mercoledì 12 maggio 2010

Marcia della pace Perugia - Assisi 2010.

Punto di partenza credo debba essere lo slogan che caratterizza la Perugia – Assisi di quest’anno il quale afferma che “Abbiamo bisogno di un’altra cultura“ e questo proprio in un momento in cui i valori, o meglio i dis-valori, di riferimento della Lega e di questa maggioranza sembrano essere vincenti.

In questa manifestazione vedo un rinnovato impegno nel diffondere la cultura della pace, della giustizia, della tolleranza e dei diritti umani. Abbiamo l’obbligo di valorizzare e sviluppare tutte le esperienze interculturali di incontro, di accoglienza, di dialogo e condivisione che esistono nelle nostre città, scuole, associazioni e comunità.

Sento come un obbligo il dover ricordare come i temi cavalcati dall’attuale governo, che ad ogni piè sospinto fa riferimento alla cultura cattolica e alle radici cristiane, vadano poi nel senso opposto a quanto detto dal Vangelo cui strumentalmente fanno riferimento. Alcuni esempi:

· la politica della “sicurezza” ,che in termini elettorali ha molto pagato, ma che ha diffuso in modo del tutto strumentale notizie gonfiate e fuorvianti
· le recenti affermazioni del sindaco di Milano, per cui un immigrato irregolare è di per sè un delinquente, sono sintomatiche di una cultura che ha fatto presa
· la vergognosa lotta che la Lega fa perché i clandestini non vengano curati o vengano denunciati dai medici
· le mancate direttive dell’assessore Kosic per rendere applicabile in modo omogeneo in ambito regionale quanto previsto dal D.Lgs 286/98 da Lui stesso invocato all’atto della chiusura degli ambulatori per irregolari.
· il tentativo, in parte riuscito, di scaricare sui più deboli (lavoratori, pensionati precari, giovani) il costo di una crisi di cui non hanno nessuna responsabilità (non è possibile dimenticare come alcune fra le più importanti banche internazionali quest’anno hanno raddoppiato i ricavi speculando su quella stessa crisi che hanno contribuito ad alimentare vedendo titoli tossici )
· tutte le politiche discriminatorie e razziste che questa Regione sta varando.


Dobbiamo contrastare con forza l’assuefazione di ciascuno di noi alla violenza quotidiana: basti pensare alla violenza che c’è nei rapporti tra le persone, nel mondo del lavoro, nella politica, nell’informazione o a quanto trasmesso dalla tv, alla violenza/diffidenza verso gli immigrati, i diversi e gli “altri” in genere.

C’è bisogno, quindi, di promuovere un’informazione e una comunicazione di pace, in modo da liberare il servizio pubblico da condizionamenti del governo. Occorre investire nell’educazione e promuovere una scala di valori che sia basata sul senso di giustizia, sulla libertà e sulla responsabilità.

Dobbiamo crescere insieme ai “nuovi italiani” valorizzando e sviluppando tutte le esperienze interculturali di incontro, dialogo e condivisione.
La Perugia – Assisi si propone proprio questo ed è per questo che va promossa e sostenuta.

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