giovedì 13 gennaio 2011

In merito all'AMPLIAMENTO DELLA CENTRALE DI SOMPLAGO (UD).

Questa mattina, in Consiglio regionale c’è stata l’audizione del Comitato per la tutela delle acque del bacino montano del Tagliamento e del Comitato per la difesa e lo sviluppo del lago in merito al progetto di ampliamento della centrale idroelettrica Edipower a Somplago di Cavazzo Carnico (UD) e alle possibili ricadute sull’ambiente.

Le criticità emerse sono numerose, di rilievo e interessano sia l’iter procedurale che la sostanza del progetto.

Per quanto riguarda il primo punto i Comuni hanno preso le loro decisioni senza sentire né informare la popolazione, la Regione ha poi rimandato la scelta sul da farsi a Roma e il Ministero ha deciso che non verrà fata una valutazione preventiva degli eventuali effetti negativi che la realizzazione dell’opera comporterà, bensì un monitoraggio a posteriori, cioè quando il danno sarà conclamato.

Forse più grave è la sottovalutazione dei problemi tecnici che riguardano le oscillazioni dei livelli dei laghi di Cavazzo e di Verzegnis, la tenuta della diga alle mutate e continue sollecitazioni (sono già presenti delle microfissurazioni), la stabilità delle sponde del lago, il rischio interramento delle acque del lago dei tre Comuni e la sua desertificazione ittica e la possibile scomparsa delle sorgenti che riforniscono di acqua potabile numeroso comuni limitrofi. Questo volendo tralasciare gli inconvenienti “minori” che la realizzazione dell’opera comporterebbe.

Il dato economico è quello che riserva le maggiori sorprese perché gli studi fatti dal comitato evidenziano come l’efficienza del sistema attuale è di ben 12 volte più conveniente rispetto a quello che potrebbe dare l’impianto futuro il cui unico vantaggio è costituito dai cospicui incentivi statali che la ditta riceverebbe in base alla legge sulle energie rinnovabili (e che poi tali non sono).

L’ultima considerazione è di fatto la più importante ed è anche quella che bisognerebbe porsi prima della progettazione di un tale impianto: la nostra Regione ha realmente questa carenza energetica o si tratta solo di forti interessi economici di pochi (noti)?

Considerato che non abbiamo ancora un piano energetico regionale, che l’industria non vive certamente una fase di espansione sono decisamente propenso sposare la seconda opzione fatta una volta di più sulla pelle delle popolazioni della Carnia !

Sono convinto che l’unico modo serio per fugare questi importantissimi dubbi sia l’affidamento a un gruppo di esperti super partes che diano una valutazione obiettiva del reale impatto ambientale e dei rischi che la realizzazione dei questa opera comporterà.

1 commento:

Alesso e Dintorni ha detto...

Abbiamo riproposto il Suo interessante contributo sul Blog “Alesso e Dintorni” (http://cjalcor.blogspot.com/) che da più di un anno segue la discussione in atto a proposito del futuro del Lago dei Tre Comuni o di Cavazzo.