domenica 29 marzo 2009

Ass.Istituto del CNPD sul testamento biologico

Venerdì 20, in occasione dell'assemblea d'Istituto congiunta dei Licei annessi al Convitto Nazionale “Paolo Diacono”, il sottoscritto e il dott. Gastone Collini siamo stati invitati dagli studenti a parlare del Testamento biologico.

Il dibattito si è svolto presso l'aula magna dell'Istituto Tecnico Agrario Statale “Paolino d'Aquileia “ di Cividale del Friuli.

E' vero che il tema trattato è di attualità, tanto più nella regione che ha offerto ospitalità ad Eluana Englaro, però vedere tutta l'aula magna gremita di studenti e di insegnanti è stato senza dubbio una piacevole sorpresa.

Il dott. Collini, che per chi non lo sapesse è stato il ( o uno dei ) fondatori di Comunione e Liberazione in regione, ha ovviamente sostenuto la tesi più strettamente cattolica in cui si ribadisce che “la vita non è un bene disponibile” perchè donata da Dio. Ha altresì affermato che idratazione ed alimentazione non possono essere rifiutate e che, se si permettesse la libera decisione dei singoli su temi così importanti, arrivare all'eutanasia o alla soppressione dei meno fortunati sarebbe una logica conseguenza.

Da parte mia ho ribadito quanto sostenuto dai laici di tutta Europa:

  • ciascun cittadino può decidere se e quali terapie accettare,

  • idratazione ed alimentazione possono essere rifiutate

  • quanto scritto nel Testamento Biologico è vincolante per il medico.


Ovvi i richiami a quanto stabilito dall’art. 32 della costituzione e dalla convenzione di Oviedo in cui si afferma che nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario.

Ma il nocciolo del problema non è che si scontrino due visioni contrastanti su di un tema cosi delicato e complesso, ma che la parte cattolica voglia imporre , e per di più per legge, la sua visione del “fine vita”.

Ho più volte ribadito che i laici non hanno nessuna presunzione di dire che quanto da loro affermato è la soluzione del problema, ma con altrettanta forza rivendicano per ogni cittadino il diritto a una libera scelta.

Varie le domande degli studenti che hanno senza dubbio capito l’importanza della posta in gioco.

PS: Dopo l’approvazione al senato del DDL Calabrò che ha peggiorato, se possibile, quanto uscito dalla commissione sanità, è evidente che i cittadini italiani saranno costretti a emigrare in altri stati Europei per veder riconosciuta la scelta di una morte dignitosa.

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