venerdì 3 marzo 2017

Sull'audizione in consiglio regionale del dottor Giovanni Pilati



Mi dispiace dover rimarcare come la maggioranza in consiglio regionale - maggioranza di cui faccio ancora parte - abbia ostacolato la convocazione di questa audizione necessaria per tentare di capire il crescente malessere che si respira nell’azienda e che ormai interessa i comuni e i medici di medicina generale. Contrarietà che ormai emergono in modo evidente anche sulle pagine dei giornali.
Reputo di fondamentale IMPORTANZA sentire dalla viva voce del dott. Pilati, direttore generale dell’Az. Isontina, le motivazioni di alcune sue scelte non sempre comprensibili dall’esterno. Sono infatti profondamente convinto che il SAPERE sia sempre utile, talvolta scomodo ma sempre utile, perché solo la conoscenza può evitare fraintendimenti o errori.

Veniamo ai fatti.
Ultimamente l’ospedale di Latisana e il suo territorio sono stati molto presenti sulla stampa locale.  I temi trattati vanno dalla mancata approvazione del PAL da parte di 11 sindaci, pari al 62 % della popolazione, alla lettera dei medici di base contro il depotenziamento di Latisana, all’ipotesi di una fuga del primario del PS e di un altro professionista, entrambi molto stimati.
Per iniziare mi soffermerò sulla questione del Pronto soccorso.
Il primo argomento è il riconoscimento che il comune di Latisana con il “Vigilia di Natale” ha voluto attribuire al dott. Copetti primario del Pronto soccorso dell’Ospedale cittadino.  Ricordo che questo premio viene attribuito alle persone che, con la loro opera, hanno portato lustro alla città e perché possano essere di esempio ai giovani.
Se da un punto di vista strettamente scientifico questo premio ha valore solo simbolico, dal punto di vista relazionale, umano e di gradimento della popolazione sull’operato del primario del PS e della sua equipe, è particolarmente significativo.
(Stralcio della motivazione del comune di Latisana) <<È con estrema gratitudine che abbiamo deciso di conferire tale riconoscimento a lui e a tutta la sua équipe, per l’instancabile e altamente qualificato lavoro portato avanti nonostante un clima, quello legato alla sanità del nostro territorio, non sempre sereno, in un ospedale indicato dalla Regione come l’ospedale dell’emergenza-urgenza».

Il secondo articolo invece poneva in evidenza come il Pronto Soccorso e area di emergenza del nosocomio cittadino, secondo i dati diffusi dalla regione, ha registrato le migliori performance rispetto agli analoghi reparti del FVG e questo in tutti gli indicatori presi in considerazione (per intendersi si parla di tempi di attesa per i codici verdi, la capacità di filtro nei ricoveri…) il tutto con uno degli organici più contenuti della regione.
Ricordo che lo stesso pronto soccorso-area d’emergenza, nel 2015, con i suoi dodici medici e 37 infermieri, ha gestito oltre 31 mila accessi (4 mila provenienti dalla sola Lignano Sabbiadoro) dei quali solo il 9% si è trasformato in ricovero.
 Quarto in Friuli, dopo gli ospedali dei capoluoghi, Trieste, Udine e Pordenone.

Le evidenze sono state tali che anche l’Assessore Telesca si è unita al coro dei complimenti e riconoscimenti.

Detto questo non si capisce perché le azioni intraprese dal dott. Pilati, che vado ad elencare, sono andate nel verso opposto.

1)            Il primario del PS dott. Copetti non è stato confermato nel suo ruolo di capo dipartimento. Questo incarico indica la capacità organizzativa e gestionale del soggetto nominato, cosa che parrebbe acclarata dai risultati sopra citati. E’ anche vero che trattasi di incarico fiduciario del DG, che potrebbe non aver trovato il giusto feeling con il primario del PS.  
2)            Il 30 marzo 2016  il  DG  chiede per iscritto, e quindi in modo formale (prot. n° 18620/16) al dott. Copetti: 
             “ SE  i Dirigenti Medici del PS, che afferiscono alla struttura da Lei diretta, sono a conoscenza di detto protocollo (Piano per la sospensione temporanea attività punto nascita …)
             SE lo stanno rispettando (se il primario fa rispettare tale protocollo)
             se il dott. Copetti ha controllato che i suoi collaboratori siano  “in possesso di tutte le competenze e dell’expertise previste dagli ordinamenti didattici delle Scuole di Specializzazione di Area Sanitaria, Decreto Interministeriale  del 4.2.2015 n° 68; relativo al profilo del Medico della Medicina d’Emergenza –Urgenza”
             “Se la S.V adotta le misure necessarie per garantire il mantenimento e lo sviluppo di tali expertise”
3)            il 10 maggio 2016, evidentemente non soddisfatto delle spiegazioni del dott. Copetti, indirizza un’altra lettera al primario del PS  (prot. 27727/16) in cui chiede di “garantire per iscritto":

             che i medici “ afferenti alla SOC di PS e Medicine d’Urgenza di Latisana hanno le competenze professionali per la prevenzione la diagnosi e il trattamento di aspetti urgenti ed emergenti delle malattie e delle lesioni che colpiscono i pazienti di ogni età”.
             “di inviarmi l’elenco dettagliato delle iniziative per mantenere e sviluppare le competenze professionali anche relative all’area Materno Infantile che deve possedere la sua Equipe nonché le iniziative formative programmate.   

