giovedì 16 marzo 2017

La risposta dell'assessore Telesca



Le parole dell’assessore Telesca alla mia interrogazione sul problema dell’archiviazione dei dati ecocardiografici mi ha fatto rimpiangere la teutonica concretezza dell’impero Austro-Ungarico. 
Nella risposta, che di seguito potrete leggere, non vi è nessuna proposta di soluzione ma la semplice  e scontata considerazione che, per poter gestire a livello centrale regionale (livello B), nel PACS attualmente in uso, anche le immagini delle altre cardiologie è necessaria“ l’implementazione di profili di integrazione ad hoc”.
Peccato che, in una riunione tenutasi nella sede del Dipartimento Servizi Condivisi, a questa difficile conclusione erano già arrivati l’otto giugno del 2011:
> tutti i cardiologi delle Aziende del SSR 
> i tecnici dell’ASS4, ASS5 e AOUD      
> Beltrame T. Tommasini e F. Buffolini  (per il gruppo operativo centrale )
> G. Mezzetti  ( INSIEL )  
> M Fruscione  e C. Fiorito  ( ESAOTE ) 
> M. Piaggio ( Medimatic)
In quel primo incontro si giunse ad un buon livello di analisi tecnica della questione, tanto che venne prevista una ulteriore riunione entro il mese di luglio in modo da definire:
> cosa archiviare a livello locale e cosa a livello centrale
> cosa dovrà essere portato in conservazione legale
> l’impatto economico generale
> l’impegno delle risorse tecniche richieste in relazione al cronoprogramma del progetto regionale.   

Adesso che: i primi episodi di malfunzionamento del sistema di archiviazione risalgono già al 2015, i responsabili della cardiologia hanno più volte segnalato criticità crescenti, vi è il rischio concreto di perdere l’archivio ecocardiografico digitale di 20.000 pazienti, l’assessore ci informa che ……. ci stiamo pensando!  



 

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