mercoledì 5 ottobre 2011

Il finto decisionismo di Tondo.

Una settimana fa Tondo, spiazzando anche la sua maggioranza, elencava una serie di provvedimenti a suo modo necessari a far fronte alla crisi economica e a ridare un po’ di credibilità alle forze politiche.

Purtroppo sono convinto sia l’ennesimo bluff fatto con l’unico scopo di conquistare le prime pagine dei giornali e che nel breve termine non farà che aumentare la sfiducia dei cittadini nei confronti dei politici e della politica più in generale.

Molti dei problemi elencati da Tondo erano già evidenti all’inizio del suo mandato, ma questa maggioranza fino ad ora non ha fatto nulla. Anche se questa accelerazione fosse dovuta al malessere crescente dei nostri concittadini, la pretesa di risolvere d’imperio problemi complessi in genere non porta nulla di buono.

Tondo ha utilizzato questo metodo molte volte, sempre con risultati pessimi.

L’esempio delle Comunità montane è significativo: si è pensato di risolvere le evidenti criticità che le ingessavano commissariandole (provvedimento che doveva durare solo pochi mesi ), ma senza avere nessuna idea di cosa fare dopo.

Adesso che sono trascorsi due anni, che molti finanziamenti europei e regionali sono stati persi, la soluzione proposta non solo è confusa e contraddittoria, ma riesce a scontentare tantissimi sindaci, la sua stessa maggioranza e non supera nemmeno il problema del commissario che resta tale anche se il nome viene cambiato.

La proposta di riforma della sanità segue lo stesso binario del “vuoto decisionismo” di cui sopra, solo che la posta in gioco è molto più alta.

Una volta cancellata l’Agenzia Regionale della Sanità, che fungeva da “filtro” tra l’assessore e i Direttori Generali, e concentrato tutto il potere decisionale nella Direzione Centrale, spetta a questa e, quindi, all’assessore dare le linee di indirizzo della sanità regionale.

In poche parole l’azienda unica c’è già, ma è inverosimile che Kosic riesca a dare delle linee guida ai vari Direttori Generali, posto che non riesce a risolvere il problema del centro trapianti di Udine ormai senza responsabile da oltre un anno.

L’azienda unica, così come concepita dal Presidente della Regione, serve solo a costruire un bunker impermeabile alle istanze del territorio, ove insediare dei finti esperti il cui unico compito è quello di ridurre la spesa e, quindi, ridurre anche l’offerta di salute ai nostri concittadini, senza che i politici debbano pagare pegno alle successive elezioni.

Tondo, con le dichiarazioni del 27 settembre, ha tentato di nascondere la sua ormai palese incapacità di governare la Regione con un gigantesco spot elettorale, il cui unico scopo era quello di cavalcare il malessere sociale montante. Purtroppo, a breve il risveglio sarà brusco e amaro per tutti perché, come spesso accade, le promesse in periodo elettorale restano tali anche dopo.

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