Il DG, prende atto che, a detta del primario del PS, tutti i collaboratori osservavano scrupolosamente il protocollo, ma reputa che molti trasferimenti a Palmanova sarebbero incongrui tanto che ipotizza un danno erariale per un uso improprio delle risorse aziendali.
Invita il primario dell’anestesia e il Direttore Medico Ospedale di Latisana ad “Attivare tutte le iniziative atte ad accertare la capacità dell’Equipe della Struttura Complessa di PS e del POI di Latisana- Palmanova sede di Latisana al fine di garantire la qualità assistenziale sufficiente a rispondere ai bisogni di salute dei cittadini”

4)            Il 13.12.16 a Palmanova, in una riunione con tutti i primari ha comunicato che i posti letto dell’area di emergenza gestita dal dott. Copetti sarebbero passati da 6 a 2. Progetto poi fallito per indisponibilità degli anestesisti a gestire i letti tolti a Copetti.

Ora, il tenore di tali missive ufficiali è atto indicativo di totale sfiducia da parte del DG sull’operato del primario del PS e della sua equipe, tanto da ordinare a due altri primari di controllarne l’operato al fine di “GARANTIRE LA QUALITA’ ASSISTENZIALE SUFFICIENTE” a rispondere ai bisogni di salute dei cittadini.

Le inadempienze e le incapacità professionali sono sempre gravi, ma in ambito medico il semplice sospetto è già di per sè distruttivo per i professionisti che operano in quel reparto, per la credibilità dell’ospedale in toto e per i pazienti che talvolta devono affidare la propria vita in quelle mani. Soprattutto se si tratta di un PS con area di emergenza, vale a dire quando i pazienti non hanno il tempo materiale di fare scelte alternative.
Allora, stante quanto in premessa e considerato quanto ha formalizzato nelle sue lettere, risulta lapalissiano che Lei, dott. Pilati, è a conoscenza di cose, evidentemente gravi, che noi non sappiamo.
Vuole informare anche questa commissione cosa combina il primario del PS di uno dei nostri ospedali?

Il dott. Pilati nella risposta :
             Ha elencato una serie di dati che dimostrerebbero una aumento complessivo dell’attività dell’ospedale di Latisana.
             In merito alla mancata conferma a capo dipartimento del dott. Copetti ha affermato che ogni tre anni è utile una rotazione, che la strategia aziendale era mutata e che in ogni caso l’incarico è per gran parte fiduciario.
             Per quanto riguarda il “commissariamento del PS” ha affermato che trattavasi di atto dovuto in quanto partito da una segnalazione del Direttore Medico dell’Ospedale.
             Fatte le opportune verifiche non si sono riscontrati disservizi o malfunzionamenti e quindi ha rinnovato la stima nei confronti del primario del PS.

Questa in sintesi la mia replica:
Molto spesso non ho condiviso le sue scelte dr Pilati, anche se sono consapevole del fatto che alcune decisioni erano indotte dalla politica regionale, pur tuttavia non ho mai messo in dubbio la sua intelligenza, cosa che invece Lei fa nei nostri confronti.
La risposta che ci ha qui dato è quella che gli adulti danno ai bambini piccoli quando fanno domande imbarazzanti, trattandoli da scemi. Se questo è il suo modo di approcciarsi ai problemi capisco l’irritazione montante dei sindaci, dei professionisti dell’ospedale e dei medici di base.

Conosco superficialmente il primario del PS che ho avuto modo di incontrare una sola volta e questa non è, e non vuol essere, una difesa del suo operato, difesa peraltro non richiesta, ma è la difesa dei tanti professionisti che stanno reggendo con enormi sacrifici personali una sanità in grossissime difficoltà e che leggono in questa vicenda una volontà punitiva nei confronti di chiunque abbia il coraggio di dire dei no.
In poche parole, se passasse il messaggio che non ci interessano professionisti bravi, ma devono essere solo proni e silenti, allora la sanità si sfascerebbe del tutto perché verrebbe a crollare la motivazione/ abnegazione degli operatori che, a prescindere dalle regole, la manda ancora avanti. 
Ora non dico che si debba fare come Pizzinato, che si racconta rimuovesse dalla sua segreteria quei collaboratori che gli davano ragione per tre volte di fila in quanto non gli permettevano di capire gli errori. Ma nemmeno va fatto l’opposto.
In occasione del premio “Vigilia di Natale “il dott. Copetti ha esternato tutto il suo disagio per il clima e i continui attacchi/ isolamento in cui si è venuto a trovare ipotizzando l’ineludibilità di un suo abbandono di Latisana.
Se questo dovesse accadere la responsabilità di aver perso un ottimo professionista ricadrà sulle sue spalle dott. Pilati e non tanto perché il primario del PS non sia sostituibile, ma perché si aprirà un periodo di instabilità, cosa di cui non abbiamo assolutamente bisogno.
La seconda domanda che mi è stata posta dagli operatori è: “adesso a chi toccherà?” e “quale sarà il parametro per la valutazione: la fedeltà o la professionalità?”.

Sono convinto che uno dei doveri di un DG, sia creare un clima armonioso e collaborativo nell’ambito dell’azienda e anche tenersi strette le migliori professionalità. Mi sembra che in questo lei abbia fallito.

Ultimo, ma non meno importante: si dice che a Copetti sia stato offerto un altro incarico sempre in ambito regionale e allora per analogia mi viene da pensare al Metodo Boffo (Direttore responsabile del giornale L’avvenire): si lanciano accuse infamanti, dimostrate in seguito false, che però portano alle dimissioni dell’interessato colpito. Successivamente, allo stesso soggetto bersagliato dalle accuse false, viene offerta la direzione della rete TV 2000 (di proprietà della CEI) ma  intanto l’obiettivo – rimozione dall’incarico dell’Avvenire - è stato centrato.




 

1 commento:

Anonimo ha detto...

Non si comprende come mai si debba "pagare" una direzione generale che appare sempre più compromessa nei compromessi e lontana da una gestione tecnica oculata. Ma perché le precise indicazioni fornite dalle "regole" vengono disattese e gli organi di vigilanza non intervengono?