lunedì 1 ottobre 2012

CIE: una vergogna per un Paese che si dice civile.


Sabato 29 settembre, dopo la solita trafila di richieste ed autorizzazioni, sono nuovamente entrato al CIE di Gradisca d'Isonzo per verificare, una volta di più, se le notizie che faticosamente filtrano dall'interno corrispondevano al vero.

Ho trovato un popolo dolente, arrabbiato, deluso da una nazione che credevano civile e che, invece, si dimostra ingiusta e vendicativa.

Vorrei ricordare che CIE è l'acronimo di Centro Identificazione ed Espulsione, ma la quasi totalità degli internati è stata identificata da anni e prima di essere espulsi possono essere trattenuti in quella struttura, che per certi versi è peggiore del carcere, per 18 mesi.

Quelli che vengono dal carcere hanno già scontato per intero la pena e gli altri possono essere lì semplicemente perchè il loro datore di lavoro (il più delle volte italiano) non li ha messi in regola o perchè il loro permesso di soggiorno è scaduto.

Molti di loro dormono per terra perchè i materassi, danneggiati nell'ultima rivolta, sono stati rimpiazzati solo in minima in parte. A turno accedono a piccoli recinti completamente circondati dalle sbarre per l'ora d'aria, il campo da calcio è off-limits dopo che alcuni "ospiti" sono riusciti a fuggire per quella via, il cibo monotono è di pessima qualità, non possono avere telefonini e qui mi fermo perchè l'elenco sarebbe troppo lungo e, sopratutt,o già noto al nostro governo.

Purtroppo anche la notizia di un tal Radouane, riportato al CIE con entrambe le gambe ingessate per frattura dei calcagni, è del tutto vera. Nel momento in cui un cittadino viene privato della libertà personale è compito dello Stato occuparsi della sua salute e dovrebbe garantirgli le cure adeguate cosa evidentemente non possibile al CIE.
Questo "ospite", bloccato su una sedia a rotelle, deve invece affidarsi alla benevolenza degli altri internati e di sicuro non gli viene fornita l'assistenza cui avrebbe diritto.

Fa specie vedere un esecutivo, in cui molti ministri si richiamo in modo esplicito ai valori del vangelo, che parla di  indulto per svuotare le carceri e che, dimenticandosi  dei disperati del CIE, continua ad applicare norme razziste volute da un governo che  barattava la vita di molti diseredati con tal colonnello Gheddafi.

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