lunedì 23 gennaio 2017

La risposta dell'Assessore all'interrogazione sulla composizione dell'Osservatorio regionale per la formazione medico-specialistica



Nella seduta della III Commissione del 19 gennaio l’Assessore Telesca ha risposto alla mia interrogazione sulla composizione dell’Osservatorio Regionale per la Formazione Medico Specialistica (allegata IRO e risposta).
L’impegno formalmente assunto dall’Assessore a nominare un ulteriore componente tra i membri dell’Osservatorio - che sia espressione dell’area ospedaliera in modo da realizzare la “pariteticità” con la componente universitaria - peraltro prevista dalla normativa nazionale - non può che vedermi soddisfatto.
Altra cosa è constatare come l’Assessore pensi di trattare con degli interlocutori minus habens.
L’Assessore Telesca scrive infatti che il Presidente dell’Osservatorio, universitario di diritto, non rientra nel conteggio dei componenti universitari perché ritenuto neutro” rispetto agli altri componenti dell’assemblea. A ben vedere, le cose non stanno così. Il Presidente dell’Osservatorio non solo ha diritto di voto ma, come recita la Delibera della Giunta regionale di data 22 aprile 2016 e suo allegato, “l’Osservatorio decide a maggioranza dei componenti presenti ed in caso di parità prevale il voto di chi presiede la seduta”. Questo significa che il Presidente vota sempre e comunque, e in caso di parità, il suo voto vale il doppio.
Come se ciò non bastasse a svilire la “pariteticità”, è altresì previsto che, in caso di assenza del Presidente, il suo voto spetti al Vicepresidente – che guarda caso è universitario anch’egli! Questo l’ho appreso dall’accesso agli atti che ha dimostrato che per volontà espressa dai Rettori di Udine e Trieste l’esecutivo regionale ha accordato che il Vicepresidente sia anch’egli individuato nell’area universitaria – senza nulla obiettare!
E per quale ragione anche il Vicepresidente deve appartenere all’area universitaria e non a quella ospedaliera? Non pare proprio che l’intento sia quello di perseguire la “pariteticità”.
L’Assessore, con riguardo alla ulteriore incresciosa questione della nomina dall’alto dei medici specializzandi che sono stati individuati in assenza delle elezioni previste per delibera giuntale, scrive che: “gli uffici della direzione centrale …ne hanno preso atto nel rispetto delle determinazioni di stretta competenza delle Università, e nell’intento che fosse prioritario l’avvio di un importante organismo da più parti fortemente atteso”.
In altre parole, l’Assessore afferma che vista l’urgenza (n.b. il decreto legislativo da attuare è del 1999) la Regione ha omesso i dovuti controlli sul rispetto della delibera di giunta a cui sta dando attuazione.
Ancora una volta l’Assessorato rinuncia a svolgere quel ruolo di controllore equidistante tra le due componenti della sanità regionale schierandosi in modo plateale e dannoso con uno dei due schieramenti. 







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