martedì 28 aprile 2009

Case circondariali della Regione

In questi giorni ho completato il mio giro conoscitivo delle case circondariali della Regione e così il 6.4.09, accompagnato dai consiglieri Colussi e Corazza, ho visitato il carcere di Pordenone ed il 10.04.09 quello di Udine.

Il “Castello” di Pordenone, situato in pieno centro cittadino, è nato come bastione difensivo nel 1200 circa e viene trasformato in carcere dalla Serenissima nel 1544. Solo questo dettaglio storico fa comprendere come, con tutta la buona volontà e nonostante le varie ristrutturazioni, non possa essere un luogo idoneo per scontare una pena e tentare il recupero dei reclusi.

I problemi principali sono il sovraffollamento delle celle e la mancanza di spazi idonei per organizzare una qualsiasi attività laboratoriale finalizzata ad una formazione professionale.

In questa struttura sono detenute circa 65 persone e l'organico degli agenti di polizia penitenziaria conta 10 unità in meno di quelle previste.

La casa circondariale di via Spalato a Udine nasce come carcere e quindi ha una struttura decisamente più consona al ruolo che deve svolgere. Anche qui si registra sia un marcato sovraffollamento delle celle (i detenuti sono per i due terzi extracomunitari equamente divisi tra nord africani e dell'est europeo) sia la cronica carenza di agenti.

Considerato quanto riferitomi dai vari Direttori ho formalizzato due interrogazioni: la prima per capire a che punto sia la conferenza Stato Regione per il trasferimento della sanità penitenziaria alla Regione, la seconda per sondare quanto la stessa Regione sostenga i corsi di avviamento professionale svolti in carcere.

Non appena gli assessori risponderanno ve ne darò conto.

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