lunedì 9 marzo 2009

Breve relazione delle sedute di aula del 3, 4 e 5 marzo ’09

3 marzo

Proposta di legge 30 - Mantenimento della memoria – presentato dall’UDC
Legge minore, sostanzialmente inutile, con un titolo fuorviante, composta da tre articoli il cui intento è sostenere con dei contributi le associazioni combattentistiche e d’arma.
Vale le pena parlarne solo perchè è passato un emendamento modificativo dell’art. 1 (a firma Kocijančič) in cui, togliendo dai beneficiari le Associazioni d’arma, si stravolgono completamente le finalità della legge.
Sarebbe stato saggio ritirarla o continuare ad approvare gli emendamenti di Kocijančič in modo da dare all’articolato un senso compiuto, ma non è stato fatto. (Approvata a maggioranza)


4 Marzo

• Mozione sul testamento biologico
La discussione su di un tema così sensibile ed attuale ha impegnato l’aula per molte ore con un dibattito buono ed articolato cui hanno partecipato un po’ tutti.
Come saprete il risultato della votazione è stato 19 si, 22 no e 3 astenuti.
E’ vero che potevamo contare esclusivamente sui nostri tre voti di partenza ma, obiettivamente speravo di riuscire a convincere anche alcuni cattolici del PD e molti più esponenti della maggioranza.
Anche la richiesta di voto segreto aveva l’obbiettivo di facilitare un voto libero da condizionamenti dei partiti.
Così non è stato e adesso, se passa senza sostanziali modifiche il DdL Calabrò, ci tocca sperare solo in un referendum abrogativo di una pessima legge che toglie ai cittadini la possibilità di decidere quali cure accettare.
Il dibattito in consiglio ha ottenuto dalla stampa uno spazio risibile a differenza di quanto concesso al caso Englaro in cui la ricerca del sensazionale ed il morboso ha fatto da padrone. (Respinta a maggioranza)

• Legge sulle liste di attesa
Si è fatta solo la discussione generale e si è rinviata l’analisi dell’articolato al 12 marzo.
Ognuno ha ribadito le sue posizioni.
L’unica novità è stata la Lega, che in commissione non aveva aperto bocca, e invece in aula ha dichiarato che non avrebbe votato una legge spot sicuramente destinata al fallimento senza una idonea copertura finanziaria. Ovviamente Narduzzi ha proposto di togliere i fondi per le cure sanitarie agli immigrati e dirottarli alle liste di attesa.
Così Kosic ha trovato 2 milioni di euro presi da un altro capitolo della sanità.

Nelle audizioni dei direttori generali era già stato ampiamente detto che se si incrementavano le risorse si potevano ridurre le liste ma che in ogni caso il problema era molto più complesso.
Ma la domanda è: quale capitolo della sanità verrà depauperato? Chi pagherà lo spot del consigliere Blasoni?


5 Marzo

Due sole leggi discusse in questa giornata entrambe etichettate dalla maggioranza come “urgenti”

PDL 51 – “Disposizioni urgenti in materia di autorità di bacino regionale”
Con tale legge si è voluto sostituire il Segretario Generale dell’Autorità di bacino regionale con un commissario che verrà a sua volta affiancato da un vice.
Sostanzialmente due le motivazioni addotte per spiegare tale manovra:
1) il mandato del Segretario Generale, che dura 5 anni, scade tra meno di 1 mese
2) il governo starebbe pensando ad una legge che riordini tutto il comparto

Come si può capire sono entrambe delle spiegazioni molto deboli, la prima perché non è pensabile definire come urgente una scadenza da tempo nota e la seconda perché si poteva rivalutare la questione dell’autorità di bacino una volta che la nuova legge fosse licenziata.
Il sospetto che viene più spontaneo è che una volta di più si voglia avere le mani libere. (Approvata a maggioranza)

DDL 52 “disposizioni urgenti in materia di personale, conferimento di funzioni agli enti locali e imposta regionale sulle attività produttive”
In questa proposta della giunta si evidenzia tutto il pressappochismo di questa maggioranza.

All’art.1 la giunta ha dovuto proporre l’abrogazione di quanto deciso nell’ultima finanziaria quando, contro il parere delle opposizioni, aveva deciso di inquadrare diversamente (promuovere) due figure apicali del personale regionale e provinciale nell’Area forestale.
Se non si fossero cancellate quelle norme l’Europa avrebbe probabilmente aperto un contenzioso con l’Italia per l’illegittimità delle norme.

Anche all’art. 2-3-4 si sono proposte norme abrogative di quanto deciso in dicembre 2008 (finanziaria) ove si conferivano alla province delle attività che poi si è deciso rimanessero in capo all’amministrazione regionale.

All’art. 5 si è preso atto che, nel dicembre 2007, era stato applicata un’IRAP con aliquota sbagliata e che pertanto questa andava ritoccata (in su) come da indicazione del Ministero delle Finanze.
L’errore era nato perché la finanziaria della Regione era stata licenziata prima di quella nazionale e poi sia il governo Prodi che il governatore Illy erano caduti e nessuno dei due soggetti si era accorto che avevano fatto delle valutazioni diverse. (Approvata a maggioranza)

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