giovedì 24 novembre 2016

La replica

Quanto accaduto alla bambina in questione è una complicanza nota che si manifesta nel 5-10% delle tonsillectomie; ho voluto fare questa premessa per sgombrare il campo da ogni possibile strumentalizzazione. Di fatto l’operato del personale sanitario, sia durante l’atto operatorio che nell’urgenza successiva, è stato professionale e corretto.
Non è quindi un problema ascrivibile all’operato dei medici o degli infermieri, ma è un problema strettamente legato al progetto/visione che si ha sul futuro dell’Ospedale di Latisana. Quando l’assessore afferma “….  il caso clinico non può essere messo in relazione con la questione del punto nascita e della pediatria” mette in dubbio l’intelligenza di tutti perché è evidente che queste situazioni nascono proprio da quelle decisioni.
Quello che lascia sconcertati della risposta della Telesca è che ancora una volta non ha voluto raccogliere il grido di allarme più e più volte lanciato dalla maggior parte degli operatori sulle modalità di riorganizzazione dell’ospedale di Latisana.
Il ripetersi di episodi potenzialmente critici, il fatto che spesso questi si siano verificati in modo contemporaneo, ha messo in evidenza come alcune delle scelte fatte dal Direttore Generale debbano essere rimesse in discussione proprio alla luce di quanto accaduto in questi mesi. 
Troppe volte il numero di ambulanze si è dimostrato insufficiente a gestire la contemporaneità degli eventi e troppe volte i trasferimenti di pazienti gravi nei centri hub sono stati condizionati/ritardati per attendere il rientro di uno dei mezzi impegnato in altra emergenza.
Stupisce la pochezza e la superficialità delle risposte dell’assessore che volutamente minimizza le numerose criticità ampiamente e puntualmente segnalate per non dover rendere conto delle scelte sbagliate fatte dai suoi dirigenti sotto la sua direzione.

I vantaggi economici che stanno alla base della scelta di chiudere il reparto di pediatria ed il punto nascita, peraltro tutti da dimostrare, non sono sufficienti a giustificare quell’ambiguità gestionale che va tutta a discapito dei pazienti, degli operatori, dell’immagine e della qualità della nostra sanità.

Nessun commento: