giovedì 30 giugno 2011

Legge su CURE PALLIATIVE.

Martedì il Consiglio regionale della nostra Regione ha approvato il testo unificato sul tema delle cure palliative e la terapia del dolore.
Si tratta di una legge che recepisce e ricalca gli indirizzi della legge nazionale: tutela della dignità e dell’autonomia del malato, tutela e promozione della qualità della vita fino al suo termine, adeguato sostegno sanitario e socio-assistenziale al malato e alla sua famiglia.

Evidente la carenza direttiva dell’assessorato, tanto che Kosic non è praticamente mai intervenuto nel merito, non ha risposto alle esplicite richieste di quantizzare le risorse messe a disposizione della legge e dulcis in fundo se ne è andato prima della conclusione dell’iter legislativo.

Ipocritamente si sono cassati, come inconferenti, due miei emendamenti (vedi sotto) che non facevano altro che ribadire come, nel rispetto della Costituzione e della convenzione di Oviedo, il paziente aveva sempre e comunque la facoltà di rifiutare qualsiasi tipo di terapia propostagli.
Resta il rammarico di dover constatare l’incapacità della classe politica attuale di affrontare in modo laico temi certamente delicati, ma di interesse generale solo perché si rischia di urtare la sensibilità della chiesa e dell’integralismo cattolico in genere.

Non aver sfruttato l’autonomia legislativa per adattare la legge alle peculiarità regionali e senza una definizione certa delle risorse, questo provvedimento rischia di essere l’ennesima scatola vuota.


Ecco il testo degli emendamenti: “Ogni malato, così come ribadito dalla Costituzione e dalla Convenzione di Oviedo, ha sempre e comunque il diritto di rifiutare ogni terapia che gli viene proposta, compresa alimentazione e idratazione. Tutto il personale è tenuto a rispettare le scelte del paziente che, in caso di incoscienza, potranno essere desunte da apposito modulo compilato dal paziente oppure riferite da un tutore legalmente nominato”.

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