lunedì 12 gennaio 2015

Camere a pressione negativa

Di seguito il testo dell'interrogazione a risposta scritta appena presentata.

Premesso che da marzo 2014 nell’Africa occidentale è scoppiata una nuova emergenza Ebola;
Rilevato che l’Ebola è un’infezione virale estremamente contagiosa, con un tasso di mortalità che varia tra il 50% ed il 90%;
Considerato che le informazioni scientifiche disponibili evidenziano come il virus Ebola si trasmetta attraverso il contatto diretto con sangue o altri liquidi/materiali biologici del paziente ma anche con il contatto indiretto con oggetti contaminati con sangue o altri liquidi biologici;
Preso atto che allo stato attuale non vi sono evidenze di trasmissione del virus per via aerea, ma c’è la concreta possibilità che, nel corso della malattia e con l’evolversi delle manifestazioni cliniche, mutino anche le modalità di trasmissione della stessa;
Visto che sono molti i volontari, anche del nostro paese, che stanno operando nelle zone più colpite da tale epidemia e che un medico italiano di Emergency contagiato da Ebola è ricoverato nell’ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma;
Considerato che, nonostante le precauzioni prese a livello nazionale ed internazionale, vista la facilità del contagio, non è escluso che l’epidemia di Ebola possa diffondersi anche nel nostro Paese;
Ricordato che il Ministero della Salute, con nota 26708 del 06/10/2014, ha ribadito in modo dettagliato le specifiche che devono avere le unità destinate all’isolamento dei pazienti affetti da FEV (febbri emorragiche virali);

Interroga l’assessore competente

se corrisponde al vero che l’unità di isolamento presente nella struttura ospedaliera di Trieste sia stata dichiarata non idonea ad accogliere malati affetti da Ebola;
se l’unità analoga presso l’ospedale di Udine risponde alla specifiche individuate dal Ministero della Salute (le zone filtro a pressione negativa rispetto ai corridoi, stanze di degenza a pressione negativa rispetto al filtro, monitoraggio della ventilazione che deve assicurare almeno 6 ricambi aria/ora,  aria in uscita sottoposta a filtrazione con filtri HEPA,  lavabi per disinfezioni mani, docce, ecc.);
se il laboratorio analisi di Udine o di Trieste è dotato di una sistema di isolamento di livello adeguato alla gravità/contagiosità della malattia in questione (BLS  3 o 4);
riguardo all’entità degli investimenti che ciascuna delle due strutture ospedaliere ha effettuato  per dotarsi delle unità di isolamento in questione e per attrezzare un laboratorio idoneo;
se, considerati i costi, almeno questa volta si è fatta la scelta politica di dotare la Regione di un unico  laboratorio con livello di sicurezza BLS 3/4.

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