lunedì 9 maggio 2011

Quale futuro per l'ospedale di Cividale del Friuli?

Venerdì 6.5.2011 a Cividale del Friuli nella sede comunale, si è svolta una riunione a cui hanno partecipato il Sindaco Balloch, i consiglieri regionali De Mattia, Novelli, Pustetto e il direttore generale dell' Azienda Ospedaliero Universitaria di Udine Favaretti, accompagnato dai suoi più stretti collaboratori. Il tema, facilmente desumibile dal ruolo dei partecipanti, verteva sul futuro di quello che resta del nosocomio cividalese .

Le preoccupazioni nascono dal fatto che nel Piano Attuativo Ospedaliero (PAO), redatto dal Direttore Generale su indicazioni dell'assessore Kosic, si mette nero su bianco come il reparto di Medicina resterà a Cividale "fino alla completa realizzazione del nuovo ospedale di Udine " e che prossimamente il pronto soccorso chiuderà dalle 20:00 alle 8:00. Ovviamente, per far digerire l'ennesimo depauperamento del nostro territorio, sono stati invocati i temi della sicurezza, delle prestazioni che un pronto soccorso così ridotto non è più in grado di fornire.

E' chiaro che si è arrivati a questo punto non per un evento casuale, ma a forza di sottrarre scientemente di tutto e di più a Cividale, per cui adesso il medico di PS di fronte al minimo dubbio diagnostico non ha nessuno strumento (non può nemmeno eseguire un Rx torace standard) che gli permetta di uscire dall'impasse e, di conseguenza, è costretto a trasferite tutti a Udine.

Sempre per addolcire la pillola e far finta che non tutto sia stato già deciso, si è detto che queste sono delle semplici proposte legate ai problemi tecnici riscontrati e che tutto dipenderà dal nuovo piano dell'emergenza che dovrebbe vedere la luce tra 1-2 mesi. Generosissime, invece, come sempre, le promesse "faremo investimenti e ristrutturazioni per 6 milioni di euro" dimenticando che fino a pochi mesi fa la posta in bilancio era di 10 milioni di euro e che quei 4 milioni persi per strada certificano che il nuovo progetto nasce, di suo, praticamente dimezzato.

I nostri politici hanno imparato che una gru, un cantiere, scaldano gli animi della gente: nessuno, infatti, crede che si possano fare opere edilizie se non vi è un solido progetto per il futuro. Purtroppo a Cividale l'esperienza è altra: ad ogni nuova opera edilizia (le cucine, il gruppo elettrogeno, la lavanderia, le nuove scale di sicurezza ecc) abbiamo perso una funzione ospedaliera. Considerato che si vuole ricostruire gran parte della struttura, facendo le debite proporzioni, questa volta, a lavori finiti, ci verrà a comunicato che i costi di gestione sono insostenibili per il Santa Maria della Misericordia e che la cosa più logica da fare è la sua vendita (leggesi svendita) ad un privato, l'unico in grado di farla funzionare appellandosi ad una sanità di nicchia.

Che queste non siano nostre fantasie lo si evince da quanto sta avvenendo nella provincia di Pordenone, dove il centro destra ha dato l'avvio al progetto degli Ospedali Riuniti che ha già comportato la riduzione di 100 operatori sanitari all'ospedale di S. Vito al Tagliamento. A fronte del possibile collasso di quell'Ospedale la soluzione prospettata, dagli stessi partiti che hanno determinato il tutto, è la privatizzazione di alcuni servizi e reparti e l'impudenza è tale che tutto questo lo scrivono nel loro programma elettorale

Anche volendo uscire dalla valutazione dei soli reparti di degenza e guardare l'asserito "potenziamento " degli ambulatori non si può non rilevare che :

· i cardiologi erano due e facevano anche l'ecocardiografia, ne è restato solo uno, ad orario ridotto che non fa ecocardiografie,

· le sezioni di radiologia erano quattro, ne è restata una sola con un apparecchio rigenerato; il mammografo ha circa 22 anni e non sono più disponibili ricambi sul mercato; l'unico radiologo in servizio spesso il sabato viene spedito a Udine. La TAC, di cui abbiamo solo una promessa che dura da più di 4 anni, con l'organico attuale non potrebbe funzionare.

· nell'ambulatorio ortopedico "per motivi di sicurezza" ovviamente non si trattano nemmeno le fratture più banali quelle per intendersi che necessitano del più semplice degli apparecchi gessati.

· è previsto che il laboratorio diventerà un semplice punto prelievi.

E qui mi fermo per non dover continuare con un elenco che non serve a nessuno e che i cittadini conoscono a menadito. Sono convinto che il problema sanità debba essere affrontato in modo del tutto diverso valutando in primis quelle che sono le esigenze della popolazione che non può essere spogliata di tutti i servizi creando di fatto cittadini di serie A e di serie B in funzione del territorio che abitano. Credo sia venuto il momento di dire basta a questi giochetti.

Tutte le soluzioni possono avere una loro logica, però questa maggioranza e l'assessore nella fattispecie devono fare scelte chiare assumendosene la responsabilità: credo si debba smettere di prendere in giro la popolazione del cividalese, che in tutti questi anni ha potuto toccare con mano che le promesse, anche quelle della precedente amministrazione, sono state una cosa e la realtà è un'altra.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ottimo insieme di parole critiche e basta,senza alcuna alternativa concreta ne legata a dati attendibili.
Non ci sono soldi per rifare un ospedale a norma al momento, non ci sono i numeri di accessi per farlo, con due codici bianchi a notte sa quanta gente e spese ci sono per mantenere in vita una struttura simile? facile criticare e basta. passano gli anni e la gente passa il tempo a criticare senza fare niente di costruttivo. bell'esempio.