mercoledì 9 aprile 2014

Disimpegno fondi FESR

Ecco il testo dell'interrogazione che ho presentato relativamente al disimpegno dei fondi FESR.

Premesso che il Programma di Cooperazione Transfrontaliera Italia-Slovenia, finanziato per l'85% dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e per il restante 15% da fondi nazionali, intende promuovere e rafforzare l'attività e la competitività dell'area in un'ottica di sostenibilità e di possibilità di scambio;

visto che la stesura del Programma in questione ha richiesto il coinvolgimento di varie istituzioni nazionali, regionali e locali e che la Regione Friuli Venezia Giulia è Autorità di Gestione;

considerato che il 4 novembre 2013, in una tabella elaborata dalla Regione, si evidenzia il disimpegno fondi FESR per 10.102.023,65 euro per il mancato raggiungimento del target di spesa fissato dall'UE;

ricordato che l’allora Ministro dell'economia Tremonti, qualora il programma avesse mantenuto le già note "vischiosità", minacciava il disimpegno della quota del cofinanziamento nazionale, oltre a quella comunitaria

si chiede all'Assessore competente
quali siano i progetti rimasti sulla carta e quali le responsabilità specifiche che hanno portato alla perdita di un finanziamento così cospicuo, cosa questa inaccettabile in un momento di crisi come quello che la Regione sta vivendo.

Di seguito la RISPOSTA.

(...) Il disimpegno automatico dei fondi è una regola comunitaria che interviene, in riduzione del piano finanziario del Programma, qualora la spesa rendicontata al 31 dicembre di ogni anno sia inferiore alla quota dell'annualità di riferimento.

L'Assessore ricorda come dall'avvio del Programma transfrontaliero Italia-Slovenia, approvato dalla Commissione Europea nel dicembre 2007, sino al 2011, tale disposizione non abbia trovato applicazione:
- per l'anno 2010, la Commissione Europea ha approvato la deroga applicativa una tantum del disposto regolamentare, posticipando la rendicontazione del 2010 al 31.12.2011;
- per l'anno 2011 il target di spesa da certificare alla Commissione Europea è stato superato (102,5%).

Con riferimento al 2012 a fronte del target cumulato da raggiungere entro il 31.12.2012 pari ad euro 26.382.964,21 (quota FESR) e dell'obiettivo di spesa raggiunto dal Programma a fine anno, che ha segnato un dato negativo pari ad euro 2.454.495,46 (quota FESR), la nostra Regione, in veste di Autorità di gestione, è intervenuta presso la Commissione Europea con una serie di note formali per richiedere la sospensione del disimpegno e, dopo oltre 10 mesi di fitta interlocuzione, la Commissione ha accolto, ad ottobre 2013, la richiesta di sospensione del disimpegno per causa di forza maggiore, ai sensi dell'art.96, c) del Regolamento (CE) n. 1083/2006.
A riguardo, tuttavia, la Commissione ha riconosciuto solo i cosiddetti "effetti diretti" che il sisma ha prodotto nel maggio 2012 su parte del Programma (Emilia-Romagna e Veneto), valorizzati in euro 2.296.155,50 (quota FESR) e non quelli "indiretti", ovvero quelli rilevati a livello di partenariato non localizzato nelle aree colpite dal sisma e contabilizzati in euro 2.129.297,41 (quota FESR).
Da ciò, si è registrato già per l'anno 2012 un disimpegno dei fondi del Programma pari ad euro 158.340,00 (quota FESR). Tale riduzione tuttavia è stata assorbita mediante quota parte di fondi disponibili e non allocati del Programma, senza quindi dover intervenire presso i Beneficiari mediante rideterminazione finanziaria dei progetti.


Relativamente agli impegni finanziari per il 2013, atteso l'accoglimento della richiesta di sospensione del disimpegno 2012, il target cumulato e da certificare al Commissione Europea entro il 31.12.2013 ha subito un incremento, attestandosi ad euro 40.938.749,01 (quota FESR).
Il Programma ha chiuso il 2013 con un differenziale negativo rispetto al target fissato dalla Commissione Europea di euro 8.586.719,00 di fondi FESR. 

Relativamente al mancato raggiungimento del livello di spesa necessario da parte dei beneficiari delle operazioni finanziate l'Assessore sottolinea che dei 90 progetti finanziati dal Programma nell'ambito dei tre bandi pubblicati nel 2008, 2009 e 2011 - 16 progetti strategici, 51 progetti standard, 20 progetti standard a valere sull'avviso pubblico riservato ai beneficiari dell'area di confine terrestre e 3 progetti di assistenza tecnica - a oltre tre anni dalla sottoscrizione dei primi contratti di finanziamento soltanto tre interventi sono in fase di chiusura e che per numerosi nuovi progetti è stata concessa una proroga del termine di conclusione delle attività e oltre 170 sono state le modifiche progettuali sino ad oggi approvate dalle Strutture di gestione.
Dall'andamento della spesa progettuale risulta altresì che per l'avvio dei progetti e la messa a punto delle attività all'interno di partenariati molto ampi e complessi (sino a 26 partner provenienti dall'intera area ammissibile del Programma) il tempo medio impiegato oscilla da un minimo di 6 mesi fino a 12 mesi, un tanto costituendo fattore problematico "ex ante" per l'andamento della spesa complessiva del Programma.

Nonostante gli sforzi profusi al fine di concorrere al miglioramento delle performance progettuali, di cui la Regione dispone ampia evidenza documentale, la crisi economica, la carenza di liquidità ed altri fattori endogeni hanno fortemente inciso sulla capacità di spesa dei Beneficiari che si è attestata al di sotto delle loro stesse previsioni annuali e quindi al di sotto del target annuale del 2013 di euro 40.938.749,01.

L'Assessore ricorda, infine, che tutti gli interventi messi in campo, sia a livello gestionale che politico, hanno permesso di contenere il disimpegno che all'inizio dell'ultimo trimestre 2013 era presumibile si sarebbe attestato su valori ben più alti di quanto poi effettivamente riscontrato alla fine dell'esercizio.

L'Assessore, infine, informa che, in accordo con il partenariato istituzionale del Programma, la Regione, quale Autorità di gestione, ha già provveduto a formulare la richiesta di sospensione della regola del disimpegno automatico alla Commissione Europea e che entro giugno p.v. gli uffici comunitari dovrebbero riscontrare l'istanza e avviare la relativa istruttoria.

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