti, che potrebbero sembrare delle semplici formalità, a mio avviso evidenziano il diffuso modo di pensare, in auge soprattutto fra i politici, che esistono due pesi e due misure: i più deboli si devono attenere ad ogni regola o cavillo legislativo, mentre per i potenti tutto è più elastico ed interpretabile.

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