martedì 4 maggio 2010

Oggi in Aula: DDL 90.

Oggi in aula si è discusso del DDL 90 che tratta di servizi per la prima infanzia, di sostegno alla genitorialità e alla famiglia. Questo provvedimento va a modificare la L. 20/06 e la L. 11/06, le quali meritano considerazioni separate.
Con riferimento alla prima, l’Assessore ha affermato che gli asili nido devono essere più fruibili e accessibili, perciò i correttivi introdotti volti a rendere più rapida e meno farraginosa la possibilità di aprirne uno erano necessari. Ma il passaggio da un’autorizzazione al funzionamento a una DIA crea rischi maggiori, di certo non banali, perché i controlli ex post pongono il rischio di avere strutture non adeguate e operatori non adeguatamente formati e preparati. Il programma, inoltre, diventa settoriale e parziale ed emerge chiaramente la volontà di privatizzare e di deregolamentare. Quella che si vuole introdurre è, quindi, una pratica ad altissimo rischio.
Con riferimento alla legge 11/06 la critica è più severa in quanto le modifiche introdotte che danno priorità alle coppie sposate sulla base dell’art. 29 Cost. sono supportate da motivi squisitamente ideologici o confessionali, perché la stessa Corte costituzionale ha riconosciuto la prevalenza del rapporto sul lato formale. Elemento particolarmente grave è, quindi, il mancato riferimento agli artt. 2, 3, 30 e 31 della Costituzione. Si è detto che c’è una crisi valoriale per cui non ci si sposa più e quindi bisogna incentivare il matrimonio. Ma quali valori etici ci sono nel dare aiuti alle persone in difficoltà basandosi sulla residenzialità? nel non dare da mangiare ai bambini se i genitori non pagano la retta? o nel respingere gli immigrati senza valutare la legittimità del riconoscimento della qualità di profughi? Sono questi provvedimenti giusti? Con questa legge non si cerca di individuare il bisogno e, quindi, di intervenire per risolverlo nel modo più equo possibile. Questa legge è di per sé discriminatoria.

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