mercoledì 5 maggio 2010

Ambulatori per i clandestini: chiusura e poi?

IRI: ambulatori per i clandestini.
La seduta d’Aula di oggi si è aperta con le Interrogazioni a Risposta Immediata, fra le quali quella da me rivolta all’Assessore Kosic in merito alla decisione di chiudere agli ambulatori per i clandestini.

L’Assessore, nel momento in cui aveva preannunciato tale chiusura, aveva anche fatto riferimento alla normativa nazionale (art. 35 del D.Lgs 286/1998) che regolamentava le modalità per l’accesso alle prestazioni sanitarie. La richiesta, peraltro molto chiara, verteva proprio sulla volontà di sapere cosa aveva fatto l’assessorato per rendere applicabili tali norme.

L’Assessore ha elencato le normative di riferimento, circolari e delibere di Giunta del 2003 e del 2006, quindi antecedenti alla chiusura degli ambulatori, confermando in tal modo di non aver fatto assolutamente nulla perché quanto stabilito dalla legge diventasse applicabile nel concreto. L’assessore non ha voluto o potuto esercitare quella funzione di indirizzo che la legge (art. 43, comma 8, della circolare n°5 del 24 marzo200) in modo esplicito assegna alla Regione stessa.
Questo, in buona sostanza, la motivazione del caos totale in cui versano le varie aziende e distretti sanitari che si sono arrangiati come potevano o come volevano nell’assegnazione del codice STP, così come previsto dalla legge.

Trovo inaccettabile, per non dire vergognoso, la fuga dell’Assessore dalle proprie responsabilità e questo soprattutto perché fatto sulla pelle dei più deboli e questo alla faccia della tanto sbandierata politica in difesa dei più svantaggiati.

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